Ci ha lasciati David Lynch, il regista di “Twin Peaks”, un genio visionario
Ore 11.30 di mattina del 24 febbraio. L’agente speciale Dale Cooper (all’epoca Kyle MacLachlan) arriva a Twin Peaks per indagare sulla misteriosa scomparsa di Laura Palmer. Nella vita reale, e non nella storica serie TV, era 1990. Da quel momento, nel mondo della serialità c’è un prima e un dopo “I segreti di Twin Peaks”.
David Lynch, fin dagli inizi della sua carriera era sempre stato un regista visionario, capace di creare opere uniche nel suo genere. Pellicole che, anche dopo due, tre, dieci, venti visioni riuscivano a disorientare lo spettatore, lasciando molte domande in sospeso e pochissime risposte.
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Dal 1977, anno in cui nelle sale cinematografiche approdò “Eraserhead – La mente che cancella”, Lynch ha sempre raccontato storie enigmatiche e dai tratti fortemente psicologici. Lasciando così alla libertà di pensiero l’interpretazione dei suoi capolavori.
E adesso, all’età di 78 anni, l’uomo che ci ha condotti alla scoperta del pianeta Arrakis, meglio conosciuto come Dune, ci ha lasciati a causa di una malattia che lo affliggeva da mesi. E chissà quanto altro ancora avrebbe potuto dare al mondo del cinema.
Colui che ci ha raccontato “Una storia vera” di Alvin Straight, e che da “The Elephant Man” a “Velluto Blu” fino a “Inland Empire – L’impero della mente” è riuscito a rappresentare i più sordidi e reconditi meandri della mente umana. E, soprattutto, il regista che ci ha accompagnato alla scoperta de “I segreti di Twin Peaks”. Grazie anche al film “Fuoco cammina con me”, e ci ha mostrato tutto il sordido che si cela nelle eleganti strade di Los Angeles con un capolavoro come “Mulholland Drive”, pellicola che gli valse il Prix de la mise in scene al Festival di Cannes del 2001.
David Lynch. Vincitore della Palma d’Oro, che gli è stata consegnata niente meno che da Bernardo Bertolucci, grazie a “Cuore Selvaggio”. Insignito del Leone d’Oro alla carriera nel 2006 dell’Oscar Onorario nel 2020. Regista visionario, maestro indiscusso della Settima Arte, cineasta che, ne siamo sicuri, sarà ricordato e studiato in tutte le università come uno dei più grandi autori cinematografici di sempre.
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