6 agosto 1897. Nel cuore della notte un ufficiale delle Guardia Costiera di Whitby, una città portuale britannica principalmente popolata da pescatori, viene svegliato da tre colleghi visibilmente sconvolti. Mentre sull’Inghilterra imperversa una delle più spaventose tempeste del decennio, l’ufficiale viene condotto al cospetto di un soccorritore scioccato dell’orribile spettacolo a cui ha appena assistito. Sullo sfondo, le onde si infrangono gigantesche contro gli scogli, e intanto, tra il fitto cadere della pioggia, prende forma una nave arenata e quasi completamente distrutta.
A bordo sembra essersi scatenato l’inferno, l’albero maestro è stato abbattuto e i membri della ciurma sono scomparsi nel nulla. Qualunque demonio si annidasse in quella nave fantasma è riuscito a compiere un massacro senza lasciare prove del suo passaggio. Non ci sono sopravvissuti e l’unica testimonianza dell’incubo vissuto dalla ciurma è il diario di bordo redatto dal Capitano Elliot.
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Cos’è successo sulla Demeter durante il tragitto da Varna, in Bulgaria, all’Inghilterra? E chi, o cosa, può aver compiuto una simile carneficina per poi sparire nel nulla senza lasciare alcuna traccia?
Questo è ciò che tenta di raccontarci André Ovredal, regista e sceneggiatore norvegese. Ispirandosi ad uno dei capitoli più suggestivi e conturbanti del capolavoro di Bram Stoker, “Dracula”. Attraverso la parola scritta, il romanziere irlandese è riuscito a trasmettere tutta la paura, l’incertezza e l’angoscia provate dall’equipaggio della Demeter.
Invero, utilizzando l’espediente del diario di bordo del capitano, il quale non riesce a comprendere cosa stia succedendo alla propria ciurma, costretta a subire la furia di un demonio all’apparenza inarrestabile, Stoker è riuscito nell’arduo intento di descrivere tutto il potere e la sete di sangue del vampiro più terrificante di sempre.
Come la nebbia che attanaglia il mercantile britannico durante la traversata dalla Bulgaria all’Inghilterra, il regista André Overdal riesce ad avvolgere lo spettatore in un vortice di terrore. Difatti, le atmosfere gotiche, magnificamente rese dalla fotografia curata da Roman Osin, riescono egregiamente a ricreare quel senso di smarrimento e febbrile inquietudine provate dagli uomini del Demeter.
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Eppure, escludendo l’eccellente messa in scena, l’ottima rappresentazione accurata della nave governata dal capitano Elliot (interpretato da Liam Cunningham) e l’idea di base che potrebbe risultare interessante e originale, “Demeter – Il risveglio di Dracula” si rivela essere un horror molto poco incisivo. Nonché un intrigo di situazioni già viste e, ormai, prevedibili.
Infatti, è proprio la sceneggiatura, scontata se non presagibile, la più grande pecca del nuovo film del regista scandinavo. Il racconto del massacro del mercantile si rivela fin da subito scontato. E, ancora prima che la Demeter si imbarchi per la sua ultima traversata, si sviluppa nel peggiore dei modi. Non solo discostandosi dal romanzo originale di Bram Stoker, ma soprattutto, perdendo quel senso di opprimente orrore descritto tra le pagine di “Dracula”.
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E per quanto nel romanzo dello scrittore irlandese Jonathan Harker, Abraham Van Helsing e Dracula stesso siano ottimamente (se non perfettamente) caratterizzati, nessuno dei marinai di Overdal rispecchia il carisma e il fascino dei personaggi dell’opera originale. Neppure l’introduzione di una personalità come il Dottor Clemens. Afroamericano, laureato alla prestigiosa Università di Cambridge costretto a lavorare su una nave a causa della discriminazione vigente in Europa negli ultimi anni del 1800, si perde nei meandri di una sceneggiatura scadente e incapace di valorizzare i punti di forza di una premessa intrigante. Ma la cosa peggiore è che la sceneggiatura riesce persino a rovinare un mito come il Conte Dracula. Riducendo un’icona dell’horror, affascinante sotto ogni aspetto ad una mera bestia assetata di sangue. Il cui unico scopo è quello di uccidere a sangue freddo chiunque si trovi sul suo cammino.
Infatti, sebbene Nicholas Cage, con la sua interpretazione sopra le righe in “Renfield”, è riuscito a rendere grottesco il principe delle tenebre senza però mancare di rispetto ad un personaggio tanto ammaliante come Dracula (ispirato, però, a quello di Bela Lugosi), quello di Overdal è un vampiro più simile ad un mostro irrazionale e schiavo della sete di distruzione piuttosto che un killer spietato e calcolatore.
Se siete curiosi e volete avere una copia di “Demeter – Il risveglio di Dracula” e formulare una vostra opinione.
Di seguito, il Trailer di “Demeter – Il risveglio di Dracula“.