Dalle vignette al grande schermo. La storia di come è nata la Famiglia Addams.
Nato a Westfield (New Jersey) il 7 gennaio del 1912, Charles “Chas” Addams è stato uno dei vignettisti più famosi del New Yorker, il celebre quotidiano americano. Conosciuto principalmente per il suo singolare senso dell’umorismo, caratterizzato da una vena decisamente macabra, Addams iniziò a lavorare per la testata giornalista all’età di ventuno anni, dopo una breve esperienza al magazine “True Detective”.
Una collaborazione, quella con il New Yorker, durata oltre cinquant’anni. Un sodalizio che lo portò alla creazione di alcuni bizzarri personaggi che in breve tempo si fecero conoscere in tutto il mondo con il nome di Famiglia Addams.
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Due genitori appassionati di vecchie armi e strumenti di tortura, amanti di strane danze, della scherma, dei paesaggi lugubri e delle passeggiate al chiaro di luna; due figli, un maschietto e una femminuccia, altrettanto strambi che allevano ragni, costruiscono ghigliottine giocattolo, assemblano bare e simulano catastrofi e incidenti ferroviari; uno zio invulnerabile alle esplosioni, capace di generare dal proprio corpo elettricità e magnetismo; un maggiordomo dall’aspetto mostruoso ma di indole pacifica e fedele alla famiglia; e una nonna affettuosa, con una leggera ma vistosa barbetta, che bara giocando al solitario e cucina biscotti a forma di pipistrello e di teschio.
Questo è il ritratto della Famiglia Addams che noi tutti conosciamo. I protagonisti (tra le altre cose) di una serie TV andata in onda durante gli anni ’60 e di due film diretti da Barry Sonnenfeld, con Raul Julia, Anjelica Huston, Christipher Lloyd e Cristina Ricci.
Eppure, in origine, Gomez, Morticia e tutti gli altri membri della stravagante famiglia erano ben diversi dai simpatici protagonisti presentati al cinema e in televisione.
Invero, nel corso degli anni passati al New Yorker, Chas Addams creò una serie di vignette che ritraevano alcuni eccentrici personaggi, con altrettante eccentriche, e forse un po’ inusuali, abitudini.
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Sebbene al giorno d’oggi possa risultare difficile immaginare una Mercoledì che non abbia il volto di Cristina Ricci e l’indole violenta e sadica rappresentata nel film del 1991, o pensare ad un Gomez che al proprio fianco non abbia la sua amata Morticia, nelle loro prime apparizioni sul New Yorker gli Addams non erano altro che tipi bizzarri che facevano cose poco raccomandabili, senza però che ci fossero una trama o legami famigliari.
Difatti, i personaggi delle vignette di Addams non avevano né un nome né una caratterizzazione definita. E cosa più importante, non erano ancora una famiglia. Nonostante la prima apparizione sul New Yorker risalga all’agosto del 1938, in una vignetta che ritraeva una prima versione di Morticia, Lurch e The Thing (che in seguito sarebbe diventato Mano), è stato solamente nel 1944 che gli Addams cominciarono ufficialmente ad interagire tra loro e a comportarsi come una vera e propria famiglia, sebbene ancora nessun personaggio possedesse un nome ed una caratterizzazione ben definita.
Chas Addams cominciò a lavorare su tali aspetti solamente dopo aver firmato l’accordo con David Levy, il produttore della serie TV. E così, una volta chiariti gli ultimi dettagli, nel settembre del 1964, oltre venticinque anni dopo la loro prima apparizione sul quotidiano, “The Addams Family” fece il suo debutto nelle TV americane.
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Ma, come abbiamo già accennato, l’esordio dei primi personaggi che poi avrebbero composto il nucleo famigliare degli Addams, risale ad un’illustrazione del 1938.
Proprio quest’ultimo, grazie all’avvento della serie TV ha subito un enorme cambiamento. Nella versione televisiva infatti, Mano è una vera e propria mano. Questa, manifestandosi improvvisamente, è sempre pronta ad offrire il proprio aiuto alla famiglia, ma nelle vignette antecedenti la sit-com, The Thing aveva un aspetto del tutto diverso. Difatti, Chas Addams disegnava “The Thing” con l’aspetto di una persona (anche se non viene mai mostrata nella sua interezza) la quale osserva in disparte le attività della famiglia.
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Non è chiaro quale fosse il suo ruolo all’interno della casa ma quello che possiamo intuire è che, a differenza della Mano televisiva, quella fumettistica si limita al ruolo del testimone silenzioso.
Inoltre, nonostante il cartello affisso di fronte al cancello di casa Addams che riporta la scritta “Beware of the Thing” (pubblicato nel novembre del 1945) lasci intendere che si tratti di una creatura violenta e spaventosa, in realtà colui (o colei) che prese il nome di Mano ha tutte le fattezze di una persona totalmente priva di malvagità, eternamente sorridente, tanto mite quanto paurosa e timida. La Filmways (casa di produzione della serie TV), traendo ispirazione da una vignetta datata “marzo 1954”, in cui due mani gestivano la musica trasmessa da un giradischi mentre la famiglia era riunita in soggiorno, e considerando che il personaggio di The Thing non appare mai per intero, decise di cambiargli aspetto e trasformarlo in una “semplice” mano.
Quel 6 agosto del 1938, ad accompagnare Morticia, colei che sarebbe diventata la matriarca indiscussa della Famiglia Addams, vi era un uomo che sembrava essere un cavernicolo barbuto e spettinato con indosso un elegante abito a tre pezzi.
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Ebbene, quella montagna umana, che pareva vegliare su Morticia mentre un rappresentante cercava di venderle un aspirapolvere, era la versione di Lurch prima che subisse l’influenza di Boris Karloff (che tutti possiamo ricordare nel ruolo della prima creatura di Frankenstein).
Difatti, prima di vederlo di nuovo al fianco di Morticia, passò più di un anno e a quel punto Addams aveva già elaborato una nuova versione del personaggio.
Lurch è il perfetto maggiordomo di una reggia lugubre come quella degli Addams. E nonostante il paragone con il Mostro di Frankenstein appaia quasi naturale, lo stesso Chas Addams dichiarò di non aver preso ispirazione dalla creatura di Mary Shelley, bensì da Karloff stesso. L’attore infatti, prima che Lurch entrasse di diritto a far parte dell’immaginario collettivo, aveva interpretato un maggiordomo alto e muto nel film del 1932 “Il castello maledetto”. Oltretutto, a differenza del Mostro, il fedele maggiordomo, sebbene un po’ strambo, aveva un aspetto del tutto umano. Il suo corpo non era stato assemblato con membra appartenute ad altri individui. Il cervello, per quanto limitato, era suo fin dalla nascita, e non era adornato da inquietanti cicatrici o da viti e bulloni.
Tuttavia, nonostante l’importanza di Mano e di Lurch, fu Morticia la prima vera protagonista delle vignette legate alla Famiglia Addams.
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La sua evoluzione attraversò diverse fasi, e diede modo al vignettista del New Yorker di approcciarsi ad un tipo diverso di personaggio femminile. Prima dell’avvento di Morticia infatti, Chas Addams era solito disegnare mogli lunatiche e dominanti, senza un briciolo di eleganza, che sottomettevano i loro mariti. Ispirata vagamente a Gloria Swanson, la futura signora Addams fu una novità. Nonostante il suo aspetto tetro, Morticia era una figura giovane e appariscente che indossava un fluente vestito nero che metteva in risalto la sua formosità. E, sebbene avessero molti punti in comune, quella delle prime vignette disegnate da Addams era ben diversa dall’avvenente Morticia, tanto sinistra quanto inquietante, messa in scena da Carolyn Jones nella serie TV.
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Per anni Chas sperimentò questa bellezza snella e tenebrosa in diverse situazioni e ambienti. E fu nel 1941 (tre anni dopo la sua prima apparizione) che il disegnatore elaborò la versione definitiva della matriarca di casa Addams, quello che poi ritroveremo nella serie del 1964, ossia una donna eccentrica, rigorosamente vestita di nero, con il fisico da ballerina di flamenco e i capelli corvini, amante dei pipistrelli, della piante carnivore e di quelle velenose.
L’aspetto regale e l’atteggiamento da femme fatale la resero la vera matriarca di Villa Addams.
In più, poco prima di siglare l’accordo con Levy, Chas Addams decise di apportare qualche altra piccola modifica al suo personaggio. Tolse così le occhiale e le sostituì con un ombretto nero. E i capelli, che spesso davano l’impressione di essere sporchi e spettinati, assunsero un aspetto più ordinato.
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E fu proprio grazie ad una delle vignette con protagonista Morticia che Chas Addams poté introdurre un nuovo personaggio che, non prima del 1950, sarebbe entrato a far parte del nucleo famigliare degli Addams, ossia Nonna Frump (che nella serie venne chiamata solamente Nonna). In un’illustrazione pubblicata nel febbraio del 1941, Morticia si recava da una vicina di casa, un’anziana signora dalla carnagione scura e i capelli bianchi, chiedendo cordialmente in prestito una tazza di cianuro. Nove anni più tardi, la vecchietta dall’aria simpatica, entrò a far parte della Famiglia Addams assumendo il ruolo della Nonna.
Sebbene risulti essere un personaggio secondario, il suo adattamento dalla carta allo schermo fu uno dei più complicati. Difatti la Nonna, all’epoca Granny Frump, nelle vignette disegnate da Chas Addams figurava come madre di Gomez, nonché suocera di Morticia. Questo lasciò intendere che il cognome del patriarca fosse Frump, e non Addams. Tuttavia, per una questione legata alla licenza poetica, gli autori pretesero che la serie si chiamasse “The Addams Family” e non “The Frump Family”. Questo costrinse gli sceneggiatori, e lo stesso Chas, a cambiare i legami famigliari.
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Quindi, nonostante nella versione fumettistica Granny continuasse a ricoprire il ruolo della madre di Gomez, nella serie le fu assegnato il ruolo della nonna di Morticia, che da nubile avrebbe avuto il cognome “Frump”.
Ma se c’è un personaggio che, più di ogni altro, è stato soggetto ad un radicale cambiamento tra la versione cartacea e quella televisiva o cinematografica, questo è proprio Gomez, il patriarca della famiglia Addams. Invero, nella serie TV così come nei film di Barry Sonnenfeld, appare come un uomo dalle abitudini leggermente stravaganti. Comunque distinto, bene educato e dotato di un certo fascino. Basti pensare che a impersonarlo furono rispettivamente John Astin e Raul Julia. Nondimeno, la versione originale di Gomez (quella fumettistica) lo ritraeva come un uomo basso, trasandato e con un buffo naso all’insù.
Inoltre, a differenza di sua moglie e di Nonna Frump, Gomez venne concepito appositamente per ricoprire il ruolo del marito di Morticia.
Persino i suoi figli, quei due simpatici monelli di Pugsley e Mercoledì, vennero disegnati come personaggi distaccati dalla serie di illustrazioni dedicate alla Famiglia Addams. La prima pubblicazione di Mercoledì risale al giugno del 1940, in una vignetta che mostrava una bambina cerea ed esigua, dai lunghi capelli mori, che saltava con la corda illuminata dalla luce di un lampione. Pugsley, al secolo Pubert, comparve invece in una serie di cinque illustrazioni. Qui vevniva ritratto in diverse situazioni, dal bravo scout a testimone involontario del rapimento di un pedone da parte di una piovra. Tuttavia l’apparizione più famosa del piccolo demoniaco Puglsey risale al 1943. Charles Addams lo disegnò intento a costruire una piccola bara durante l’ora di laboratorio a scuola.
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E così, con tutti i personaggi a disposizione e i legami di parentela definiti, Chas Addams poté finalmente creare la famiglia più strampalata della storia fumettistica. Il 26 agosto del 1944 per la prima volta Morticia venne rappresentata come la madre di Pugsley e Mercoledì.
E Fester??
Il caro Zio Fester, a detta dello stesso Addams, è il personaggio che più di tutti rispecchiava la sua personalità (ma non il suo aspetto esteriore). Il personaggio nacque nel gennaio del 1941. La prima vignetta in cui comparse, che non aveva nessun nesso biografico con l’autore, lo ritraeva come un uomo ben vestito che, con la massima tranquillità, di fronte al commesso di una biglietteria ferroviaria era intento ad acquistare due biglietti: “uno andata e ritorno e uno solo andata per Ausable Chasm” destinato a sua moglie.
Sia nella serie che nei film, Fester ci viene presentato come fratello minore di Gomez, nonostante le evidenti differenze fisiche. Nei fumetti però, il suo legame con la famiglia è avvolto nel mistero. Difatti non viene mai rivelato se si tratti di un parente di Gomez o di Morticia, o semplicemente di un caro amico di famiglia che i bambini chiamano affettuosamente “Zio”.
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Nell’arco dei suoi cinquantacinque anni di carriera da fumettista, Addams ha dipinto Fester sia come un membro della Famiglia sia come un personaggio in grado di ricoprire più ruoli, da carceriere di una prigione sotterranea a proprietario di un sottomarino.
Così nacque una delle famiglie più strambe della storia.
Ma nonostante tutte le stranezze e le stravaganti abitudini, come attizzare il camino con ceppi scolpiti con fattezze umane o ammirare la luna che illumina un cimitero piuttosto che un bel tramonto, la Famiglia Addams è sempre riuscita a trasmettere forti valori famigliari. L’unione che lega ognuno di loro agli altri membri della famiglia va ben oltre l’aspetto spaventoso o i lugubri rituali cui sono affezionati. Per quanto tutto questo possa sembrare assurdo gli Addams fanno sempre tutto insieme. Litigano raramente. E sono fedeli alle regole e ai valori morali che preservano l’integrità della famiglia. Sono dei personaggi strampalati, possono sembrare individui poco raccomandabili, ma in fondo le apparenze ingannano. E probabilmente è proprio questo il messaggio che Chas Addams voleva trasmettere attraverso l’uso di un linguaggio decisamente originale per l’epoca.