Nel 2019 nasce un qualcosa che vuol essere nuovo e al contempo antico grazie alla collana dei Classici Ritrovati, curata interamente da Enrico De Luca.
Mi sono imbattuta quasi per caso nella pagina Instagram di questa casa editrice indipendente e, incuriosita, mi sono gettata a capofitto nel sito per approfondire.
Come si legge poi, Caravaggio Editore nasce a Vasto nel 2007 grazie a un’idea di Michela Pollutri. Il desiderio di creare qualcosa che le consentisse di esprimere appieno la propria creatività era già insito in lei, ma il sogno di realizzare una casa editrice ha preso forma durante i corsi universitari sull’editoria, frequentati poco prima della Laurea in Lettere. Perché “Caravaggio Editore”? Nulla a che vedere con Michelangelo Merisi (o con la Storia dell’Arte in genere) né con la nota città lombarda. La scelta è semplicemente dettata dall’aspirazione (recondita) di creare un marchio che porti il cognome di famiglia e, soprattutto, vuole essere un tributo d’amore verso Silvio Caravaggio, marito di Michela, che ha contribuito alla realizzazione del progetto.
Dei titoli quasi dimenticati o poco conosciuti ai più fanno capolino attraverso una traduzione fedele il più possibile all’originale ed un editing curato nel minimo dettaglio. Completano il tutto delle illustrazioni ben congeniate e, talvolta, riprese dalle prime edizioni.
Ma…
CONOSCIAMO MEGLIO LA COLLANA DEI CLASSICI RITROVATI ATTRAVERSO IL SUO CURATORE
1) Come hai conosciuto Caravaggio editore?
Nel 2008, vennero accettate due mie traduzioni di Dickens: A Christmas Carol e Il grillo del focolare; è partito tutto da lì.
2) La collana dei Classici Ritrovati come prende vita?
Caravaggio, conoscendo il mio curriculum accademico, mi ha invitato nel 2019 a dirigere una collana in cui i classici fossero proposti ai lettori moderni mediante testi filologicamente attendibili, rispettosi dello stile di ogni autore e corredati da apparati non invasivi di note. A questa collana, che oggi conta dodici titoli, si sono aggiunte le Gemme, altra preziosa collana di classici in tiratura numerata e limitata, e i Frammenti d᾽autore, fondata per la solidarietà digitale.
3) Quali sono i criteri di selezione per un classico da inserire nella collana dei Classici Ritrovati?
Molteplici; in primo luogo vorrei riproporre in una nuova veste testi malamente etichettati, ritenuti quasi sempre a torto qualcosa che in realtà non sono (quanti titoli sono definiti per ragazzi e vengono scorciati e adattati a tale scopo, anche quando non sono stati originariamente pubblicati per tale fascia d᾽età?), e tutti quei testi ancor più malamente trattati da traduttori ed editori che li hanno alterati senza rispetto e ritegno.
4) Quanto è duro il lavoro del traduttore?
Il traduttore, per quel che ne so, dovrebbe essere uno studioso e un lettore attento e rispettoso, padrone della lingua (e non solo di essa) di partenza e di quella di arrivo. Possedendo tali caratteristiche, gli basterà limitarsi a far da tramite, il più possibile discreto, fra autori e lettori. Un lavoro dietro le quinte, insomma, e sempre in fieri, dal momento che non esiste una traduzione definitiva.
5) Qual è il testo al quale sei più affezionato?
Sono così tanti i testi con cui ho avuto a che fare, che trovo abbastanza difficile rispondere, tuttavia se devo proprio fare un nome, direi Anne di Tetti Verdi di Lucy Maud Montgomery.
6) Stai lavorando a un nuovo titolo al momento?
Sto lavorando, con molta lentezza per via di altri impegni lavorativi, a tre nuovi titoli, uno dei quali è di Lucy Maud Montgomery.
7) Cosa diresti ai più reticenti per convincerli a leggere i Classici Ritrovati?
E cosa potrei dire? Sebbene spesso non immediati e non di rado difficili (lo sono da un punto di vista stilistico, sintattico e lessicale), i classici offrono durature soddisfazioni. Basta “abituarsi” al loro linguaggio, al loro modo di parlare, che naturalmente è diverso dal nostro.
Ma je vous en prie: non affidatevi a traduttori improvvisati o a chi scimmiotta metodi di fedeltà “fai da te” (o per meglio dire “fatti in casa”), senza avere alcuna contezza di come si trattano i testi, soprattutto quelli che hanno una certa età. Per tradurre i classici c᾽è bisogno di esperienza e competenza (in quel campo, non nella traduzione in generale), due cose che purtroppo, o per fortuna, non si acquisiscono se non dopo un lungo, faticoso cammino. Oltre a un testo affidabile, per leggere al meglio i classici può essere utile una guida (per es. un apparato di note) che aiuti il lettore con tutto ciò che non fa parte del suo bagaglio culturale.
Vi invito caldamente a visitare il sito di Caravaggio Editore e ad immergervi in questo fantastico mondo, vi assicuro che ne resterete affascinati.
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