I vincitori dell’82esima edizione dei Golden Globes.
Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (ora italiana), mentre la Befana consegnava le calze piene di dolciumi e caramelle ai bambini buoni e il carbone a quelli meno avvezzi alla gentilezza, in quel di Los Angeles si è svolta l’82esima cerimonia dei Golden Globes. Presentata da Nikky Glaser, comica e podcaster americana classe 1984, la premiazione si è svolta (più o meno) come ci si aspettava.
Qui i vincitori.
Molte sono state le celebrità che hanno sfilato sul Red Carpet del Beverly Hilton Hotel. Da Zendaya a Emma Stone, che ha sfoggiato un nuovo taglio di capelli, fino a Timothée Chalamet, che era candidato come miglior attore protagonista in un film drammatico. Ma, purtroppo per lui, nonostante la sua interpretazione di Bob Dylan in “A complete unknown”, il premio è stato assegnato ad Adrien Brody, protagonista di “The Brutalist”.
E mentre Nicole Kidman, già vincitrice della Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia, si è vista soffiare il premio come miglior attrice in un film drammatico da Fernanda Torres per “Io sono ancora qui” (in uscita il 30 gennaio), Demi Moore, ha festeggiato il nuovo anno aggiudicandosi il primo premio della sua onorata carriera. Ovviamente, merito della sua interpretazione di Elisabeth Sparkle in “The Substance”.
Per quanto riguarda i non protagonisti invece, Zoe Saldana ha sbaragliato la concorrenza di attrici del calibro di Isabella Rossellini, Felicity Jones e della sua collega in “Emilia Perez” Selena Gomez. E, a sorpresa, Kieran Culkin ha vinto il Golden Globe come attore non protagonista per “A real Pain”. Mentre Sebastian Stan, irriconoscibile in “A different man”, è si è portato a casa il Globo d’oro per il miglior attore in un film commedia.
Il miglior film d’animazione invece arriva dalla Lettonia. Invero, alla faccia di “Inside Out 2” e “Il robot selvaggio”, a vincere il prestigioso premio è stato “Flow – Un mondo da salvare”. Nessuna sorpresa per quel che riguarda le vittorie dei miglior film. Come previsto infatti, “The Brutalist” di Brady Corbet si è aggiudicato sia il miglior film drammatico sia la regia. Mentre “Emilia Perez” ha vinto miglior film commedia e miglior film straniero.
Qui i vincitori.
Per quel che concerne il palco della serialità, a dominare la scena è stato “Shogun” vincendo ben quattro premi, tra cui miglior serie drammatica (ovviamente). A Jodie Foster il Globo per la miglior interpretazione femminile in una miniserie (“True Detective”). E per quanto ci dispiaccia che Cate Blanchett, che è stata divina nel portare sul piccolo schermo un personaggio come Catherine Ravenscroft in “Disclaimer”, siamo contenti che Jodie si sia portata a casa il suo quarto Golden Globe (contando anche quello alla carriera del 2013).
Infine, il Pinguino di Colin Farrell è valso all’attore irlandese, che negli ultimi anni ha dato una considerevole svolta alla sua carriera artistica, la vittoria del Globo d’Oro. Ed è giustissimo così. Per quanto Richard Gadd sia stato bravissimo in “Baby Reindeer”, che si è comunque aggiudicata due premi, l’interpretazione di Farrell meritava un riconoscimento.
Jeremy Allen White, per il terzo anno consecutivo, potrà posare nella bacheca, accanto agli altri due Golden Globes, il premio per il miglior attore in una serie commedia. Ovviamente per “The Bear”.
E, come ogni cerimonia di premiazione che si rispetti, ci sono stati vincitori e vinti. E il primo dei vinti, purtroppo, è “Anora”. Il film, nonostante la vittoria della Palma d’Oro e i giudizi più che positivi della critica è rimasta a bocca asciutta. Mentre per le serie TV, il grande deluso, oltre alla già citata “Disclaimer”, è “Only Murders in the Building”. La serie anche quest’anno, nonostante avesse numerose nomination, non è riuscito a far valere la sua qualità.
Qui i vincitori.
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