Abbey Road, Revolver e Cheap Thrills. Le Storie e le Leggende nascoste dietro le copertine degli album.
Molte sono le storie che si celano dietro ad ogni copertina di un album. Leggende, curiosità, aneddoti talmente impensabili che meriterebbero sempre di essere ricordati. Specialmente se poi l’album, diviene in qualche modo, immortale. Ricordato in alcuni casi come un enigma da svelare.
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Di seguito, vi parlerò di alcune delle più famose copertine degli anni ’60.
1 – Erano gli anni ’60, precisamente il 1966 quando Klaus Voorman, un musicista e illustratore tedesco, cercando lavoro nel campo della musica, si trasferisce nell’appartamento di George Harrison e Ringo Starr. Ma sarà il compianto John Lennon a proporre all’artista la realizzazione della copertina di “Revolver” il loro settimo album in studio. Arrivati agli studi di Abbey Road, John volle fare ascoltare le canzoni presenti nell’album a Klaus, per fare un illustrazione che rispecchiasse l’anima dell’album. E fu il brano “Tomorrow Never Knows” ad ispirare Klaus, proprio perché diverso dall’intera discografia del gruppo inglese.
Presi penna e inchiostro, Voorman disegnò i quattro componenti della band in maniera asimmetrica rispetto agli angoli dell’album. Vengono successivamente aggiunte alcune foto e ritagli di giornale scattate da Bob Whitaker. Il compenso di Voorman? Appena 50 sterline…
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2 – Non molti sanno che Big Brother & The Holding Company è stata la prima rock band di Janis Joplin. Era il 1966, e dopo il primo album in studio omonimo, nel 1968 pubblicarono Cheap Thrills, considerato dalla rivista Rolling Stone tra i 500 album migliori di tutti i tempi. Oltre ad avere tra i brani “Summertime”, “Piece of My Heart” , che resteranno alcuni dei gloriosi cavalli di battaglia della cantante scomparsa a soli 27 anni nel 1970, la copertina di Cheap Thrills è una vera e propria opera d’arte.
Commissionata dalla stessa vocalist del gruppo, è del fumettista Robert Crumb la mano artistica che ha contribuito al successo dell’album. Dopo alcune idee scartate dalla casa discografica perché ritenute troppo “audaci”, come una foto dei componenti del gruppo, proprio come mamma li aveva fatti, ovvero nudi a letto, la Jolpin propose al fumettista la realizzazione di un vero e proprio fumetto che ritraesse in veste grafica il significato metaforico di ogni canzone.
Dopo una sola notte di duro e psichedelico lavoro, realizzò un fumetto ritraendo i membri della band e le loro canzoni. In alto a destra, un uomo intento a mangiare un cuore (Piece Of My Heart). Accanto, a sinistra una donna di servizio afroamericana canta la ninna nanna ad un bambino bianco sulle note di Summertime. Nel cerchio al centro, appare la cantante, Janis, che sotto al sole trascina una palla da carcerato (Ball And Chain).
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3 – Ci sono voluti poco più di dieci minuti per fare lo scatto scelto per la copertina di Abbey Road. Era l’8 agosto del 1969 e il fotografo scozzese Iain Macmillan, appollaiato su di una scala da imbianchino, attendeva il momento propizio. E così è stato. Dieci minuti per uno scatto immortale. Dieci minuti per fotografare i quattro ragazzi più famosi della scena musicale pop/rock. Scelto lo scatto ideale tra sei alternative, quella fotografia divenne la copertina del loro nuovo album: Abbey Road.
Grazie ad un’idea geniale di Paul McCartney, aggiungerei. E, volendo distinguersi dagli altri membri della band, camminò a piedi nudi e tenendo tra le dita una sigaretta. Curiosità vuole che negli anni, questi furono alcuni particolari (insieme a molti altri) che alimentarono la Leggenda della sua morte precoce. Molti infatti pensarono, e pensano tuttora che Paul fu sostituito con un sosia. La foto, è diventata in seguito una un’icona degli anni ’60. Ed Abbey Road un vero e proprio luogo di pellegrinaggio di molti fan dei Beatles che ogni anno desiderano emulare la famosa camminata dei loro cari beniamini.