“Ragazzi ascoltatemi. Messaggio per i super muscoli che vivono in città. Per tutti quelli che hanno le orecchie e sono pronti all’azione: Gramercy Riffs mi hanno appena fatto una richiesta. Una speciale richiesta per i Guerrieri; si quei ragazzi dai coglioni molli che vivono a Coney. Si avete capito, i Guerrieri, ho una canzone che gli va giusto a pennello.” (“I guerrieri della notte”)
Tra l’inizio degli anni ’60 e la fine degli anni ’70, molti immigrati si stabilirono a New York, in quartieri dove vivevano loro connazionali, sia per avere un certo tipo di protezione, sia per avere sostegno economico e morale. Raramente la polizia osava mettere piede in tali quartieri, consentendo così al crimine di organizzarsi ed espandersi.
Nei suoi libri, lo scrittore Herbert Asbury parlava delle leggendarie “Five Points Gangs”, che furono d’ispirazione per il capolavoro “Gangs of New York” di Martin Scorsese. Sulla base di queste fantomatiche Gangs, molti giovani si organizzarono in bande per prendere il controllo del proprio quartiere. Formate in maggioranza da ragazzi di età che andava da 14 ai 30 anni, queste bande controllavano ogni traffico nel proprio territorio: rapine, prostituzione, stupefacenti, armi.
Con l’intensificarsi della povertà, sempre più giovani si univano alle gang, le quali iniziarono a dotarsi di un ordine gerarchico di uniformi per distinguersi e di piani strategici per conquistare altri territori o difendere il proprio quartiere. Tutto ciò ha scaturito l’inizio di vere e proprie guerre per le strade e di omicidi a sangue freddo.
Nel 1979, proprio quando sembrava che la situazione si fosse calmata, il regista Walter Hill diresse “The Warriors”, che in Italia uscì con il titolo di “I guerrieri della notte”.
New York 1979. Viene proclamata una tregua tra tutte le gang della città in modo da dar luogo ad una grande adunata in un parco del Bronx, organizzata da Cyrus, leader della più grande banda di New York: i Riffs. Le bande invitate possono partecipare delegando nove membri che devono presentarsi disarmati. Scopo di tale riunione è convincere tutte le gang ad unirsi per combattere contro le forze dell’ordine ed impadronirsi della città. Nonostante la tregua e l’accordo di presentarsi disarmati, lo psicopatico Luther, capo della banda dei Rogues, spara un colpo di pistola mortale che uccide Cyrus per poi urlare che a sparare è stato Cleon, leader della delegazione dei Warriors, che viene aggredito ed ucciso.
L’irruzione della polizia fa disperdere le bande e la notizia della morte di Cyrus si espande tramite la radio ufficiale delle gang, grazie alla voce della speaker Dolly Bomba. Le istruzioni sono semplici: trovare i Warriors, accusati di aver ucciso Cyrus, e consegnarli al nuovo leader dei Riffs. I Warriors, rimasti in 8, devono dunque attraversare tutta la città ed affrontare le altre bande che stanno dando loro la caccia, per tornare al loro territorio, Coney Island.
“I guerrieri della notte” racconta in maniera tanto romanzata quanto verosimile la situazione di New York degli anni ’70, quando in risposta alla povertà e all’indifferenza delle società, nelle periferie si formarono decine di gang che si davano battaglia per difendere il proprio territorio. Un problema che si diffuse rapidamente in tutta la Grande Mela, in special modo in territori come Harlem e il Bronx, e che le forze dell’ordine si impegnarono a contrastare con ogni mezzo.
Per realizzare “I guerrieri della notte” il regista Walter Hill attinse a due testi: “L’anabasi” scritto dallo storiografo greco Senofonte; e “The Warriors” di Sol Yurik.
Il primo racconta la storia di un esercito di mercenari assoldati da Ciro il Giovane per spodestare suo fratello Artaserse. Durante la battaglia di Cunassa, nel cuore dell’impero persiano, Ciro viene ucciso e i soldati costretti ad attraversare tutto il territorio nemico per tornare a casa. “The Warriors” narra le vicende di una gang newyorkese che deve affrontare le altre bande dopo un raduno finito male. Yurik si concentra sulla violenza, mettendo in risalto la crudezza delle azioni delle varie gang che provano un certo piacere nella brutalità. Hill invece preferisce raccontare lo scontro tra il bene, rappresentato da I Guerrieri, e il male, rappresentato da I Rogues.
Anche se la trama de “I guerrieri della notte” è frutto di fantasia, gli elementi che rispecchiano la realtà sono molteplici. Per cominciare va decisamente sottolineata l’importanza dei costumi. Ogni gang indossa una propria divisa, con i tratti caratteristici della zona da cui proviene e il nome identificativo cucito sopra. Nel caso dei “Warriors”, il nome è cucito sulla schiena di un gilet in pelle marrone. Le divise in molti casi rappresentano anche la differenza etnica dei membri della banda. Per esempio ci sono gli asiatici esperti di arti marziali di Chinatown che indossano un indumento che ricorda le tute dei karateki.
Infine, per girare “I guerrieri della notte”, Walter Hill assunse dei membri di alcune vere gang di New York, che parteciparono sia come comparse, sia come consulenti, sia come guardie del corpo per i membri delle troupe.
Ovviamente, per motivi di sicurezza, tali membri mantennero l’anonimato per non avere ritorsioni da parte della polizia di New York. Inoltre le riprese vennero fatte nei veri territori delle gang, che videro l’arrivo del set come “un’invasione del loro territorio” causando numerosi piccoli incidenti. Il più eclatante fu sicuramente il caso di una delle immaginarie divise di una gang del film che furono rubate e modificate perché troppo simili a quelle degli Homicides, la vera banda di Coney Island.
Per la creazione delle varie gang, Walter Hill trasse ispirazione da diverse fonti. I Turnbull Ac’s, per esempio, sono la prima banda che i Guerrieri sono costretti ad affrontare. Viaggiano per la città su un furgone dipinto di verde, e sono talmente numerosi e violenti che persino gli stessi Riffs hanno timore di affrontarli.
Gli autori si ispirarono ad una vera gang di Skinhead.
Una delle bande più famose è, senza dubbio, quella dei Baseball Furies. Tra le più violente e crudeli di New York, i Furies controllano il territorio di Riverside Park, e i suoi membri indossano una divisa da baseball, girano armati di mazza ed hanno la faccia pitturata con vari colori. Pare che per la creazione dei Baseball Furies, Walter Hill unì due tra le sue più grandi passioni: il baseball e i Kiss, noti per il loro particolare make up.
In conclusione, “I guerrieri della notte” è un vero proprio cult, capace di raccontare una New York notturna e violenta; e di mostrare la realtà delle gang giovanili senza istigare i giovani alla violenza.
Chiudo con una piccola curiosità: nella sceneggiatura originale compariva una banda chiamata Dingoes, di cui facevano parte Kevin Bacon e John Snyder. I Dingoes era una gang formata esclusivamente da omosessuali, che catturava e teneva prigioniero Swan (Michael Beck). Una parte che però è stata tagliata per far sbocciare l’amore tra lo stesso Swan e Mercy (Deborah Van Valkenburgh), che invece nella prima stesura doveva avere una storia d’amore con Fox (Thomas G. Waites). Il copione è poi stato cambiato a causa del licenziamento di Waites dopo una litigata con Walter Hill.
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