Disponibile in streaming “M – Il figlio del secolo”, la serie TV tratta dall’omonimo best seller di Antonio Scurati.
“M”. Per il regista tedesco Fritz Lang M era l’abbreviativo di Monster (Mostro). Con tale epiteto identificava Hans Beckert, il serial killer che nel capolavoro datato 1931 terrorizzava gli abitanti di Düsseldorf. Tuttavia nella versione originale (in tedesco) il titolo della pellicola è “M – Eine Stadt sucht einen Mörder” e la M è quindi l’abbreviativo di Mörder, ossia Assassino.
Antonio Scurati invece, scrittore italiano autore del best seller da cui è tratta la serie di cui adesso andremo a parlare, con la lettera M identifica un altro tipo di Mostro. Un Mostro vissuto in un paese diverso da quello di Hans Beckert e in un’altra epoca. Assassino, dittatore, sadico e assolutista ossessionato dal potere e dalla ricchezza, Benito Mussolini tenne in scacco l’Italia intera per circa vent’anni. Fautore, ideatore e mandante di atti indicibili, tra cui la Marcia su Roma, l’assassinio di Giacomo Matteotti e la fondazione dei Fasci da Combattimento. Colui che si guadagnò l’appellativo di Duce e divenne Presidente del Consiglio del Regno d’Italia con la forza e la violenza. Minacciando di dichiarare guerra all’Italia stessa.
Seguici su Telegram.
Proprio ad un simile Mostro, Antonio Scurati ha deciso di dedicare una trilogia di romanzi divenuta in breve tempo un caso editoriale. Con milioni di copie vendute. Ed è dal primo dei tre volumi, “M – Il figlio del secolo”, che è stata tratta una serie TV, prodotta da Sky, diretta dal regista britannico Joe Wright e interpretata da un Luca Marinelli che è riuscito ad entrare anima e corpo all’interno della mente di un personaggio non certo facile.

Così “M – Il figlio del secolo” sviluppa una trama che, in un crescendo di violenza e abominio, racconta l’ascesa al potere di Mussolini. Una serie che parte dalla nascita del Fascismo e arriva all’instaurazione in Parlamento come Presidente del Consiglio. Il risultato è un’opera eccellente. Il tutto sorretta da una sceneggiatura (a cui lo stesso Scurati ha collaborato) e una regia degne dei migliori film pensati e prodotti per il grande schermo.
Scopri e ascolta i nostri Podcast.
Difatti, i monologhi teatrali di Mussolini sono solo una piccola, ma essenziale, parte di una sceneggiatura attenta ad ogni minimo particolare. Scurati, assieme a due sceneggiatori esperti come Stefano Bises e Davide Serino, hanno offerto un nuovo punto di vista della storia della nascita del Fascismo. Prendendosi le dovute libertà e romanzando (ma non troppo) la vicenda che ha portato Mussolini a sedere sul trono del Parlamento italiano, i tre scrittori hanno creato una storia i cui protagonisti sono solo alcune tra le personalità più odiate della storia italica. E se la sceneggiatura è riuscita a descrivere l’epoca in cui il popolo viveva con il terrore dell’insurrezione fascista, i costumi e le scenografie hanno reso possibile la totale immersione nell’Italia dei primi decenni del ‘900.
Detto questo, è innegabile che “M – Il figlio del secolo”, oltre ad essere una di quelle opere che racconta un pezzo di storia del nostro paese, sia una delle serie che trasuda internazionalità. E lo fa ad ogni sequenza. La portata del livello tecnico, accompagnata da una colonna sonora, composta da Tom Rowlands, membro del duo musicale “The Chemical Brothers”, tagliente quanto la violenza delle Camice Nere e da una fotografia (curata da Seamus McGarvey) che predilige i colori tetri come l’anima dei protagonisti, è assolutamente incredibile se si pensa che “M – Il figlio del secolo” è un prodotto appositamente scritto e ideato per il piccolo schermo.
Seguici su Telegram.
Ovviamente, tra i tanti aspetti che rende “M – Il figlio del secolo” forse tra le più internazionali delle serie prodotte in Italia (ricordiamo anche “L’amica geniale”) negli ultimi anni, gran parte del merito è della regia di Joe Wrigth. Già regista di “Espiazione” e “L’ora più buia”, grazie al suo stile inconfondibile Wrigth riesce a dare giustizia sia alle scenografie di Mauro Vanzati sia al potenziale del suo protagonista (o antagonista visto il soggetto), alternando campi lunghi e carrellate ai primi piani direttamente sull’espressività di Luca Marinelli, la cui incisività, con tanto di trucco e parrucco, viene enfatizzata dai movimenti di macchina diretti da una mano esperta come quella di Wright.

L’amica geniale 4: il degno epilogo della migliore serie italiana
Ma parliamo proprio di Marinelli. Proveniente da una famiglia fortemente anti-fascista, tra critiche (ingiustificate a mio avviso) e contraddizioni da parte del pubblico, l’attore romano è riuscito a portare sul piccolo schermo un personaggio storico come Mussolini mantenendo una professionalità prodigiosa. Rompendo la quarta parete e rivolgendosi direttamente a noi umili spettatori, Marinelli ha dato vita a tutta la teatralità che ha contraddistinto la carriera politica e criminale dell’uomo oggi conosciuto come Duce. Grazie ad un’interpretazione di rara intensità, il vincitore della Coppa Volpi (Venezia 2019) è riuscito nella titanica impresa di reggere un ruolo difficile, sia per l’importanza storica sia per il profondo disprezzo che ancora oggi riesce a provocare, riuscendo a trasmettere tutta la lucida follia di una delle menti criminali più folli del XX secolo.
In conclusione. Se prodotti come “Dostoevskij” e “L’amica geniale” hanno dimostrato che in Italia siamo in grado di produrre serie TV di altissimo livello, capaci di suscitare l’interesse anche del pubblico internazionale, “M – Il figlio del secolo” è la definitiva conferma che il nostro paese ha molto da offrire anche dal punto di vista seriale e non soltanto cinematografico.
Di seguito il Trailer di “M – Il figlio del secolo”.