Presente sul catalogo di Disney+, “Le fate ignoranti” si presenta come un approfondimento del film del 2001. La versione moderna di uno dei migliori film di Ferzan Özpetek.
Nel 2001, il regista di origine turca Ferzan Özpetek diresse “Le fate ignoranti”, una pellicola che rivoluzionò l’estetica del cinema italiano, ponendo al centro della storia argomenti come l’omosessualità, le relazioni extraconiugali e, soprattutto, l’accettazione di un grave lutto. Protagonisti della storia sono Antonia (Margherita Buy), un medico specializzato nel trattamento dell’HIV che ha appena perso il marito Massimo, scomparso prematuramente a causa di un incidente, e Michele (Stefano Accorsi), l’amante segreto di Massimo. Una volta venuta alla luce tale relazione, tra Antonia e Michele nascerà una profonda amicizia che porterà la dottoressa a conoscere un mondo che non avrebbe mai pensato di poter apprezzare.
La pellicola di Özpetek, oltre a sconvolgere i canoni del cinema, riuscì ad affrontare tematiche che ancora oggi, a distanza di ventun anni dall’uscita del film, risultano tremendamente attuali.
Quella de “Le fate ignoranti” è una storia intensa e profonda, tanto da non poter essere espressa fino in fondo attraverso la sola pellicola di un film, per quanto questa possa risultare apprezzabile. Per tali motivi Ferzan Özpetek, in collaborazione con Disney+, ha deciso di scrivere una serie TV. Lo scopo era quello di raccontare le vicende legate alle Fate Ignoranti e approfondisse, adattando la trama ai giorni nostri, le delicate tematiche già affrontate nel film del 2001.
Mantenendo le premesse del film, cambiando naturalmente gli interpreti, la serie de “Le fate ignoranti” si presenta come un reboot capace di enfatizzare la caratterizzazione sia dei personaggi principali, come Antonia e Michele (qui impersonati da Cristiana Capotondi e Eduardo Scarpetta), sia dei personaggi secondari (aggiungendone di nuovi) che godono di un maggiore spazio e, di conseguenza, introducono nuove tematiche come l’unione civile, la crisi di coppia, l’omofobia e l’intolleranza.
Queste ultime, in particolare, saranno egregiamente affrontate grazie al personaggio di Vera (Lilith Primavera), una donna transgender nonché una delle migliori amiche di Michele.
Attraverso la caratterizzazione delle Fate Ignoranti, Özpetek riesce a stabilire una forte empatia con ognuno di loro. Grazie anche una serie di trame secondarie, in cui (tra le altre) ci racconta il misterioso passato di un personaggio importante come Serra (Serra Yilmaz), perfettamente bilanciate e in sintonia con la storia principale, che vede Antonia entrare a far parte di quella parte di mondo che Massimo (Luca Argentero) le aveva nascosto. Invero, ogni soggetto gode di una caratterizzazione ben definita che rende riconoscibili e apprezzabili anche personaggi secondari come la madre di Antonia, Veronica (Carla Signoris) e Valter (Edoardo Siravo), il membro più anziano della cerchia delle Fate Ignoranti.
Tuttavia, pur trattandosi di una serie corale, in cui è l’alchimia tra interpreti a padroneggiare, spiccano personaggi come Roberta (Anna Ferzetti) e Annamaria (Ambra Angiolini), una coppia sposata creata appositamente per la serie TV. E, soprattutto, Serra, interpretata dalla musa di Ozpetek, Serra Yilmaz, presente in quasi ogni pellicola del regista, da “Harem Suare”.
Ma una menzione speciale va decisamente e Eduardo Scarpetta. Grazie all’intensità della sua interpretazione, è riuscito a trasmettere tutta l’emotività e la fragilità di Michele, rendendolo molto più sensibile rispetto al personaggio portato sul grande schermo da Stefano Accorsi. Attraverso la sua passionalità, sia fisica che espressiva, ha saputo comunicare tutta la devozione e l’amore nei confronti di Massimo. Un’adorazione sottolineata da una bellissima scena accompagnata dalle note di “Just say I love him” di Nina Simone. Michele, completamente devastato per la perdita del suo amore, lascia che la brezza dell’aria avvolga la sua pelle, completamente senza veli, concedendo alla sofferenza di prendere il sopravvento.
Sofferenza che colpirà inevitabilmente anche Antonia che, dopo aver perso la persona più importante della sua vita, si troverà a dover fare i conti con una realtà del tutto nuova per lei. E sarà grazie a questo lancinante dolore che Antonia e Michele riusciranno a trovare una sorta di catarsi condividendo lo sconforto lasciato dalla morte Massimo.
E questo sconforto si intreccia perfettamente con le storie dedicate alle Fate Ignoranti che, sebbene possano sembrare secondarie, acquistano un ruolo di primaria importanza all’interno della trama.
Ogni puntata ha il pregio di sottolineare quanto all’interno del gruppo regni un’unione che pare indissolubile, un amore sconfinato capace di superare qualsiasi ostacolo. Il tutto contornato da una deliziosa colonna sonora che accompagna il cammino e la maturazione dei protagonisti, che vanta una grande varietà di artisti, da Mina a Noemi, dalla bellissima “Mil Pasos” di Soha a “It can’t be wrong” di Bette Davis. Ma, soprattutto, ogni fase delle vicende legate alle Fate Ignoranti viene raccontata attraverso le parole e la musica di Sezen Aksu, una cantante turca costantemente presente negli otto episodi che compongono la serie.
Lo sviluppo e la caratterizzazione dei personaggi senza dubbio è uno dei maggiori punti di forza della serie. Özpetek si prende tutto il tempo per raccontare le loro gioie e i loro tormenti personali, senza mai risultare troppo pesante o ripetitiva. Difatti, ogni storia ha il pregio di risultare appassionante. Tuttavia, nel volere donare un happy ending a tutti i protagonisti, il regista commette l’errore di velocizzare troppo lo scorrimento degli eventi risolvendo troppo celermente alcune vicende che meritavano un maggiore riguardo.
Difatti, nella puntata finale, la serie subisce un drastico rallentamento nonostante i fatti raccontati trovino una risoluzione troppo frettolosa che, in alcuni casi, si perde in un politicamente corretto, decisamente troppo forzato. Özpetek infatti decide di chiudere il cerchio attorno ad ogni vicenda delle Fate Ignoranti mettendo in scena finali, come gli happy ending di Serra e di Annamaria e Roberta, che, probabilmente, che avrebbero potuto trovare una miglior risoluzione, con la giusta tempistica, grazie ad una seconda stagione.
Di seguito, il Trailer de “Le Fate Ignoranti”.
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