Per citare le parole di Harold Schechter, “Nella sua incarnazione di Norman Bates, Eddie Gein introdusse qualcosa di nuovo e di rivoluzionario sul grande schermo: il mostro americano. Il terrore della porta accanto”.
Non è un caso, quindi, che Robert Bloch, un giovane scrittore all’ora quarantenne con l’attrazione per il Noir, scrisse e pubblicò (nel 1959) uno dei romanzi più famosi della letteratura americana: “Psycho”. Come scritto all’interno dell’opera a fumetti “cambiò il corso della cultura popolare americana”. Difatti “Psycho”, è il film, probabilmente, più destabilizzante della filmografia di Alfred Hitchcock.
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Ma contrariamente a quanto si possa pensare, non fu l’unica pellicola a trarre ispirazione dalla raccapricciante esistenza di Edward Gein. Invero “Non aprite quella porta” e “Il silenzio degli innocenti”, sono solo alcuni tra i film ispirati all’esistenza di Gein ed entrati nella cultura pop del genere trasformando così il significato cinematografico del termine “mostro”. Difatti, fino ad allora nella cultura horror cinematografica erano state messe in scena figure terrificanti – lupi mannari, vampiri, alieni – ma non così realistiche. Era la percezione della realtà a condurre lo spettatore verso la paura più profonda. E questo Alfred Hitchcock lo capì grazie al romanzo di Robert Bloch.
E così ispirati dalla vita di Edward Gein, Harold Schechter (scrittore) ed Eric Powell (scrittore e illustratore), hanno dato vita alla Graphic Novel “Hai sentito che ha fatto Eddie Gein?”. Dedicata al più efferato criminale della storia americana: Edward Gein.
Pubblicata in Italia dalla Panini Comics in cartonato bianco e nero, in 224 pagine “Hai sentito che ha fatto Eddie Gein?”, racconta in maniera più che accurata la storia di Edward Theodore Gein. Dalla nascita avvenuta il 27 agosto 1906, alla morte, il 26 luglio 1984.
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Ma è l’accuratezza del dettaglio e la cruda verità narrata attraverso parole e immagini che “Hai sentito che ha fatto Eddie Gein?” diventa un’opera difficile da dimenticare. Per trasporre su carta solo la verità dei fatti – con un pizzico di teoria soggettiva ricavata dal personaggio fittizio del professor O’Hara – gli autori hanno attinto, attraverso una meticolosa ricerca tra i documenti d’archivio, articoli di giornale, documenti della scientifica, rapporti psichiatrici e interviste.
Nella parte finale del fumetto, nell’epilogo, vi è una parte molto interessante dedicata alla veridicità dei fatti, intitolata “Solo i fatti”.
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La narrazione si prende i suoi tempi. Da prima della nascita di Edward alla sua infanzia, colonizzata mente e corpo da una madre oppressiva, accecata da immotivati pensieri moralisti che traevano ispirazione da una fede irragionevole. Un asfissiante pensiero religioso che poco aveva di cristiano e puritano. Anni e anni di maltrattamenti e un’esistenza trascorsa tra le mura di una casa in cui la serenità era un’utopia. Una tale devozione nei confronti della madre da divenire succube del suo giudizio e degenerare nell’infantilismo. Dipendente dalla mente di Augusta, Edward alimentò una sessualità repressa dopo anni di pensieri censori. Valutando le esperienze vissute sin da bambino, tra le difficoltà in famiglia e le sottomissioni da parte dei compagni di scuola, Harold Schechter ed Eric Powell, hanno cercato di dare una spiegazione alla complessa esistenza di Edward Gein, lo “Psycho” di Plainfield.
“Hai sentito che ha fatto Eddie Gein?” è quindi una lettura complessa, davvero potente, e necessaria.
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E così Ed un giorno come tanti altri si creò una doppia vita. Una terribile nuova vita in cui non solo la popolazione di Plainfield (Wisconsin), la cittadina in cui Edward Gein crebbe, ne rimase inorridita, terrorizzata. Ma anche tutto il resto del mondo.
Attraverso il tratto di Eric Powell che ha disegnato ed evidenziato ogni espressione, ogni ruga, ogni segno di pianto, rabbia, terrore, pazzia, devozione, depravazione, “Hai sentito che ha fatto Eddie Gein?” è un vero e proprio reportage a fumetti della vita del più disumano criminale degli Stati Uniti. Attraverso le interviste ad amici e conoscenti, numerosi interrogatori e un processo ad Ed Gein che rimarrà nella storia, il lettore assimila (e si consiglia di assimilarlo almeno in un paio di letture) l’esistenza di un uomo divenuto mostro. E ne assimila ogni sfumatura. Trascinando chi legge in un’angoscia tale da divenire inevitabilmente giudice dell’esistenza di Gein ancor prima che il verdetto sia stato formulato. Il tutto descritto senza veli, anche se a volte il filo narrativo è lasciato all’immaginazione.
Ogni capitolo (sono in tutto 11) è arricchito da un titolo in prima pagina di giornale che ne evidenzia l’argomento.
Il volume è arricchito da due interviste e due brevi biografie degli autori.
Consigliato ad un pubblico adulto.
Di seguito, l’edizione pubblicata dalla Panini Comics.