Bong Joon-Ho si è affermato come autore di fama internazionale nel 2017 con la pellicola “Okja”, (in Italia distribuita su Netflix) ed ha raggiunto la consacrazione grazie a “Parasite”, film del 2019 vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes e di quattro premi Oscar (miglior film, regia, sceneggiatura originale e film straniero). Eppure la sua filmografia è ricca di gioielli che nel mondo cinematografico occidentale sono passati inosservati. Uno di essi è “Madre”, pellicola dallo stile angosciante ma potente, che racconta l’amore di una madre disposta a tutto per salvare suo figlio.
Se avete visto i film di Bong Joon-Ho sopracitati vi sarete accorti che il regista asiatico ama mescolare i generi, cosa che risulta molto evidente in “Parasite”. A differenza dei suoi ultimi lavori “Madre” è un thriller puro che, a tratti, assume tinte hitchcockiane (come riportato su Ansa.it), in un crescendo di tensione e mistero.
Presentato a Cannes nel 2009, “Madre” è la storia di Yoon Do-Joon (Won Bin), un ragazzo mentalmente ritardato, la cui vita sarà sconvolta quando viene accusato dell’omicidio di una giovane studentessa. Convinta dell’innocenza del figlio, Hye-Ja (Kim Hye-Ja) comincerà ad indagare per trovare il vero colpevole e scagionare Yoon.
Nonostante il successo ottenuto in uno dei festival di cinema più importanti del mondo, in molti paese europei “Madre” non è stato mai distribuito, ma finalmente, grazie P.F.A. Film ed Emme Cinematografica, il film di Joon-Ho arriverà nelle sale cinematografiche italiane proprio quest’anno. Difatti, la data di uscita prevista è il 1 luglio 2021 e, come anticipazione di ciò che ci aspetta, la casa di distribuzione ha deciso di mostrarci in anteprima una clip di 50 secondi dal titolo “Vendetta”.
https://www.comingsoon.it/film/madre/47432/video/?vid=36905Dodici anni fa, il regista e futuro Presidente di Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia, si era rivelato molto entusiasta del suo lavoro. Difatti, come riportato su Ansa.it aveva dichiarato:
Tutti hanno una madre; e tutti hanno un’idea precisa di cosa sia una madre. È la persona che ciascuno di noi ama di più, la più gentile, e al contempo la più irritante. Sono molti i sentimenti che si contrappongono quando si ha a che fare con questa figura. Questo perché la relazione tra un figlio e sua madre è alla base di tutte le relazioni umane.
Innumerevoli romanzi, film e programmi televisivi si sono avvicinati alla figura materna. Io volevo esplorarla in un modo che fosse mio peculiare, funzionale a scoprire dove potevo portarla a livello cinematografico, per poi spingerla fino all’estremo. Volevo fare un film che scavasse in profondità come il cuore di una palla di fuoco. Avere a che fare con la figura materna è per certi versi un déjà vu nella mia cinematografia. Ma vedo questo film come un nuovo approccio e spero che questa venga percepito anche dagli spettatori.
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