Presente nel catalogo Sky e Now TV, “Mary & George” offre un’interessante punto di vista sulla storia inglese nell’epoca Stuart, un intrigante periodo da conoscere e comprendere.
Questa è la storia di Re Giacomo Stuart I d’Inghilterra (o Giacomo VI di Scozia), successore a Elisabetta I, ultima discendente della dinastia Tudor, che unificò le corone di tutte le isole britanniche e che regnò su di esse: Inghilterra, Irlanda e Scozia.
Come scritto anche nell’intrigante sigla di apertura della serie, curata da Oliver Coates e dal titolo “Pulp”, “Mary & George” è ispirato al saggio di Benjamin Woolley, dal titolo “The King’s Assassin”. La serie, quindi, esplora in maniera romanzata gli intrighi, i complotti avvenuti dietro le quinte al regno di Giacomo (interpretato da Tony Curran). Cospirazioni non solo per entrare prima nelle grazie e poi nel letto del Re, ma per evitare sommosse, tradimenti e guerre non volute.
Proprio per questi motivi, gli stessi inglesi, a conoscenza dei gusti sessuali del regnante, mossi dalla preoccupazione che Re Giacomo facesse favoritismi a più di uno scozzese (parafrasando “Mary & George”, loro sono gli uomini della camera da letto del re, tutti scozzesi), considerata la precarietà di personalità influenti alla corte del Re, Mary, interpretata da una superba e cinica Julianne Moore che qui funge anche da produttrice esecutiva, spinge affinché il suo secondogenito, George Villiers, interpretato da Nicholas Galitzine (già visto in “The Idea of You”), entri a far parte della corte del Re… e nel suo letto, divenendone l’amante.
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Si apre quindi il sipario su una delle più interessanti e ben fatte serie tv ( o miniserie in questo caso) contemporanee, in grado di esplorare, sebbene ovviamente in maniera romanzata, la storia britannica in maniera fluida, mai banale o in particolar modo, mai ruffiana.

Creata da D.C. Moore, e distribuita in Italia da Sky, “Mary & George” è una raffinata testimonianza anche se audace e decisamente molto osé, su come il futuro Duca di Buckingam riuscì ad arrivare al potere. Di come riuscì prima ad essere un signor “nessuno” e ad acquisire un titolo, terre, e un posto in prima fila nell’alta società. Un posto d’onore sia per lui che per sua madre Mary.
“Mary & George” è quindi una miniserie che trova nelle sue 7 puntate ( che vanno da un minimo di 47 ad un massimo di 55 minuti) una narrazione inaspettatamente fluida, ben scritta, e soprattutto che non annoia mai lo spettatore, incuriosito più che mai dalle logiche motivazioni di George e soprattutto di sua madre Mary, e che spingono entrambi all’azione motivata da un bisogno primario di sopravvivere in una società che, invece, li vorrebbe veder cadere nella più bassa catena sociale.
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Una società affamata, priva di qualsiasi sostentamento economico che non fosse la garanzia di un matrimonio sicuro o il lascito di un caro estinto. Pena, la fame. La miseria. Per questo motivo Mary, nata e cresciuta in una famiglia tutt’altro che benestante, per garantire un futuro e una stabilità economica sia per sé stessa che per i suoi figli, lotta (a modo suo) per la sopravvivenza e tenta più che mai di manovrare le redini dietro le quinte del regno di Re Giacomo. A garanzia che suo figlio, il bellissimo George, entri nel letto del Re. E non sarà affatto facile.
La narrazione è sincera, schietta, e non si abbandona alla correttezza, anzi. La serie è volutamente provocatoria, sia negli intrighi, nei dialoghi, nelle evoluzioni dei personaggi (soprattutto George che cresce, matura tanto da diventare il nemico di sé stesso) che negli intrecci amorosi. Scavando attraverso il desiderio carnale di assaporare nuove emozioni. E queste emozioni, e quindi le scene sono state create in modo da suggestionare lo spettatore. Immagini che susseguono esattamente come in un dipinto. Profondamente provocatorie da un lato, ma estremamente sensuali atte a suscitare una curiosità artistica. Influenzate da un montaggio all’altezza del compito. E aiutato da una sublime colonna sonora (ricordiamo ep. 3).

La serie quindi segue una bassa moralità lungo una linea etica discutibile. Ma allo stesso tempo vi è una filosofia morale molto chiara: il volere della famiglia prima di tutto. Il benestare della famiglia, per essere più specifici. La famiglia, ha priorità sul benessere e quindi la felicità del figlio. L’amore è messo in secondo piano. L’attrazione prima di tutto, come il forte desiderio del Re di congiungersi ai propri compagni di letto, si contrappone con i rimpianti del suo passato dove però l’affetto e quindi l’amore compongono un puzzle inaspettato che incuriosisce lo spettatore e lo lega indissolubilmente alla figura di Giacomo I. E alla figura di Mary, un’inedita e magnetica Julianne Moore, cinica, aspra solo all’apparenza.
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A tratti però pecca di qualche scivolone fin troppo emotivo, abbandonando, anche se per poco, quella graffiante sincerità che contraddistingue la serie.
I costumi, oltre ad essere ben fatti e giusti per il suddetto periodo (parliamo di XVI e XVII secolo), rispecchiano non solo la regalità del regno di Re Giacomo ma, cosa più importante, anche la decadenza e la povertà del popolo. Il degradamento dovuto alla permanenza nelle prigioni. Il trucco non è da meno, evidenziando fin anche le patologie dell’epoca (vaiolo, per esempio).
L’accuratezza storica quindi è importante in serie di questo tipo, e in “Mary & George”, sebbene trattata con giudiziosi salti temporali e mai edulcorata da pretenziosità, anzi, calca molto attentamente la veridicità dei fatti senza sensazionalismi e in molti casi racconta la storia ma rimane in superficie (come la consorte, Katherine Manners).
In conclusione, “Mary & George” è una miniserie che va vista, tutto d’un fiato per assaporarne la storia, i contenuti e i bellissimi scenari del periodo, come Knole House, la bellissima residenza in stile Tudor e Ham House. Una serie non per tutti, però, perché prova piacere a mettere in scena determinate occasioni di profonda libertà, non solo di Re Giacomo, ma della sua corte e di George. Julianne Moore, assieme a Tony Curran guidano una storia niente affatto banale, e, credetemi, di questi tempi è davvero molto rara.
Di seguito il Trailer di “Mary & George”.