Quello di Jake Brigance, l’avvocato de “Il momento di uccidere”, è probabilmente il ruolo più importante interpretato da Matthew McConaughey. Tuttavia, ottenere la parte non fu per niente facile per l’attore texano.
Dopo aver abbandonato la facoltà di Legge in favore della scuola di cinema, in pochi mesi Matthew McConaughey riuscì ad ottenere il suo primo ruolo da attore grazie al Casting Director Don Phillips e al regista Richard Linklater che gli affidò la parte di David Wooderson nel film “La vita è un sogno”. In seguito, circa un anno più tardi, comparve nel quarto capitolo della saga di “Non aprite quella porta”, in cui impersonò Vilmer Slaughter, il killer con una gamba meccanica che guida un carro attrezzi.
Tuttavia, quelli di Wooderson e di Vilmer erano solamente dei piccoli ruoli, e McConaughey sentiva il bisogno di interpretare un personaggio che gli facesse ottenere un contratto in pianta stabile con una casa di produzione. Così, dopo una vacanza in cui girò l’Europa in moto, si presentò agli uffici della Warner Bros per accordarsi su un possibile ingaggio nel nuovo film di Joel Schumacher tratto dal romanzo si John Grisham, “Il momento di uccidere”.
Matthew aveva letto il libro ed era rimasto molto colpito dal personaggio di Jake Brigance, un giovane avvocato del Mississippi che decide di difendere Carl Lee Hailey, un afroamericano accusato di duplice omicidio, scatenando l’ira del Ku Klux Klan.
Essendo un ex studente di Legge, McConaughey era convinto di essere perfetto per interpretare la parte del protagonista.
Per sua sfortuna, Joel Schumacher non era della stessa idea. Difatti, quel giorno il regista aveva fissato un colloquio per discutere del ruolo di Freddie Lee Cobb, un giovane membro del Klan, nonché fratello di uno dei due uomini uccisi da Carl Lee. Un ruolo decisamente stimolante e impegnativo, tuttavia Matthew era determinato nel voler ottenere la parte di Jake Brigance, e così rifiutò l’offerta. Inoltre, il regista era sicuro che la Warner non avrebbe mai concesso ad un attore semisconosciuto di interpretare il protagonista di un film importante come “Il momento di uccidere”.
McConaughey se ne andò dall’ufficio di Joel Schumacher senza un contratto, ma con la convinzione che lui avrebbe interpretato Jake Brigance e, grazie ad una serie di fortunati eventi, il suo desiderio divenne realtà.
Il primo di questi fattori fu l’assunzione di Sandra Bullock, scritturata per impersonare Ellen Roark, la studentessa universitaria aiutante di Jake Brigance. L’attrice, all’epoca dell’incontro tra Schumacher e McConaughey era la protagonista di “Un amore tutto suo”, una pellicola che in breve tempo arrivò ad incassare oltre 80 milioni di dollari solo negli Stati Uniti. Questo rese la Bullock la diva hollywoodiana del momento, nonché il nome di punta della Warner, colei che avrebbe attirato il pubblico in sala. Per questo motivo la casa di produzione poteva permettersi il lusso di scommettere su una giovane promessa come Matthew.
Ciononostante i casting per “Il momento di uccidere” proseguirono rapidamente. Kiefer Sutherland era stato scritturato per impersonare Freddie Lee (la parte che era stata offerta a McConaughey); mentre Woody Harrelson sembrava essere la scelta migliore per il ruolo del protagonista. L’attore era decisamente sulla cresta dell’onda: aveva recitato a fianco di Demi Moore e Robert Redford in “Proposta indecente” e dato vita all’iconico Mickey Knox di “Natural Born Killers”. Associando il suo nome accanto a quello di Sandra Bullock, il successo sarebbe stato assicurato. Ma un altro colpo di scena costrinse la produzione a riconsiderare Matthew McConaughey per la parte dell’avvocato.
Il 7 marzo del 1995, a Hernando (Mississippi) si consumò il macabro omicidio di William Savage per mano dei due diciottenni Sarah Edmondson e Benjamin James Darras. Durante l’interrogatorio, i due assassini dichiararono che si erano ispirati alle gesta di Mickey e Mallory Knox (Woody Harrelson e Juliette Lewis).
Caso volle che la vittima fosse un caro amico dello scrittore John Grisham.
L’autore de “Il momento di uccidere” aveva potere decisionale sia sulla sceneggiatura che sulla scelta del cast, ma soprattutto aveva diritto di veto sull’attore che avrebbe interpretato il protagonista, perciò decise che Woody Harrelson, colui che aveva dato vita a Mickey Knox di “Natural Born Killers”, non avrebbe mai indossato i panni di Jake Brigance.
A quel punto Schumacher era piuttosto alle strette. A breve sarebbero cominciate le riprese del film e tutti i ruoli erano stati assegnati, mancava solo il protagonista. Serviva un attore che conoscesse il copione e che avesse familiarità con la storia. E soprattutto, che fosse disponibile a cominciare le riprese il prima possibile. Il regista decise quindi di accettare la sfida e scommettere su Matthew, una scelta che si rivelò essere azzeccata.
“Il momento di uccidere” fu un successo di critica e di pubblico e rese Matthew McConaughey una vera e propria stella di Hollywood.
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