Il Pipistrello di Gotham è tornato con “Batman – Caped Crusader”, una nuova serie animata disponibile su Prime Video.
In un’epoca in cui gli anime e le serie animate hanno raggiunto l’apice della popolarità tanto quanto i reboot dei cartoni con cui noi millennials siamo cresciuti, non poteva certo mancare il ritorno dell’Uomo Pipistrello. Invero, dopo le nuove serie dedicate a DuckTales e agli X-Men, e dopo l’annuncio del reboot di “Ranma 1/2” (che a breve sarà disponibile su Netflix), anche il paladino di Gotham ha avuto nuova linfa vitale grazie a “Batman – Caped Crusader”.
Ideata da Bruce Timm, lo stesso autore della serie cult degli anni ’90, e prodotta da illustri nomi del cinema e dalla fumettistica come J.J. Abrams, Matt Reeves e Ed Brubaker, il nuovo prodotto targato Prime Video (anche se inizialmente avrebbe dovuto essere distribuito da HBO Max), riesce a proporre un nuovo punto di vista. Senza però rinunciare ad omaggiare il suo illustre predecessore.
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Prendendo spunto principalmente dalle serie fumettistiche di Batman degli anni ’40, gli stessi anni in cui è ambientato il cartone animato, “Batman – Caped Crusader” trascina lo spettatore in una Gotham oscura. Avvolta da una tipica atmosfera a tinte noir, tra corruzione, crimine organizzato e la nascita di nuovi coloriti e caratteristici supercattivi. Anche se si sente la mancanza del più glorioso di essi, lo vedremo sicuramente nella seconda stagione (sì, ci sarà una seconda stagione!).
Ed anche se ad un primo sguardo potrebbe sembrare un mero tentativo di imitare la serie datata 1992, lo scopo di “Batman – Caped Crusader” è ben altro. Per quanto la messa in scena, lo svolgimento delle puntate e la trama generale (compresa la melodia della sigla) ricordi il cartone che noi millenials guardavamo una volta usciti da scuola, la serie targata Prime Video offre un nuovo punto di vista. E una nuova interessante versione di alcuni personaggi e situazioni.
SPOILER
Prima su tutte la trasformazione di Pinguino da Oswald a Oswalda Cobbelpot. Si, avete capito bene. In “Batman – Caped Crusader” pinguino è una donna.
FINE SPOILER
Ma non solo. Grazie alla sua struttura narrativa, che comincia con i primi mesi di attività del Vigilante Mascherato, quando ancora veniva considerato una minaccia oltre che un fuorilegge sia dai poliziotti che dai cittadini di Gotham, la serie riesce a donare maggior importanza a personaggi ingiustamente passati in sordina nel lontano1992.
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Barbara Gordon per esempio, la figlia del commissario, si presenta come un brillante avvocato, paladina della giustizia e prima alleata del Pipistrello. E che nessuno si azzardi a criticare la decisione di rappresentare sia lei che suo padre con la pelle scura.
Ma, l’aspetto più interessante di “Batman – Caped Crusader” è il dualismo tra l’eroe e l’uomo. Tra il Vigilante e Bruce Wayne. Quella del miliardario, playboy e filantropo (no, non stiamo parlando di Iron Man) infatti appare più che mai come la vera maschera indossata dal protagonista della serie.
Invero, puntata dopo puntata, sembra proprio che sia Batman ad indossare la maschera dell’orfano più ricco di Gotham per celare la sua vera identità piuttosto che il contrario. Un compito che diventa ancora più difficile quando il nostro eroe è costretto a sostenere delle sedute dalla psichiatra assegnatagli dal tribunale. Ossia Harleene Quinzel (il nome vi è familiare vero?).
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Essa infatti riesce a scavare sempre più nella psiche del suo paziente. Avvicinandosi pericolosamente alla verità. Ecco quindi che la lotta al crimine si trasforma in una partita a scacchi tra verità e menzogna. Tra ciò che rappresenta Batman per la comunità di Gotham e il ruolo di Bruce Wayne nell’alta società.
“Batman – Caped Crusader” ha quindi il grande pregio di proporre una versione moderna, per lo più grazie allo stile grafico, della serie datata 1992,. Raccontando la lotta del Vigilante Mascherato contro i criminali che infestano la città di Gotham.
Il tutto senza rinunciare a raccontare l’origine di alcuni di essi, risultando così un ottimo prodotto sia per gli appassionati che ormai sono avvezzi alle gesta dell’Uomo Pipistrello sia per i neofiti (se ancora ne esistono) della storia di Batman. E aggiungerei. Ancora una volta l’animazione vince sul live action!