Nel lontano 2012, un’artista giapponese di nome Saburouta, diede vita, attraverso disegni e parole ad una storia d’amore anticonvenzionale, “Citrus” (letteralmente agrume). Un manga Yuri (dedicato all’universo femminile LGBTQ+) serializzato prima sulla rivista manga Comic Yuri Hime, e poi, in Italia, edito da Planet Manga. (Qui, potete leggere la mia recensione).
“Citrus”, serie anime composta da soli dodici episodi presenti sulla piattaforma streaming Crunchyroll, è una serie anime Yuri di cui la prima stagione fa riferimento ai primi 4 manga dell’opera di Saburouta.
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Trascinante è invece l’Opening, la sigla dell’anime di “Citrus”, cantata da i nano.Ripe, “Azalea”. In cui non solo ci vien subito rivelata la svolta amorosa tra la bionda e la mora e le loro differenze sociali, ma presentati i vari personaggi della serie anime.
Ci viene spontaneamente da domandare se sarà mai in programma una seconda stagione. Difatti ,la serie manga “Citrus” (la serie Citrus +) attualmente è ancora in fase di pubblicazione.
Ad ogni modo, in attesa di una seconda stagione, viviamo nella speranza che possano dare una degna conclusione alle avventure di Yuzu e company. Senza ovviamente tralasciare e magari approfondire, quella parte che nel manga sembrava essere davvero molto interessante: la svolta di Mei Aihara.
La storia ruota attorno a Yuzu Aihara, una giovane e impulsiva liceale che, si ritroverà ben presto catapultata, dopo che sua madre si è risposata con un altro uomo, in una realtà molto diversa in cui era da sempre abituata a vivere: un istituto di sole ragazze, molto conservatore.

Abituata alla moda giovanile, alle chiacchiere tra ragazze e ad una forte schiettezza che da sempre la rende unica, Yuzu risulta un po’ fastidiosa agli occhi di chi invece vorrebbe conservare quella condizione sociale di rigore e disciplina che da sempre ha contraddistinto la famiglia Aihara e l’istituto femminile nel quale lei è l’alunna più indisciplinata.
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Ben presto, infatti, farà la conoscenza della splendida ma glaciale Mei Aihara, presidente del consiglio studentesco, nonché nipote del direttore dell’istituto, nonché figlia del nuovo marito della madre, con la quale all’inizio faticherà non poco ad andare d’accordo.
Il rapporto con Mei, splendida agli occhi dell’inesperta Yuzu, avrà non pochi dissapori e incomprensioni. Perché le due, sorellastre divenute per caso, inizieranno a provare una forte attrazione l’una per l’altra. Tanto da dare origine ad alcune tra le scene più hot della serie (ma mai come tra le pagine del manga). Yuzu e Mei non potrebbero essere più diverse tra loro. Ma la loro diversità, influirà non poco sull’andamento della storia. Che però si concentrerà unicamente, almeno in questa prima stagione, sulle molteplici incomprensioni scaturite dai loro sentimenti. E da tutte quelle domande che ogni singolo adolescente si pone di fronte al primo grande amore.

Mei Aihara, sebbene sia la co-protagonista di “Citrus” è un taboo. Un vero mistero per Yuzu. E non solo per lei. Vive nella costante di mantenere l’ordine e l’integrità dell’istituto Aihara, perché sin da piccola è stata educata a seguire quelle regole ferree imposte dal nonno e dalla sua famiglia.
Soffre per quell’amore che è convinta di non meritarsi e che le dà più di un grattacapo, ma è comunque disposta a tutto pur di raggiungere il suo scopo: diventare l’erede dell’istituto.
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Ed è proprio grazie al personaggio di Mei che il manga trova, probabilmente, la sua più interessante, seppur poco approfondita, forma.
Yuzu Aihara è esattamente come tra le pagine del manga. Una gran romanticona, impulsiva e una vera amica per chiunque possa incrociare il suo cammino. Ed è lei è la vera protagonista che sorregge ogni capitolo di “Citrus” e, di conseguenza, anche della serie animata. Perché il vero problema di “Citrus”, se davvero così che si vuol chiamare, è che, purtroppo, rispetto al manga, si prende davvero poche libertà. Sebbene si tratti di due universi ben distinti tra loro, guardando l’anime, a parte il finale della prima stagione e pochi altri piccoli dettagli che servono comunque a delineare ancor più la storia a differenza delle pagine del manga dove invece era lasciata molto più all’immaginazione del lettore, sembra ripetere fedelmente le pagine dell’opera di Saburouta. Anche se, purtroppo, si ferma sul più bello.
Si, perché, come scritto sopra, e come scritto nel manga, molte ragazze dell’istituto Aihara, sebbene siano per lo più in età adolescenziale, sono già promesse in sposa. Ed è da qui che, probabilmente, una seconda e forse terza stagione sarebbe interessante da raccontare. Interessante a scopo culturale mostrare un Giappone alle prese con le proprie tradizioni e i loro matrimoni combinati, chiamati Omiai, testimoni di una forma ancora elevata di un patriarcato difficile da eliminare.
Di seguito, il Trailer di “Citrus”.