La sequenza del colloquio tra Jordan Belfort e Mark Hanna, per quanto breve, è una delle scene più celebri di “The wolf of Wall Street”.
New York, 1987. A Wall Street giunse un giovane ambizioso, di belle speranze, appassionato di finanza (anche se si è laureto in biologia), voglioso di farsi strada nel mondo degli affari. Arrivato nel paradiso dei broker, Jordan Belfort cominciò la sua carriera come apprendista nella prestigiosa banca americana L.F. Rothschild, sotto la guida di Mark Hanna, venditore tanto esperto quanto eccentrico.

Mark insegnò a Jordan i segreti del mestiere e le migliori tecniche di vendita per avere successo nel difficile mondo azionario; ma soprattutto lo introdusse ad uno stile di vita sregolato, convincendolo che l’unico modo per sopravvivere nella giungla della finanza è quello di provare, con ogni mezzo, a rilassarsi e a godersi la vita. E così il diligente Jordan, giovane ambizioso, misurato, e marito fedele, sviluppò ogni tipo di dipendenza, dal sesso, all’alcol alle sostanze stupefacenti.
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Belfort lavorò assieme ad Hanna fino al 19 ottobre del 1987, il giorno che la storia ricorda come il “lunedì nero”, in cui i mercati mondiali subirono un crollo tale da far fallire decine di storiche aziende. Compresa la L.F. Rothschild. Tuttavia, nonostante il fallimento della banca per cui lavorava, Jordan trovò il modo di arricchirsi. Anche se non proprio per vie legali, guadagnandosi il soprannome di Lupo di Wall Street.
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Da qui comincia la pellicola diretta da Martin Scorsese “The wolf of Wall Street”, considerato uno dei migliori lavori del regista di “Quei bravi ragazzi”.

“The wolf of Wall Street” inizia proprio con l’arrivo di Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio) alla L.F. Rothschild; e dall’incontro con Mark Hanna (Matthew McConaughey). Dopo una rapida occhiata alla frenetica vita del broker, i due pranzeranno insieme dando vita così ad una delle tante iconiche scene della pellicola del Maestro Scorsese.
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Seduto al tavolo del ristorante, gustandosi un Martini, Mark Hanna (McConaughey) comincerà a battere ripetutamente il pugno sul suo petto, canticchiando un motivetto, davanti agli occhi increduli di Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio). Un rituale che accompagnerà il futuro fondatore della Stratton Oakmont per il resto della sua carriera da broker. Difatti, Belfort, i suoi soci e i suoi dipendenti, ripeteranno il gesto che fu di Mark Hanna (McConaughey), come un mantra in grado di alimentare in loro la giusta volontà e diventare così degli spietati lupi di Wall Street.
Quel piccolo ma significativo gesto dell’attore texano non faceva parte della sceneggiatura.
Durante la famosa scena del colloquio tra Jordan e Mark al ristorante, si può facilmente notare l’inaspettata espressione disorientata di Leonardo Di Caprio che distoglie lo sguardo dall’inquadratura, guardandosi attorno. Di Caprio stava infatti indicando all’amico Scorsese, l’originalità di quel gesto. Rimasti piacevolmente colpiti dall’improvvisazione di McConaughey, si convinsero che sarebbe diventato un tratto distintivo del personaggio di Mark Hanna.

In seguito Matthew McConaughey spiegò che per lui quel gesto è divenuto un rituale nel corso della sua carriera. Difatti ancor prima di girare “The wolf of wall street”, ogni volta che si è trovato su un nuovo set ha sempre avuto l’abitudine di ripeterlo per avere la giusta determinazione.
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Divenuta tra le scene più cult di “The wolf of Wall Street” e della carriera di McConaughey, si è appreso che Di Caprio convinse Scorsese a includerlo nella pellicola.
