L’esordio di Pippo (Dippy Dawg), è stato casuale e lo si deve ad un cortometraggio non particolarmente originale. Si tratta del film di “La rivista di Topolino” o “Mickey’s Revue”, del 1932 diretto da Wilfred Jackson e facente parte della serie di corti di Mickey Mouse, dedicati alle avventure del topastro più famoso del mondo.
Ma chi è Pippo?
Pippo è un cane antropomorfo che abita nella città di Topolinia, migliore amico di Topolino e strambo per natura: indossa un maglione rosso sotto un gilet, pantaloni rattoppati e scarpe enormi da clown. Ma il Pippo dolce e simpatico e dalla risata bizzarra non è sempre stato così.
“Mickey’s Revue” che a tratti ricorda “Fanfara” (The Band Concert, 1935), dove Mickey è un lunatico direttore d’orchestra, consacra la nascita di uno dei personaggi disneyani più simpatici di sempre: Pippo.
Nato come “hillbilly“, cioè contadinotto sempliciotto, alto ed eccentrico, identificato con il nome di Dippy Dawg, poi comunemente chiamato Goofy, col suo fare imbranato, ai tempi delle prime strisce a fumetti nei comics Disney, soffiò il ruolo ad Orazio come spalla di Topolino e in svariate occasioni l’abbiamo visto formare con Topolino e Paperino un trio piuttosto affiatato. Da ricordare i film “Pulitori di orologi” (1937); “Stazione di servizio” (1935); “Il Principe e il povero” (1990); o il più recente “I tre moschettieri” (2004).
L’8 gennaio 1933, nella tavola domenicale disegnata da Floyd Gottfredson, fa il suo esordio nella striscia a fumetti “Pippo e lo scacciapensieri”, intento a tormentare chiunque lo incontri. Grazie a questa apparizione alquanto insolita, i lettori lo trovano così originale che, grazie alla sua simpatia, ai piani alti della Walt Disney decidono di accoppiarlo insieme a Topolino, nella striscia a fumetti intitolata “Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante”. Difatti, nel corso della sua storia editoriale è proprio il fumettista Floyd Gottfredson che ne modella il carattere e fa sì che il buon caro Pippo diventi la spalla ufficiale di Topolino.
Il nome “Goofy”, letteralmente “sciocco” o “goffo”, gli venne attribuito solo due anni dopo, nel corto “Una serata di beneficenza” (1934).
Ma concentriamoci sulla prima apparizione cinematografica dell’amico più originale e strampalato di Topolino. Dippy Dawg fa la sua comparsa come spettatore e disturbatore cronico, intento ad osservare lo spettacolo di Mickey Mouse, direttore d’orchestra.
Il doppiatore Pinto Colvig, ex clown e uomo di spettacolo, aveva già prestato la propria voce a Pluto e ad altri personaggi minori dell’universo Disney. In “Topolino campione olimpionico” (Barnyard Olympics, 1932) era la voce frastornante del pubblico in pieno delirio. Ma fu con i personaggi di Pluto e Dippy Dawg, in seguito Doofy che Pinto Colvig divenne famoso.
Il primo prototipo di Pippo era molto diverso da come lo conosciamo oggi.
Dall’aspetto decisamente più trasandato e anzianotto, con occhiali e barbetta, Dippy Dawg aveva il tipico aspetto da contadino delle montagne americane.
Allocco e privo di discrezione, Pippo sarà qui protagonista della gag ricorrente che lo vedrà ridere in modo estremamente fragoroso, infastidendo gli altri spettatori. Una risata che nel corso del tempo verrà modellata e resa molto più gradevole dallo stesso Pinto Colvig.
Pur rivelandosi un personaggio dalla forte personalità, in Mickey’s Revue Pippo viene messo K.O. da una coppia di balordi. Riapparirà lo stesso anno, nel corto “Una festa scatenata” dove, decisamente più ringiovanito entrerà a far parte della combriccola del topastro.