“Magpie”, il primo singolo di Ella Hunt, colei che interpreta Sue Gilbert nella serie TV “Dickinson”
Ella Hunt è una giovane attrice londinese classe 1998 che, per i seguaci della serie TV “Dickinson” (presente inoltre nel catalogo di Apple TV), basata sulla giovinezza della famosa poetessa di Amherst, non ha bisogno di presentazioni. Difatti, a livello recitativo, Ella ha raggiunto la notorietà grazie al ruolo di Sue Gilbert, miglior amica, nonché musa ispiratrice della poetessa Emily Dickinson (interpretata da Hailee Steinfeld).
Tuttavia, in più di un’occasione, l’interprete britannica ha dato prova di possedere un enorme talento canoro oltre che recitativo. Basti pensare infatti alla bellissima sequenza della puntata della seconda stagione intitolata “Split the Lark”, in cui Ella ha reinterpretato in chiave musicale proprio “Split the Lark”, un famoso componimento della poetessa americana.
Ma le prime testimonianze delle sue doti di cantante risalgono al lontano 2012, quando improvvisò una cover del brano di Johnny Cush “Hurt”, accompagnata solo dalla sua voce e dalle sue abilità da pianista.
In quello stesso periodo ottenne i primi ruoli da attrice, facendo da comparsa in produzioni come “Intruders” (2011) e “Les Misérables” (2012), per poi impersonare, nel suo primo vero ruolo da protagonista, Anna Shepherd nel musical/commedia/horror del 2018 “Anna and the Apocalypse”, che le diede l’opportunità di sfoggiare le sue attitudini canore oltre che attoriali.
Il 20 novembre 2021, all’interno del suo canale YouTube, Ella Hunt ha pubblicato inoltre il suo primo video musicale intitolato “Holding On”, in cui la giovane attrice canta la tristezza di un amore sofferto e finito. Ma è stato durante il Lock Down globale dello scorso anno che Ella ha mostrato al mondo il suo enorme talento grazie al brano, da lei stessa scritto ed interpretato, “Magpie”.
Prodotta da Thomas “Doveman” Bartlett (ossia il compagno di Ella), pianista e produttore statunitense. “Magpie” è stata concepita durante la pandemia causata dal Covid–19, nel periodo in cui gli abitanti dell’intero pianeta erano costretti all’isolamento e le vie delle città, anche delle più affollate, erano deserte.
Con “Magpie” Ella Hunt, newyorkese di adozione, esprime la sua infinita tristezza nell’osservare la Grande Mela priva della frenesia e vitalità che l’ha sempre contraddistinta, avvolta in un’atmosfera surreale e distopica. “Magpie” è infatti una bellissima lettera d’amore rivolta alla Città che non dorme mai…
There’s a man on the street
with a wide stance and a gun.
He’s wearing a face mask – I ask –
If he has an extra one?
He says not for today
Now, please, step back 6 ft away.
I wish he’d ask me how I was doing
I wish I could say okay.
Even the cobbles are lonely today.
The city that never sleeps is sleeping.
I saw a magpie out my window
I thought ‘bad luck’
And then another came along.
I discard my superstitions
when they don’t work out my way.
I am decidedly Blue And Blue is how I will stay –
Until the streets are filled with people
Who hug and touch and say “hello”.
Until the only fear that exists
Is a fear we already know.
Not a fear that silently closes
every bar, every public room.
Just bone breaks and cancer
And the usual doom and gloom.
Even Lady Liberty silently cries
The city that never sleeps is closing her eyes.
Until the streets are filled with people
Who hug and touch and say “hello”.
Until the only fear that exists
Is a fear we already know.
Not a fear that silently
closes every bar, every public room.
Just bone breaks and cancer
And the usual doom and gloom.
Even the cobbles are lonely today
The city that never sleeps is sleeping.
Even Lady Liberty silently cries
The city that never sleeps is closing her eyes.
Chiusa nel suo appartamento di New York City, Ella, immaginando di osservare la città attraverso gli occhi di una gazza ( cioè Magpie), descrive una città colma di malinconia, in cui persino la Statua della Libertà piange nel vedere la Grande Mela divorata dalla solitudine e dalla paura. Sognando il giorno in cui tutti torneranno ad abbracciarsi, a vivere, e a godersi quei piccoli (ma grandi) attimi di felicità.