“Micheaux è stato Spike Lee prima di Spike Lee“, con queste parole il regista italiano Francesco Zippel definisce Oscar Micheaux, il prode figlio di due schiavi che divenne prima agricoltore, poi scrittore e, infine, regista. Oltre al paragone con il regista di “BlackKklansman”, Zippel parla di Oscar Micheaux come del Martin Eden di Jack London grazie alla sua capacità di realizzare qualcosa che all’epoca sembrava impossibile.
Una storia tanto incredibile quanto vera quella di Oscar Micheaux. Un uomo che durante gli anni della segregazione razziale, in cui il film di Griffith “Nascita di una nazione” aveva dato nuovo vigore agli ideali razzisti del popolo americano, favorendo la rinascita di un flagello come il Ku Klux Klan, trovò il coraggio e la forza di raccontare le sue verità. Anche se la maggior parte sono andati perduti, riuscì a girare oltre quaranta film, divenendo il primo regista afroamericano della storia.
“Micheaux – The Superhero of Black Filmmaking”, è un documentario presentato al Festival di Cannes 2021 nella sezione Classic assieme a “Murder in Harlem”, una delle pochissime pellicole ancora reperibili oggigiorno. Un documento che racconta la vita di un uomo che ha lottato contro i pregiudizi e contro la segregazione; integrato con nomi della cultura black come Melvin Van Peebles, John Singleton, Morgan Freeman; il rapper Chuck D e lo sceneggiatore degli ultimi due film di Spike Lee, Kevin Willmot.
Come riportato sul sito di Coming Soon, Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, ha definito “Micheaux – The Superhero of Black Filmmaking”
“Un film che contribuisce a scrivere nuove pagine della storia del cinema. Raccontando di una voce solitaria che risuona così forte nel nostro presente e ci mette di fronte alla vergogna del razzismo.”

Inoltre, dopo il successo alla kermesse francese, il film di Zippel e “Murder in Harlem” saranno proiettati anche in Italia tra il 20 e il 27 luglio proprio grazie alla Cineteca di Bologna, nella rassegna Cinema Ritrovato 2021.
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