“Modern Love” è una serie TV antologica, tratta dall’omonima rubrica del “The New York TImes, che racconta l’amore in tutte le sue sfumature.
Da più di quindici anni, gli affezionati lettori del “The New York Times”, hanno un appuntamento fisso. Tutte le settimane infatti sul celebre quotidiano statunitense esce “Modern Love”. Si tratta di una rubrica che racconta alcune singolari storie vere di coloro che nel corso delle loro vite si sono innamorati, separati, vissuto l’esperienza del primo amore e dei primi appuntamenti e folli dichiarazioni d’amore. Un repertorio di bizzarre, quanto veritiere testimonianze che ha riscosso un tale successo da aver ispirato un omonimo podcast, un libro ed una serie TV, tuttora disponibile su Amazon Prime Video.
Uno dei maggiori pregi della versione antologica del piccolo schermo, è senza dubbio quello di affrontare, con assoluta naturalezza, diversi argomenti complessi dando la giusta importanza ai sentimenti e alla caratterizzazione dei singoli personaggi.
Merito anche di un assortimento di attori e attrici affermati e di grande talento come Anne Hathaway, Andy Garcia, Dev Patel e Tina Fey; per citarne alcuni. Il tutto risulta ancora più emozionante se si pensa che non molti anni fa sarebbe stato impossibile conciliare e rappresentare tematiche tanto complesse quanto delicate con una simile disinvoltura. In “Modern Love” difatti incontriamo madri single, matrimoni sull’orlo del fallimento, disturbi mentali, il difficile approccio verso l’accettazione della propria omosessualità, amori interrazziali e amori mai dimenticati. Basti ricordare la storia di Richard e Mildred Loving; una delle prime coppie miste americane, che tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ’60 furono accusati di aver violato la legge anti–meticciato della Virginia. All’epoca era impensabile che un uomo bianco e una donna di colore potessero toccarsi, figuriamoci amarsi.
Eppure tutto quanto in “Modern Love” è così naturale, così vero. Tanto da far sembrare che la discriminazione verso coloro che per secoli e secoli son stati giudicati e allontanati perché considerati “diversi” non sia mai esistita.
Ma “Modern Love” va oltre le delicate tematiche che abbiamo citato in precedenza. La serie TV ideata da John Carney (regista di “Sing Street” e “Tutto può cambiare”) è una celebrazione dell’amore in tutte le sue forme, non necessariamente legato al romanticismo o all’attrazione fisica.
Nel primo episodio della prima stagione, per esempio, viene messo in mostra l’amore che lega Maggie (Cristin Milioti) e Guzmin (Laurence Possa), il portiere del palazzo dove vive la giovane. Anche se può sembrare, in un primo momento, che tra i due possa nascere qualcosa di romantico, quello che si formerà tra loro sarà un sentimento che andrà oltre l’innamoramento. Tanto da arrivare a creare un rapporto padre–figlia.
Tra colpi di fulmine, amori più che maturi, storie di anime perse avvolte da un velo di insicurezza e cotte adolescenziali, “Modern Love” esplora anche il difficile rapporto tra la vita e la morte. E di come un semplice cimelio possa rievocare immagini e sensazioni mai sopite.
“Modern Love” è così: semplice, romantica, a volte spietata e priva di logica, ma impersona in maniera chiara e concisa, l’inatteso.
Perché nel corso della vita è chi non si attende che può sorprenderci, talvolta. Lo sa bene Lexi (Anne Hathaway), affetta da un disturbo psichico. Priva di ogni forma di contatto umano, cerca nell’amore l’unica risposta, rifugiandosi nell’illusione che la perfezione possa davvero esistere. Ignara di quale possa essere la giusta via per il suo benessere, Lexi è bloccata in un Loop temporale in cui è difficile fuggire.
Ma il confronto con l’inatteso la sorprenderà.
Ed è l’inatteso, probabilmente, il vero protagonista di questa serie antologica che fugge via come un soffio ma che perfora gli animi di chi la guarda.
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