“1991” è la nuova graphic novel di Armin Barducci, Pubblicato da Eris Edizioni.
“1991” è la storia di un’estate. La storia di quell’estate che il giovane Armin, un fanciullo alle porte dell’adolescenza, passerà con i suoi amici nella residenza estiva della sua famiglia. Il tempo sembra trascorrere come ogni anno, tra giochi, spensieratezza e nuove esperienze. Ma tutto quanto si interrompe tragicamente e un lungo bacio, scambiato in una fresca notte d’estate, si trasformerà in un ricordo tanto raggelante quanto doloroso.

Già autore di graphic novel come “Tales of an imaginary deadman” e “Misantromorfina”, Armin Barducci consacra la collaborazione con Eris Edizioni e, per la prima volta nella sua carriera di fumettista, si cimenta in una narrazione autobiografica raccontando il primo grande trauma della sua vita. Da sempre appassionato di storie fantasy, come dimostrano i suoi precedenti lavori, questa volta l’autore decide di creare una coming of age story per raccontare come gli eventi del passato influenzino il futuro di ogni individuo, definendone il carattere, le paure e il modo di relazionarsi con il mondo.

Disegnato in una splendida bicromia, alternando immagini in bianco e nero francobollate a tavole dipinte di un luminoso azzurro cielo, “1991” si presenta come una storia tanto semplice quanto profonda, in grado di toccare l’animo dei lettori.
Quella di Barducci è una storia che mette in scena situazioni di ordinaria quotidianità, raccontate attraverso gli occhi di un adolescente nel quale ogni individuo può facilmente immedesimarsi.

“1991” si presenta quindi come un insieme di storie apparentemente sconnesse tra loro che, aiutate da una trama lineare che riserva alcuni colpi di scena e un finale che promette un seguito alla vicenda del giovane Armin, riescono a trasmettere le emozioni e turbamenti del protagonista. Difatti, sebbene alcune tavole possano risultare ripetitive, l’espressività dei personaggi riesce ad introdurre ciò che la graphic novel di Barducci vuole raccontare: l’adolescenza e la crescita.

Invero, attraverso il suo stile unico, Barducci riesce a raccontare i pensieri e il desiderio di nuove esperienze del giovane Armin, dal tuffarsi da uno scoglio altissimo al provare la prima sigaretta.
Le paure, i sogni, le speranze e i rimpianti del protagonista sono il fulcro della trama di “1991”. Una storia che, grazie anche ad un magistrale uso dei colori, pagina dopo pagina riesce a trascinare il lettore nella vita del protagonista con una scorrevolezza estremamente piacevole. Infatti, sono proprio i colori a caratterizzare l’opera di Barducci. Attraverso il celeste l’autore valorizza i mesi di spensieratezza del fanciullo, passati nella località turistica sulle rive del Lago di Garda, mentre, grazie anche ad un bellissimo effetto francobollato, racconta il periodo buio del suo alter ego, ossia gli anni successivi al tragico avvenimento che ha traumatizzato l’esistenza dell’autore bolzanese.


Ed è proprio il trauma su cui Armin Barducci focalizza principalmente la sua attenzione. Come se le sue estati e le sue esperienze da adolescente fossero d’un tratto offuscate, annerite da quella tragedia che, inevitabilmente, ha compromesso la sua vita da adulto.
Di seguito, l’edizione pubblicata dalla casa editrice Eris Edizioni.
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