La 74esima edizione del Festival di Cannes comincia sotto il segno di Jodie Foster che, nel giorno d’apertura, ha ricevuto la Palma d’Oro alla Carriera, un’onorificenza assegnatale “per la sua modernità, indipendenza ed esigenza di libertà”.
L’attrice Premio Oscar aveva fatto la sua prima apparizione sul red carpet di Cannes nel 1976. All’epoca Jodie aveva appena quattordici anni e sfilò sul tappeto rosso accompagnata da Robert DeNiro e Martin Scorsese, che quell’anno ricevette la Palma d’Oro per la miglior regia per “Taxi Driver”. Da brava ragazzina spontanea qual era (ed è tutt’ora), la prima cosa che fece, giunta alla fine del Red Carpet, fu avventarsi su un cono gelato (e come darle torto??).
Oggi, Jodie Foster ha sfilato di nuovo su quel tappeto, ma accanto a lei non c’erano Scorsese e DeNiro bensì sua moglie Alexandra Hedison (vecchia conoscenza della serie tv, The L Word).
Alicia Christian Foster (vero nome di Jodie) è salita sul palco della Sala Bunuel del Palais des Festivals et des Congrès del Festival di Cannes pronunciando un discorso, che (purtroppo) quasi nessuno è riuscito a comprendere, in un francese che rasenta la perfezione! Ma del resto non si impara una lingua a Yale per poi non usarla!
Il suo è stato un discorso importante, carico di significato, sul ruolo della donna nell’industria cinematografica e, ovviamente, la pandemia. Difatti, come riportato su Ansa.it, la Foster ha dichiarato che:
“Quando ho cominciato non c’erano tante donne salvo nel reparto di costumi e make up, ora ci sono tante produttrici, registe, ci sono dei visibili progressi: siamo pronte a prenderci dei rischi e ad andare avanti verso l’uguaglianza che è lontana dal compiersi. Persino sul set quando dirigi devi faticare per affermare il tuo ruolo, la tua posizione di autorità. Da te si aspettano sempre un altro trattamento … E’ il momento giusto, mai come ora a Hollywood e nel mondo del cinema c’è l’occasione di farsi valere, la possibilità dopo anni di lotte, di vedere rappresentati tutti. It’s the right time, per raccontare nuove storie perché le cose sono completamente cambiate, le prospettive per le donne sono completamente diverse. Posso dirlo con certezza: ho cominciato a recitare a 3 anni“.
Con la sua solita classe, l’ex bimba prodigio ha accettato di buon cuore il premio cui è stata insignita, ricambiando i complimenti di Almodovar, che ha definito “il primo regista femminista della storia del cinema”, e di Spike Lee, asserendo che “il suo cinema è come un teaser per il mondo black, ossia una bollente fonte di ispirazione“.
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