Tra orrore e fantascienza, dalla Corea arriva “La creatura di Gyeongseong 2”. E in un contesto decisamente più moderno. Scopriamo come.
Nell’ultimo fotogramma della prima stagione de “La creatura di Gyeongseong” avevamo visto un aitante giovane che risponde al nome di Ho-Jae, affacciarsi alla finestra osservando una moderna Seul. Ed è proprio ai giorni nostri che è ambientata questa nuova stagione. I decenni sono passati, il nuovo millennio è iniziato. Eppure, dalla segrete di un lussuoso edificio, che sorge esattamente dove un tempo si trovava l’Ospedale Militare Giapponese, l’orrore continua ad evolversi. E, proprio come avvenuto durante l’Occupazione del 1945, è la mente umana a generare tale orrore.
Uscita nel 2023, la prima stagione del K-Drama coreano aveva incantato la critica e il pubblico sia per la storia densa di intrighi e di mistero sia per l’ambientazione storica, riprodotta fin nei minimi particolari. Nonostante la natura horror/fantascientifica della serie. E, nonostante l’evidente cambio di epoca “La creatura di Gyeongseong 2” non ha subito le conseguenze di una repentina variazione scenografica.
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La seconda stagione si presenta come un prodotto altrettanto intenso e, se possibile, più maturo sia dal punto di vista della regia che della sceneggiatura. L’introduzione di nuovi personaggi, legati naturalmente al passato che ci è stato narrato nel primo capitolo della storia, riesce a collegare in maniera sublime i due prodotti. Senza però peccare di superbia e rimanendo ancorata a quell’estetica tanto oscura quanto luminosa. Il tutto orchestrato da una regia che si dimostra più matura e più raffinata, soprattutto nelle sequenze meno luminose, rispetto alla prima stagione ( ma nonostante tutto era di ottima qualità).
Ma non fatevi ingannare dalla modernizzazione degli ambienti. Il cambio di rotta, da horror ambientato in un contesto storico a serie TV ambientata in epoca moderna, ha il pregio di alleggerire le atmosfere senza però rinunciare alla componente horror. La ruggine, la degradazione e la fatiscenza delle segrete dell’ospedale, lasciano il posto ai led, l’acciaio e la tecnologia avanzata. E il tutto risultando altrettanto terrificante anche se al contempo immensamente più freddo e distaccato. Ma non meno violento. Difatti, fin dalle prime immagini, l’intensità e la brutalità di alcune sequenze raggiungono livelli molto alti.
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E la sceneggiatura, oltre a reintrodurre in maniera intelligente personaggi che ormai credevamo sepolti in un passato remoto, sviluppa una trama altamente coinvolgente. Una trama in grado di affrontare, con una certa maestria, tematiche non facili da trattare. Forse riuscendo addirittura ad enfatizzarle.
Non è l’aspetto deforme a rendere una creatura mostruosa, ma le sue scelte. E se la prima stagione era stata piuttosto chiara su questo punto, soprattutto grazie alla straziante scena finale, “La creatura di Gyeongseong 2” è ancor meno velata. Invero, così come l’estetica e la regia, anche le terrificanti creature (e i loro creatori) si sono evoluti, e adesso più che mai essere un mostro è una scelta piuttosto che un’imposizione.
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