Si è spenta nella sua casa di Roma, nella notte tra l’8 e il 9 novembre 2021, Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, in arte Lina Wertmuller. La regista, scrittrice, prima donna ad essere candidata al Premio Oscar per la miglior regia, aveva 93 anni, e nel corso della sua lunga e gloriosa carriera diresse pellicole come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”; “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”; e “Pasqualino Settebellezze” .
Nata a Roma il 14 agosto 1928 aveva cominciato la carriera da regista nel 1963 con il film “I Basilischi”.
Una carriera che l’aveva portata ad essere insignita dell’Oscar onorario durante l’edizione degli Academy Award del 2020, e a collaborare più volte con il celebre attore e doppiatore Giancarlo Giannini.
Tuttavia, prima di intraprendere la carriera registica era stata l’autrice della prima edizione di Canzonissima lavorò al fianco del regista Amando Grottini nel film “… e Napoli canta”, che sancì l’esordio di Virna Lisa. In seguito ebbe l’onore di fare da assistente niente meno che a Federico Fellini durante la lavorazione de “La dolce vita” e “8 e mezzo”.
Sul finire degli anni ’60 cominciò la sua collaborazione con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, con i quali girò dei film destinati a diventare dei veri e propri cult, pietre miliari del cinema italiano da “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” a “Mimì metallurgico ferito nell’orgoglio” a “Film d’amore e anarchia – Ovvero stamattina alle 10 in via dei Fiorinella nota casa di tolleranza…”.
Nel 1978 riuscì a raggiungere il traguardo di entrare nel guinnes world record per “il titolo più lungo di un film della storia”, ossia “Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano movimenti politici” che, una volta uscito negli Stati Uniti è stato tradotto con il titolo più breve, “Revenge”.
In seguito raccontò che “i produttori volevano titoli brevi per dare modo alle gente di ricordarli più facilmente. E io li facevo lunghi di proposito. Come in una sorta di scherzo ottocentesco, mi divertiva il fatto che nessuno fosse in grado di ricordarli”.
Inoltre, con lo pseudonimo di Nathan Wich nel 1968, diresse un western all’italiana con protagonista Elsa Martinelli, dal titolo “Il mio corpo per un poker”.
Rendiamo quindi omaggio a Lina Wertmuller, un vero e proprio pezzo di storia del cinema italiano e internazionale, con il video del giorno in cui la stella con il suo nome impresso sul cemento, è stato inserito nella Walk of Fame di Hollywood.
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