“Feel Good” è un percorso autobiografico della creatrice nonché protagonista, Mae Martin, un’attrice e comica canadese. La particolarità di questa piccola serie è che è composta da sei episodi ed ogni episodio dura 25 minuti! Non annoia mai ed è decisamente molto scorrevole avendo una sceneggiatura molto ben scritta e strutturata.
Ma proseguo col scrivere di cosa parla. “Feel Good” è la storia di Mae Martin, una ragazza canadese che vive e lavora a Londra in un locale gestito da un suo caro amico. Durante una delle sue serate incontra George (interpretata da una brava Charlotte Ritchie). George è una ragazza “eterosessuale” che rimane molto attratta da Mae, tanto da presentarsi più volte al locale dove si esibisce come comica. L’alchimia tra le due è istantanea. Sono chiaramente attratte l’una dall’altra anche se George avrà non poche difficoltà nella loro relazione perché timorosa di rivelare ai suoi amici e alla sua famiglia la sua relazione con Mae.
Sì, perché George ha da sempre frequentato solo uomini.
George fatica ad accettare la propria bisessualità e la paura dei pregiudizi la terrorizza al punto tale da crearsi agli occhi di chi le vuole bene, un finto fidanzato. Le paure, le ansie di Mae e George, seppur presenti in maniera costante per tutta la durata delle serie, scorrono senza mai annoiare chi le osserva. La paura di George nell’affrontare i suoi demoni più profondi è molto ben rappresentata da una scrittura semplice e veloce ma che va dritta al punto. Riuscirà George ad affrontare le proprie paure e vivere, finalmente, una felice esistenza insieme a Mae o si arrenderà ai propri blocchi emotivi?
Mae invece ha problemi di stabilità: ha un passato tormentato con la droga, e problemi a trovare una propria identità di genere. Mae è sensibile e molto dolce, ma è attratta da un lato oscuro (la droga) che la perseguita sia nella vita che negli affetti; che scava nella sua insicurezza rendendola ossessiva e possessiva. George cercherà di aiutarla in questo difficile processo di autogestione delle dipendenze, spingendola sempre più verso incontri di aiuto. Ma il passato che Mae fatica ad accettare e a ricordare, le piomberà addosso come un macigno in momenti di fragilità emotiva.
“Non sono un ragazzo, ma neanche una ragazza. Sono la versione fallita di entrambi”
Puntata dopo puntata accresce sempre più sia l’insicurezza di George, che ha paura di perdere Mae, sia l’enorme fragilità di Mae, che non si sente a proprio agio né con sè stessa nè con George. Mae si trova a dover affrontare una difficile lotta interiore sia con il suo bisogno di auto accettazione, sia con il forte bisogno di essere accettata dagli altri, soprattutto da George, la ragazza che ama e dalla sua famiglia che sente di aver deluso e per cui nutre un forte rancore a causa di un episodio del passato che invade costantemente i suoi pensieri.
“Feel Good” è fortemente consigliata e, sebbene le tematiche trattate non siano proprio originali, la serie scorre a velocità della luce. Per le tematiche trattate, ovvero identità sessuale, droga, alcool, abbandono, è una serie tv da vedere perché evidenzia costantemente lo stato emotivo dei personaggi sia primari che secondari. Il difficile rapporto con i genitori (nella serie tv è presente Lisa Kudrow, la Phoebe di “Friends”) è trattato in maniera impeccabile (anche se è meno approfondito il rapporto che George ha con la sua famiglia) e le diverse sfumature tra famiglie delineano il carattere dei personaggi. La serie tv è presente nel catalogo Netflix. Si consiglia la visione in lingua originale, soprattutto per lo spiccato accento British di Charlotte Ritchie.
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