Nel 1941, Clara Clarke decise di fare un gita alle Hawaii per far visita alla sorella incinta e in quell’occasione venne trascinata ad un ballo organizzato dalla Marina. Qui fece la conoscenza di un giovane militare di nome George Stephen Morrison, per gli amici Steve. Poco tempo dopo, nel dicembre del 1941, i giapponesi attaccarono Pearl Harbor. Steve e il suo schieramento vennero richiamati in servizio nel Pacifico, e ad aprile del 1942, lui e Clara si sposarono con una cerimonia tanto semplice quanto frettolosa. Due anni dopo, l’8 dicembre del 1943, a Melbourne (in Florida) nacque il loro primo figlio che decisero di chiamare James Douglas… meglio conosciuto come Jim Morrison.
Durante gli anni della Guerra, Clara e il piccolo Jim soffrirono l’assenza del padre, che tornò a casa soltanto nel 1946.
Nonostante la conclusione del conflitto, Steve, divenuto ammiraglio, era costretto a passare la maggior parte del tempo lontano dalla moglie e dal bambino, dovendo recarsi più volte a Washington D.C. Un anno dopo il ritorno dalla Guerra nacque la loro seconda figlia, Anne Robin, che anticipò di poco l’ennesimo trasferimento della famiglia Morrison, questa volta con destinazione Albuquerque. Fu proprio durante questo trasferimento che Jim visse una delle esperienze più importanti della sua vita.
L’arrivo della sorellina, nel 1947, fu un vero e proprio trauma per il piccolo ed introverso Jimmy, che non solo accusava l’assenza del padre, ma si vedeva costretto a dividere l’affetto della madre. Ma poco dopo la nascita della bambina arrivò il giorno che lasciò in Jim un profondo senso di shock che si sarebbe trascinato dietro per tutta la vita. Una mattina, la famiglia Morrison stava attraversando in auto il deserto tra Albuquerque e Santa Fe in New Mexico, quando incapparono in un tremendo incidente frontale tra un auto e un furgone che trasportava alcuni pellerossa Pueblo o Hopi.
Steve si fermò per aiutare i soccorsi e quando il piccolo Jimmy guardò fuori dal finestrino vide che i corpi degli indiani erano sparpagliati e grondanti di sangue in quella che in futuro avrebbe definito “la strada dell’alba”.
Fu un’esperienza terribile. In molti erano feriti gravemente ed altri erano morti, e Jim nella confusione più totale sentì il lamento di una donna invasa dal dolore. Il bambino era talmente affascinato che osservò attentamente tutto quello che succedeva attraverso il finestrino della macchina. Rimase sconvolto nel vedere i pellerossa gemere dal dolore, poiché sua nonna gli aveva segretamente rivelato che gli indiani non piangono mai.
Pochi minuti dopo Steve tornò in macchina per poi fermarsi alla prima stazione di servizio per avvertire la polizia e chiamare un’ambulanza. Jimmy continuava a fare domande su quello che aveva appena visto. Era talmente inquieto che pur di calmarlo il padre tentò di fargli credere che quello a cui aveva appena assistito non fosse successo davvero ma che era stato solamente un sogno. Fu il suo primo incontro con la morte e il ricordo di quei pellerossa morenti non lasciò mai la mente di Jim Morrison, il quale si convinse che in quell’occasione l’anima di un indiano era volata via da un cadavere per entrare nel suo corpo.
Nel 1948, anno di nascita del fratello minore di Jim, Andrew Lee “Andy”, i Morrison si trasferirono a Los Atlos per permettere a Steve di imbarcarsi come “ufficiale addetto agli armamenti speciali” a bordo di una portaerei.
Quella fu la quinta abitazione di Jim nei suoi primi quattro anni di vita.
Crescendo, Jim divenne un ragazzo intelligente e con molti interessi. Ma i continui trasferimenti a causa del lavoro del padre, gli impedirono di avere delle amicizie stabili, sviluppando una personalità piuttosto irrequieta e un’indole ribelle. Spesso durante le lezioni interrompeva gli insegnanti coinvolgendo la classe con i suoi spettacoli improvvisati. Famoso è l’episodio in cui, durante una lezione di letteratura, salì sui banchi e iniziò a mimare una lotta contro un orso. L’assenza del padre, ambizioso membro della Marina, fece accrescere in lui un profondo odio verso la guerra, non a caso scriverà “The Unknown Soldier”, canzone simbolo contro la guerra in Vietnam.
Anche se estremamente ribelle, Jimmy aveva un gran cervello. Con un quoziente intellettivo di 149, era molto attivo nelle sue passioni interessandosi soprattutto alle materie artistiche. In particolare Jimmy si appassionò molto alla letteratura classica, alla poesia, alla filosofia, al cinema e agli autori della beat generation. Passava ore ed ore a leggere e a guardare vecchi film, convinto che la vera conoscenza dell’arte dipendesse dalle opere del passato. Divorava autori come Friedrich Nietzsche, Alessandro Magno, Kenneth Rexroth, Allen Ginsberg e il poeta Lawrence Ferlinghetti. Ma in assoluto il suo scrittore preferito era Jack Keruoac, autore del libro che maggiormente influenzò la sua vita: “On the road” (“Sulla strada”).
All’età di quindici anni iniziò a prendere le distanze dalla sua famiglia, trasferendosi ad Alexandria (Virginia) dove si iscrisse alla George Washington High School, e dove conobbe il suo primo amore: Tandy Martin.
Jim e Tandy ogni giorno andavano e tornavano a scuola a piedi insieme poiché la residenza che i Morrison avevano in affitto ad Alexandria distava solo cento metri dalla casa dei Martin. Tandy era una ragazza intelligente e ambiziosa; perfettamente conscia di ciò che voleva dalla vita, e questo attirava e allo stesso tempo metteva in soggezione Jim. Difatti, per cogliere la sua attenzione la tormentava con delle burle continue. In seguito Jim le spiegò che si riteneva talmente tanto inferiore a lei che era convinto che quelle burle fossero l’unico modo per attirare la sua attenzione. Si sbagliava.
In quel periodo, James iniziò ad esprimere le sue emozioni e le sue sensazioni attraverso la scrittura.
Era solito portarsi dietro un quaderno in cui annotava qualsiasi cosa cogliesse la sua attenzione; da un annuncio pubblicitario ai versi di una poesia; e in un altro quaderno scriveva le sue poesie. Componeva dei versi bellissimi, e furono le sue doti a cogliere l’attenzione della sua amata Tandy. Purtroppo per lui l’amicizia non si tramutò mai nell’amore che sperava, nonostante il rapporto stupendo che avevano instaurato. Tandy era l’unica a cui Jim faceva leggere i propri diari e le proprie poesie, e lei era affascinata dalle doti del suo amico. Tra alti e bassi i due rimasero amici fino all’anno del diploma, ma il loro rapporto si concluse nel peggiore dei modi. James se ne andò a sorpresa, avvertendola solo la sera prima che lui si sarebbe trasferito in Florida.
Leggenda vuole che durante la sua permanenza ad Alexandria, Jim confessò un suo segreto al vicario della Chiesa Presbiteriana di Westminster. Un segreto che tutt’ora nessuno conosce, neppure Tandy.
A vent’anni Jim Morrison aveva ormai completamente tagliato i ponti con la sua famiglia e si era iscritto all’Università della California di Los Angeles, scegliendo la facoltà di cinematografia, dove conobbe Ray Manzarek, colui che sarebbe diventato il cofondatore dei Doors. La parentesi di cinematografia durò a mala pena un anno perché Jim capì presto che quella non era la sua vera vocazione. Durante una proiezione di un film che lui stesso aveva girato come compito, il professore stroncò completamente il lavoro di Morrison di fronte a tutta la classe. Quella fu l’ultima volta che James mise piede alla UCLA.
Ed è proprio dopo aver deciso di abbandonare definitivamente la scuola di cinema che arrivò la svolta.
Un pomeriggio come tanti altri, Jim si trovava su una spiaggia scribacchiando su uno dei suoi tanti quaderni/diari, quando lo raggiunse Ray Manzarek, che all’epoca era il tastierista di una band i cui membri erano i suoi fratelli. Lo scopo di Ray era quello di fare due chiacchiere con il suo amico e consolarlo per l’umiliazione subita dal professore.
Jim aveva chiuso con il cinema. Si stava concentrando su cose più importanti: conquistare il cuore di una ragazza appena conosciuta di nome Pamela e scrivere tutto ciò che gli veniva in mente. In quanto musicista, la notizia destò una tale curiosità in Manzarek, che chiese a Jim di fargli ascoltare qualcosa che avesse scritto. Nonostante la riluttanza di Jim, che si sentiva estremamente imbarazzato nel cantare di fronte a qualcuno, il tastierista riuscì a convincerlo e così, dopo aver ascoltato la prima strofa di quella che poi sarebbe diventata “Moonlight Drive”, Ray rimase colpito dall’incredibile talento dell’amico e decise che insieme avrebbero fondato una band. Ma quale nome avrebbero scelto?
Jim aveva un’idea. William Blake, uno dei suoi poeti preferiti, diceva che “se le porte della percezione venissero purificate all’uomo tutto apparirebbe come realmente è: infinito.”
Quindi, in onore di William Blake, decisero che il nome del gruppo sarebbe stato “The Doors”. E la leggenda ebbe inizio…
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