“La profezia dell’Armadillo”, il primo romanzo grafico di Zerocalcare, prodotto autonomamente dall’autore nel 2011, nel 2017 è stata riproposto da Bao Publishing in una nuovissima Artist Edition che comprende un’inedita introduzione di dodici pagine.
Ambientato nel quartiere di Rebibbia, “La profezia dell’Armadillo” è l’opera prima di Zerocalcare, il fumettista aretino di nascita e romano di adozione. Protagonista della storia altri non è che l’alter ego dell’autore, un ventisettenne che vive la sua quotidianità e passa le giornate (o meglio le nottate) a guardare le sue amate serie TV, inchiodato ad un lavoro che non lo soddisfa in uno studio d’animazione, disegnando i suoi fumetti e racimolando qualche soldo dando ripetizioni di francese ai ragazzini (altra nota biografica considerato che Zerocalcare ha vissuto in Francia). Tutto sembra filare liscio, fino a quando un’email improvvisa non sconvolgerà la vita di Zero.
Il protagonista, assieme ai suoi migliori amici, Secco, Camille e Greta, si troverà coinvolto in una serie di situazioni tanto bizzarre quanto quotidiane.
Situazioni che affronterà facendo sempre affidamento sull’aiuto dall’Armadillo, l’inseparabile amico immaginario nonché devoto consigliere di Zerocalcare, che lo accompagna, con i suoi estrosi suggerimenti, fin da quando era un ragazzino.
Attraverso “La profezia dell’Armadillo”, Zerocalcare ci pone di fronte ad una serie di circostanze ordinarie, affrontate però con una certa vena satirica che dona ad ogni vignetta una sfaccettatura sia umoristica che riflessiva, ironizzando con sapiente maestria su tutto ciò che di norma potrebbe capitare ad un qualsiasi individuo.
Nella graphic novel di Zerocalcare non ci sono né vinti né vincitori, né damigelle in pericolo e, tanto meno, terribili draghi da sconfiggere. Semplicemente il fumettista schernisce una sequela di dilemmi e avversità, sia interiori che esteriori, che ogni singolo ha dovuto affrontare almeno una volta nella vita. Il lettore di conseguenza, riesce a provare una forte empatia con il protagonista.
Difatti, Zero ci viene presentato come un ragazzo normale, un nerd patentato amante dei videogame; appassionato di zombie; impacciato con le ragazze (specialmente con UNA ragazza); che attende sempre il momento giusto senza mai coglierlo.
“La profezia dell’Armadillo” è un’opera unica nel suo genere. Un racconto satirico la cui critica viene favorita, senza mai essere edulcorata, da una serie di singolari personaggi che fanno parte dell’immaginario del protagonista, e quindi di Zerocalcare stesso. Estensioni della sua coscienza e dei suoi sentimenti, ed altre rappresentazioni di personaggi della cultura pop contemporanea che, “per motivi di privacy”, andranno a sostituire gli individui che riempiono la vita di Zero.
Ma è il forte legame tra gli amici il vero fulcro de “La profezia dell’Armadillo”. Nelle due trame portate avanti da Zerocalcare, quella dei flashback e quella del presente, il fumettista riesce a raccontare una storia intrisa di genuina nostalgia (tipica delle generazioni degli anni ‘80 e ‘90), nonché a mettere in evidenza le difficoltà nell’affrontare il lutto. Il tutto sostenuto dall’indissolubile legame d’amicizia che lega Zero a Secco, Camille e Greta; e ovviamente dal personaggio dell’Armadillo, vero e proprio compagno di avventure e bizzarrie che da vent’anni accompagna il nostro protagonista.
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