“Almeno una volta nella vita i miracoli accadono a tutti, ma nessuno se ne accorge…” (“Io sono Shingo”)
Distopia sociale? Satira politica? Parabola sulla creazione? Capolavoro assoluto? Boiata?
Kazuo Umezz è certamente un autore che si ama o si odia, non concede mezze misure e non lascia indifferenti. La libertà interpretativa è qualcosa che contraddistingue tutte le sue opere (basta pensare alla sua celeberrima “Aula alla deriva”). Storie che affascinano, ma allo stesso tempo disorientano, proiettando il lettore verso un universo narrativo straniante, ricco di paradossi e di situazioni non-sense. E che alla fine pretendono una lettura “altra” rispetto alla mera esposizione dei fatti.
Io sono Shingo, opera in 7 volumi recentemente pubblicata dalla casa editrice perugina Star Comics, presenta in pieno tutti i topos e le tematiche della narrativa di Umezz, che hanno fatto di lui uno dei grandi maestri del manga giapponese e gli sono valsi il titolo di “Re dell’horror a fumetti”.
E’ un’opera visionaria, a tratti anche fortemente disturbante, e certamente diversa rispetto a qualsiasi altro manga abbiate letto in precedenza.
La vicenda prende le mosse da un contesto quanto reale e ricco di spunti: il Giappone degli anni 80.
E’ un periodo complesso, foriero di grandi cambiamenti, non solo in Giappone, ma in tutto il mondo.
Le innovazioni tecnologiche, la nascita di una realtà virtuale che nel giro di un decennio, come sappiamo, prenderà il sopravvento, la cieca fiducia nel benessere e nel progresso, la crescita smodata del campo industriale, della comunicazione, e dell’elettronica di consumo.
In una società che va via via plasmandosi su una scala di valori del tutto inedita e che cambierà per sempre il volto del mondo fino a quel momento conosciuto, si inserisce la storia di “un’anima”… L’anima artificiale di un computer che diviene “cosciente di sé”, che si tramuta in “coscienza” grazie all’amore e alle cure di un ragazzino, Satoru, e della sua coetanea, Marin.
Come con l’imprinting dell’anatroccolo, l’anima artificiale identifica i due ragazzini come genitori, come creatori, come coloro che sono stati capaci di svegliarlo dal lungo sonno del non essere.
Grazie a loro è scoccata la scintilla che dà origine a tutto e alla vita stessa.
Ed è lì che inizia il viaggio. Come la creatura di Frankenstein, Shingo (la neonata intelligenza artificiale) impara a conoscere il mondo, lo tasta con i sui sensi, si evolve, matura, cambia, alla costante ricerca del vero significato di una parola semplice, di cui non afferra pienamente il senso, ma che capisce essere il motore di ogni cosa e della sua stessa creazione, l’amore.
Quella narrata da Kazuo Umezz però non è per nulla una favola infarcita di buoni sentimenti, tutt’altro…Io sono Shingo è un romanzo di formazione crudele, spietato, in cui la crescita avviene attraverso passi traumatici e dolorosi. Dove l’avanzare coincide con la rinuncia e l’abbandono. Dove la coscienza di sé la si acquisisce pagando un altissimo tributo di sofferenza e attraverso la perdita dell’innocenza.
Il punto di vista robotico di Shingo è paragonabile alla purezza della prima infanzia, al candore con il quale il bambino si interfaccia con il mondo esterno. Ciò che scopre però è un mondo duplice e ingannevole, dal quale deve essere pronto a difendersi. E’ il mondo degli adulti, raffigurato, come in tutte le opere di Umezz, come portatore di corruzione e inaffidabilità.
In una realtà desolata e decadente, in una Tokyo disumanizzata e artefatta, Shingo è un nuovo Prometeo, venuto al mondo nel tentativo di creare un collegamento con ciò che lo circonda e che finisce per risultare incompatibile con i sentimenti umani.
In un vortice di tensione crescente, e con una grafica che diviene, volume dopo volume, sempre più particolareggiata e accattivante. Io sono Shingo si tramuta in una complessa parabola sul genere umano, sulle sue glorie e sulle sue bassezze, e si presta a molteplici chiavi di lettura.
Una favola nera, che sa andare oltre ai limiti imposti al genere, e che rappresenta la “bellezza” dell’umano sentire come una chiave o antidoto contro un mondo che appare sordo, addormentato, e dimentico di tutto.
La seguente edizione è stata pubblicata da Star Comics.
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