L’inizio della carriera dei Elvis, il Re del Rock ‘n Roll, dalla sua prima chitarra all’incontro con il Colonnello.
Oggi, a distanza di quarantacinque anni dalla sua prematura scomparsa, Elvis Presley è considerato il Re del Rock ‘n Roll. Venerato alla stregua di un Dio, è stato fonte di ispirazione per decine di interpreti della musica internazionale. Grazie alla sua singolare tonalità, alla presenza scenica e ai suoi originali passi di danza, Elvis sarà per sempre ricordato come una vera e propria icona. Una leggenda capace di rivoluzionare la storia della musica e diventare uno dei più grandi fenomeni mondiali di sempre.
Eppure, direste mai che il grande Elvis era un ragazzino timido e incapace di fare amicizia? Avreste mai pensato che, prima di diventare uno dei cantanti più famosi di tutti i tempi, era un dipendente di una fabbrica di proiettili?
Tupelo (Mississippi). Nella notte tra il 7 e l’8 gennaio 1935, la giovane signora Gladys Smith, coniugata Presley, a distanza di mezz’ora l’uno dall’altro, diede alla luce due gemelli. Il primo, Jesse Garon, purtroppo perse la vita pochi istanti dopo essere venuto al mondo. Il secondo invece, nonostante il parto travagliato, nacque in perfetta salute, e venne chiamato Elvis Aaron.
Cresciuto con un padre assente, spesso distante da Tupelo per motivi di lavoro, e con una madre morbosamente attaccata al figlio, Elvis sviluppò un carattere introverso e solitario e, cosa ancor più preoccupante, non mostrava interesse per nessuna materia scolastica o attività, fino a quando, all’età di undici anni, Gladys non gli regalò la sua prima chitarra acustica.
Il piccolo Presley si appassionò immediatamente alla musica, dimostrando fin da subito di possedere uno spiccato talento musicale.
Difatti, sebbene non avesse mai ricevuto alcuna lezione di musica, in maniera grossolana e con la chitarra del tutto scordata, riusciva a riprodurre le melodie dei brani blues e country che ascoltava alla radio. Poco più tardi, a causa di una serie di spiacevoli episodi che coinvolsero il padre di Elvis, Vernon, i Presley decisero di traslocare e lasciare per sempre Tupelo. Così si trasferirono a Memphis, dove avrebbero potuto cominciare una nuova vita.
Il dislocamento da una piccola cittadina di provincia ad una metropoli come Memphis, giovò molto a Elvis. Oltre a consolidare il rapporto con sua madre (che diventava sempre più morboso), cominciò a prendere lezioni di chitarra da Jesse Lee, il figlio del reverendo della chiesa frequentata da Gladys. Grazie alle lezioni di Lee, il futuro Re del Rock ‘n Roll imparò ad accordare la chitarra, a posizionare le dita per eseguire gli accordi nel modo corretto. Inoltre comprese quanto fosse importante accompagnare la musica con il canto.
La sua passione per la musica cresceva assieme all’amore per sua madre, per la quale suonava ogni sera dimostrandole i grandi progressi che aveva fatto.
Invero, nonostante rimanesse un ragazzo estremamente riservato, acquisì molta sicurezza, tanto da iniziare ad organizzare una serie di concerti per i suoi compagni di scuola. Questi, nonostante non lo reputassero uno dei ragazzi più popolari del liceo, erano letteralmente rapiti dal suo talento.
Dopo essersi diplomato, nel 1953, Elvis cominciò a coltivare seriamente il sogno di diventare un musicista di successo. Tuttavia era consapevole che, prima di intraprendere la carriera da cantante, avrebbe dovuto trovarsi un impiego. Iniziò quindi a lavorare prima come operaio in una fabbrica di proiettili e poi come camionista per la Crown Electric. Ma fu proprio nell’estate dopo il diploma che avvenne una svolta importante per la carriera del Re del Rock ‘n Roll. Lo studio di registrazione Memphis Recording Service, di proprietà della casa discografica Sun Records, offrì la possibilità, agli aspiranti musicisti, di registrare un disco con due canzoni per soli quattro dollari. Emozionato all’idea di poter incidere un disco, Elvis decise di cogliere l’occasione. Registrò due canzoni dedicate a Gladys, ossia le cover di “Happiness” e “That’s when your Heartaches Begin”, due romantiche ballate del gruppo afroamericano Ink Spots.
Dopo quell’esperienza, Elvis registrò altri dischi ai Memphis Recording Service. E grazie alla frequentazione assidua degli studi fece la conoscenza di Sam Phillips, impresario discografico della Sun Records. Phillips fu il primo fautore del successo del ragazzo di Tupelo. Phillips infatti, fece pervenire la registrazione di Elvis a Dewey Phillips, DJ della trasmissione radiofonica “Red Hot and Blue”, che mandò in onda due cover incise dall’aspirante musicista: “That’s all right (Mama)” di Arthur “Big Boy” e “Bluee Moon of Kentucky” di Bill Monroe.
Fu un successo, tanto che la Sun Records pubblicò un disco, che in brevissimo tempo raggiunse i vertici delle classifiche, contenente le due cover trasmesse alla radio.
E, meno di un mese più tardi, Elvis si esibì nel suo primo concerto pubblico sul palco dell’Overton Park di Memphis, in quello che la storia ricorderà come l’esibizione musicale che diede una scossa all’America pudica e moralista dei primi anni ’50.
La sera del 30 luglio del 1954, il diciannovenne Elvis Presley infiammò gli animi degli spettatori e, soprattutto, delle spettatrici offrendo uno spettacolo che gli Stati Uniti non avevano mai visto prima. Tanto bello quanto spudorato, il futuro Re del Rock ‘n Roll evocò le note di “That’s all right (Mama)” e “Bluee Moon of Kentucky” ancheggiando, dimenando il bacino e scuotendo le gambe.
Visita il sito di Graceland, la casa di Elvis Presley
Quella prima esibizione spalancò al giovane Presley le porte del successo. In meno di un anno la Sun Records formò una band di accompagnamento, che prese il nome di Blue Moon Boys. E, grazie a Bob Neal, una personalità nell’ambiente musicale di Memphis, organizzò il primo tour ufficiale che portò Elvis a calcare i palchi del Sud degli Stati Uniti, dalla Louisiana alla Florida.
E fu proprio durante tale tour che Elvis fece la conoscenza di Thomas Andrew Parker, meglio conosciuto come il Colonnello, l’impresario musicale che cambiò per sempre la vita del ragazzo di Tupelo.
Articoli Correlati:
- The Quarrymen: l’Era pre-Beatles di John, Paul e George
- B. B. King e Lucille: Il grande amore del Re del Blues
- Dancing in the Dark: il video che proiettò Bruce Springsteen nell’Olimpo del rock
- Glory: un inno alla libertà e all’uguaglianza
- Thriller: la storia di un album leggendario
- Jim Morrison: la vita di Re Lucertola prima dei Doors
- Murubutu: la poetica del rap e il femminile nei RAPconti