Le origini del Krampus, una delle figure folkloristiche più inquietanti di sempre.
Nel 2015, il regista statunitense Michael Dougherty diresse “Krampus – Il Natale non è sempre Natale”, una commedia horror ispirata alla leggendaria figura del demone che, in alcune credenze folkloristiche, accompagna la venuta di Santa Claus.
I protagonisti di “Krampus – Il Natale non è sempre Natale” sono i membri di una famiglia. Riunitasi per passare insieme le feste, con i loro continui litigi e battibecchi rovinerà il Natale. E, soprattutto, accrescerà nel piccolo Max un rancore verso coloro che compromettono lo spirito natalizio tale da risvegliare un’antica creatura maligna, il Krampus.
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Giunto dall’Oltretomba per appropriarsi delle anime che hanno perduto il vero significato del Natale, nel film di Dougherty il Krampus viene descritto come l’Ombra di Santa Claus, un essere demoniaco tetro e antico tanto quanto lo stesso Babbo Natale.
Tuttavia, le origini del Krampus hanno radici molto più mistiche e folkloristiche, che si distaccano completamente dalla versione raccontata nella pellicola di Dougherty.
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Difatti nelle regioni europee di madre lingua tedesca, in particolare nella Baviera e in Trentino Alto Adige, sono molti i miti legati alla figura di Santa Claus e della sua terrificante Ombra. Tra i più diffusi vi è il mito narrato dagli abitanti dei paesini montani delle Alpi.
Narra la leggenda che durante gli inverni più rigidi, durante le notti di carestia, in uno sperduto paesino di montagna un gruppo di giovani decise di camuffare il loro aspetto per recarsi nei borghi confinanti, rubare le loro provviste e sopravvivere ai mesi glaciali. I ragazzi indossarono delle inquietanti maschere ornate da enormi corna, vestendosi con abiti guarniti di piume e peli di animali. Così facendo assunsero delle sembianze demoniache in grado di mettere in fuga gli abitanti degli altri villaggi.
Così facendo giorno dopo giorno i ragazzi iniziarono a fare razzie in tutti i borghi della montagna, fino a quando non si accorsero che tra loro si nascondeva un’entità mefistofelica, una creatura proveniente dagli . Difatti, approfittando del loro travestimento il Diavolo in persona era riuscito ad infiltrarsi nel loro gruppo dimenticandosi però di celare le sue zampe dall’aspetto caprino.
Una volta smascherata la presenza satanica, i giovani fecero voto a Dio e si affidarono al vescovo San Nicola perché esorcizzasse la creatura e li liberasse dal suo malefico ascendente.
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Il Santo, grazie alle sue doti da esorcista e alla sua immensa fede, riuscì a sopraffare il demonio rendendolo suo schiavo. Da quel momento San Nicola riprese la sua missione di diffondere felicità nel mondo, consegnando regali ai bambini dall’animo buono e puro. Il suo fedele servo invece si occupava di punire coloro che nel corso dell’anno si erano comportati in maniera sbagliata e infida.
Nel corso dei secoli, nei paesi della Baviera e del Trentino, si è sviluppata la tradizione di rendere onore alla vittoria del Santo sul Krampus. Ogni anno infatti, nel giorno di San Nicola (ossia il 5 dicembre) viene organizzata una festa che culmina con una sfilata (con tanto di carri addobbati) in cui il vescovo, accompagnato dagli stessi Krampus armati di bastoni e catene, distribuisce doni e dolciumi ai paesani dell’arco alpino.
La festa diventa più inquietante e disturbante dopo il tramonto poiché i Krampus, liberi dall’oppressione di San Nicola, si aggirano per la città causando caos, imbrattando la città e emettendo rumori molesti.
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Nei paesi alpini infatti esistono delle vere e proprie associazioni di Krampus, che si occupano dell’organizzazione della festa di San Nicola. Il regolamento è molto rigido e per nessun motivo deve essere infranto. Per esempio, chiunque indossi la maschera del Krampus deve essere scapolo, e se mai dovesse convolare a nozze automaticamente sarà espulso dall’associazione. Chiunque riceva l’onore di indossare la maschera del Krampus deve mantenere anonima la propria identità. E, soprattutto, non deve mai (per nessun motivo) togliersi la maschera in pubblico poiché dietro ad essa si cela il volto del demonio.