La nostra opinione su “La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness”, il primo manga di Kabi Nagata.
Un abbraccio, qualche volta, è la miglior cura. Kabi Nagata racconta la sua esperienza.
Kabi Nagata, fumettista giapponese classe ’87, dopo lunghi anni trascorsi a combattere contro depressione, problemi relazionali, alimentari e autolesionismo ha trovato da adulta la forza di reagire. E il coraggio necessario per riuscire, attraverso il suo fumetto e la sua originale ironia, a raccontare la sua difficile storia.
La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness, è una testimonianza autobiografica su come crescere e diventare adulti. E di come la protagonista con il passare del tempo è riuscita ad affrontare la vita e ogni ostacolo che le si presentava davanti. Dal desiderio di morire alla volontà di continuare a vivere e realizzare i suoi sogni.
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Kabi Nagata è difatti una ragazza fragile, colma di paure e angosce. Derivate dal forte bisogno di esistere ed essere compresa da una famiglia e in una società che la vorrebbe, invece, una donna affermata con stabilità economiche.
A causa dei loro comportamenti tutt’altro che calorosi, vivendo in un’angoscia e insoddisfazione perpetua, Kabi Nagata all’età di ventotto anni, ha deciso di scrivere e disegnare un manga che ritraesse passo dopo passo quel decennio della sua vita trascorso a desiderare di morire. Fino a quando è riuscita a pensare a sé stessa e a conoscersi. Migliorando la sua vita sia da un punto di vista personale che sessuale.
Attraverso la storia della sua vita, Kabi Nagata ha deciso di raccogliere i suoi sentimenti e i suoi stati d’animo in un’opera ironica, priva di retorica. Diretta a tutti coloro che, in qualche modo non riescono a prendere le redini della propria esistenza. Bloccati in un limbo senza via d’uscita. Così, dopo aver pubblicato il manga “My Lesbian Experience With Loneliness” sul sito web giapponese Pixiv (comunità online di artisti) e aver ottenuto un così grande successo da essere pubblicato in versione cartacea nel 2016, lo stile fumettistico di Kabi Nagata, è diventato celebre quanto originale.
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Difatti, in ogni tavola di Nagata si respira aria di grande autenticità oltre che la sua difficoltà ad affrontare ogni singola paura. Dalla sua prima esperienza lavorativa, alla sua prima esperienza sessuale e alla scoperta della propria sessualità. Il fumetto si distingue, oltretutto, da un colore rosa cipria che pervade l’essenza dell’opera, catturando il lettore grazie ad uno stile macchiettistico e molto semplice. Lo stile è caratterizzato da ampie vignette in cui grandi colonne rettangolari sono disegnate da una tecnica narrativa denominata Flux of Consciousness, che consiste nella libera rappresentazione dei pensieri. “La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness” è completamente evocato dai ricordi di Kabi Nagata. Difatti, grazie ai suoi flussi di coscienza, ci conduce nei luoghi più oscuri della sua mente e nelle riflessioni più fragili e insolite alleggerite grazie all’ausilio di scenette comiche che si moltiplicano man mano che la narrazione prende forma.
Pubblicato in Italia grazie a J-POP, “La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness” è quindi un fumetto completamente autobiografico in cui l’esperienza visiva e l’empatia nei confronti della protagonista ha un forte coinvolgimento emotivo. Complici le primissime tavole che riecheggiano egregiamente il forte disagio sia fisico che mentale di Kabi Nagata. E la sua enorme difficoltà ad adempiere ai più semplici doveri giornalieri e a mantenere nel tempo quei rapporti che, volere o non volere, riescono a far sviluppare quella crescita necessaria di cui ogni essere umano ha bisogno.
Ma la forza del manga non è solo la testimonianza di un’autrice che ha narrato il periodo più oscuro della propria vita. “La mia prima volta – My Lesbian Experience With Loneliness” è infatti la dimostrazione che, con la giusta dose di buona volontà e determinazione anche il periodo più buio e difficile può rivelarsi un ricordo lontano.
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Lo si evince dalle tavole dell’autrice. Nagata ha avuto l’audacia di sviluppare in opera visiva la sua storia personale iniziando a illustrare i suoi disagi e le sue sofferenze fin dalle prime pagine del manga. Con lo scorrere del fumetto e di conseguenza con il passare del tempo, Nagata ha saputo mettere su carta anche la sua ripresa personale, che può essere da aiuto per tutti coloro che, purtroppo, ogni giorno combattono con la depressione.
La storia di Kabi Nagata è narrata con coraggio. Le paure, le ansie, i fallimenti personali, interpersonali, lavorativi sono esposti in maniera chiara e, soprattutto, senza veli e riflessiva. Perché Nagata, passo dopo passo, narra sì le sue difficoltà, ma anche e soprattutto di come ha saputo riflettere sulla sua esistenza e ottenere una rivincita dalla vita.
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Sebbene il titolo rievochi la prima volta dell’autrice, il fumetto è colmo di spunti di riflessione che, come già scritto, testimonia l’intera fase depressiva di Nagata. Fino ad arrivare, ovviamente, a descrivere fin nei minimi dettagli le sue prime esperienze sessuali. Il sesso viene quindi esplorato, analizzato, capito. Psicanalizzato da un punto di vista non solo emotivo, ma anatomico.
Kabi Nagata ha così messo a nudo la propria sensibilità e intelligenza nel creare un’opera in cui identificarsi. E, cosa più importante, ha assunto la forma di un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per guarire dalla propria depressione e iniziare a vivere.