Dopo “Ghostbusters: Legacy”, ecco “Ghostbusters – Minaccia Glaciale”, il quinto film dedicato agli acchiappafantasmi.
“Ghostbusters: Legacy” aveva lasciato una ferita piuttosto profonda in tutti noi che, esattamente quarant’anni or sono, eravamo rimasti incantati, ammirati, ammaliati da quei quattro sgangherati scienziati che, grazie ai loro zaini protonici, inseguivano, catturavano e imprigionavano fantasmi di ogni genere e forma.
Peter Venkman, Ray Stantz, Egon Spengler e Winston Zeddemore, gli originali “Ghostbusters”, per decenni hanno coinvolto intere generazioni di appassionati cinematografici nella caccia ai fantasmi. Riuscendo, anno dopo anno, ad ogni rewatch a creare un effetto nostalgia in grado di far rimpiangere i gloriosi anni ’80, dominati dalla fantasia e dall’immaginazione.
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È quindi giusto, lecito, chiedersi se la nuova serie di film dedicata agli acchiappafantasmi possa infine essere la “rovina” della gloriosa dinastia di un cult che, ancora oggi, riesce ad appassionare, divertire e, soprattutto, appassionare.
“Jurassic World” infatti insegna che, a volte, sarebbe cosa buona e giusta non toccare l’intoccabile. Evitare piuttosto di proseguire quella scia di nostalgia e curiosità che ci vien di istinto seguire. Anche se, onestamente, la saga di “Jurassic Park” aveva cominciato il declino con l’uscita del terzo capitolo, datato 2001. Ma questa è un’altra storia…
“Ghostbusters – Minaccia Glaciale” non è forse il degno erede di un cult intramontabile come quello ideato dal genio di Dan Aykroyd con la collaborazione di Harold Ramis e Ivan Reitman. Tuttavia, merito anche delle basse aspettative maturate dopo la visione di “Ghostbusters: Legacy”, e aggiungo, anche dalle basse aspettative dettate dal personaggio di Paul Rudd, il più beota tra i personaggi, quello diretto da Gil Kenan, potrebbe essere una divertente sorpresa.
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Intendiamoci. Il nuovo capitolo dedicato ai leggendari acchiappafantasmi, è tutt’altro che privo di difetti. A cominciare dalla computer grafica che non rende giustizia al glorioso popolo dei fantasmi e all’indimenticabile capostipite del 1984.
E forse è proprio per questo (e per fortuna) che in questo ennesimo prosieguo si vedono pochissime entità ectoplasmatiche. Persino il cattivo, un essere antico e potentissimo, in grado di scatenare una seconda era glaciale sulla Terra, considerata la sua ridotta presenza e la scarsa qualità della CGI, risulta davvero poco incisivo. Ma sicuramente riesce a innescare un forte effetto malinconico, ossia la nostalgia di un avversario inquietante e minaccioso come Gozer.
Ma in effetti, non sono le mancanze di una CGI grossolana il più marcato dei difetti. Per quanto divertente, la trama presenta dei buchi di sceneggiatura piuttosto evidenti. Anche se non mi azzarderei a definire “gravi”.
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Mentre i nuovi Ghostbusters, ossia la famiglia Spengler, sono impegnati nel fronteggiare un sindaco il cui unico scopo è quello di sabotarli, costringendo Phoebe (Mckenna Grace), la piccola e più intelligente del gruppo, a rimanere in panchina, a New York un pericoloso nemico proveniente dal passato è pronto a tornare e conquistare il mondo intero.
Ed anche se il motivo di un tale rancore ci viene ben spiegato, i motivi per cui il demone decide di tormentare Phoebe rimangono del tutto ignoti. Così come appare casuale il coinvolgimento di un nuovo personaggio. Ovvero un fantasma di nome Melody (Emily Alyn Lind), che avrebbe potuto essere sfruttato in maniera differente. Ossia, molto più incisiva.
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Nonostante le superficiali mancanze dello script, la storia si sviluppa in maniera intelligente, anche se del tutto scontata. Invero, fin dall’inizio della pellicola, è facilmente intuibile quale sarà il ruolo che ogni personaggio andrà a ricoprire. E, soprattutto, come potrebbe evolversi la trama.
Ed anche se un po’ mi dispiace per Jason Reitman, già regista di “Ghostbusters: Legacy” e figlio del grande Ivan, il cambio dietro la macchina da presa si nota. Eccome. Sebbene le interpretazioni non siano delle più brillanti, complice anche la scrittura di personaggi ordinari e per niente originali, la regia potrebbe risultare efficace. Ma non troppo impegnata.
In conclusione, a dispetto del primo capitolo con protagonista la famiglia Spangler infatti, “Ghostbusters – Minaccia Glaciale”, se visto con non troppe aspettative, potrebbe risultare un sufficiente film di intrattenimento. Ma niente di più.
Di seguito, il Trailer di “Ghostbusters – Minaccia Glaciale”.