Verginità, amore e desiderio. Queste le tematiche che Madonna affronta nel video di “Like a Virgin”.

Dopo la storica esibizione di Madonna agli MTV Video Music Awards, in cui la pop star si esibì cantando “Like a Virgin” vestita con un abito da sposa e simulando un rapporto sessuale, sull’emittente televisiva approdò il video musicale, che anticipò di poche settimane l’uscita dell’omonimo album. Girato a Venezia e diretto da Mary Lambert, con la quale Madonna aveva già lavorato per la clip di “Borderline”. L’obiettivo era quello di deridere i veti religiosi, raccontando la storia di una vergine ben lontana dagli stereotipi della chiesa che tanto piacevano a Papa Giovanni Paolo II.
Difatti, la Lambert mette in scena un’immagine di Madonna che cammina all’interno del sontuoso Palazzo Zenobio indossando un abito nuziale, simbolo di integrità, purezza e, soprattutto, verginità.
Allo stesso tempo, esplora in gondola i canali dell’elegante città di Venezia, provocando tumulti con sensuali passi di danza. Madonna interpreta così la perfetta immagine della donna virtuosa che però non rinnega il suo passato di ragazza sessualmente dinamica.
Il testo di “Like a Virgin” infatti è la storia di una ragazza che scopre l’amore, dopo aver vissuto numerose esperienze sessuali, e grazie alla conoscenza di quel tipo di sentimento con il quale sente di potersi concedere completamente e così vivere i primi tumulti del cuore.

Cantando e ballando sulle note di “Like a Virgin”, Madonna esplora la città lagunare. E mentre la ci accompagna per i canali di Venezia, un leone (animale simbolo della città) si aggira tra le colonne di Piazza San Marco.
La differenza tra le due protagoniste, entrambe impersonate dalla cantante, viene evidenziata anche grazie all’introduzione di due personaggi maschili.
Dopo aver attraversato il famoso Ponte dei Sospiri, Madonna si incontra con un uomo, un amante, che indossa una maschera da leone. Questo può essere ovviamente inteso come un omaggio al Carnevale di Venezia, ma soprattutto è una metafora di quel desiderio carnale provato dalla giovane. L’amante difatti non si spoglia della sua maschera, mantenendo segreta la sua identità, enfatizzando il concetto della passione tanto sfrenata quanto fugace.
La vergine di Palazzo Zenobio invece, viene portata in braccio, nella posa tradizionale che accompagna i neo sposi verso la loro prima notte insieme, da un uomo che, invece, non indossa alcuna maschera, chiara metafora del sospetto e della menzogna. Attraversati i corridoi del palazzo, l’uomo privo di quell’ombra che lo rende oscurità e tenebra adagia la sua amata su un letto dalle vergini spoglie. La loro verità non si sottrae, ma vive attraverso la verità e la complicità.
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