Marzo si tinge di bianco e nero grazie alla rassegna della Cineteca di Bologna “Marlene e le dive del silenzio”.
Fonte: Cineteca di Bologna.
Icona sexy, paladina dei diritti umani e delle pari opportunità, diva talentuosa e implacabile. Marlene Dietrich, attrice tedesca naturalizzata americana, è stata una delle più grandi attrici di tutti i tempi. Nonché una delle più importanti figure femminili del ventesimo secolo. Difatti, se di fronte alla macchina da presa riusciva impersonare personaggi dalle molteplici sfaccettature, nella vita privata non ha mai rinnegato né celato la propria bisessualità. Un’apertura mentale tale da influenzare, oggi come negli anni ’20 dello scorso secolo, migliaia (o forse milioni) di donne.
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Considerata un’entità quasi divina, a ragion veduta oserei dire, Marlene Dietrich è entrata di diritto nella storia del cinema. Forse perché donne forti e libere dai pregiudizi. E, con il ritorno in sala del leggendario “Angelo Azzurro”, la Cineteca di Bologna ha deciso di omaggiare alcune delle attrici che hanno contribuito a creare il concetto stesso di “Diva”.

Fino al 31 marzo infatti, oltre a quella del già citato “Angelo Azzurro”, al cinema Modernissimo di Bologna avrà luogo una rassegna dedicata a quelle attrici che resero i Ruggenti Anni ’20 ancora più ruggenti. Stiamo parlando di vere e proprie leggende del cinema come Clara Bow, Louise Brooks, Janet Gaynor e la Diva per eccellenza, Greta Garbo.
La rassegna, che avrà il titolo di “Marlene e le dive del silenzio”, riproporrà sul grande schermo alcuni degli indiscussi capolavori della prima metà del 1900. Da “Marocco” (1930) a “Venere Bionda” (1932). Da “Settimo Cielo” (1927) a “Testimone d’accusa” (1957) e altri importantissimi titoli.