Prodotta (tra gli altri) da Brad Pitt, “Nickel Boys” è una pellicola che colpisce al cuore.
Mentre Martin Luther King organizza marce e manifestazioni e il popolo degli Stati Uniti lotta per i diritti civili, prima che le Leggi Jim Crow vengano definitivamente abrogate, grazie al Civil Rights Act del 1964 e al Voting Rights Act del 1965, un giovanotto afroamericano proveniente da Tallahassee accarezza il sogno di frequentare il college. Questo prima di accettare un passaggio da un perfetto sconosciuto trovatosi alla guida di un’auto rubata.
Così comincia la detenzione Elwood Curtis che, accusato di complicità in furto, viene condannato a scontare la propria pena nel riformatorio giovanile di Eleanor, la Nickel Academy.
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Adattamento cinematografico del romanzo “I ragazzi della Nickel”, che valse a Colson Whitehead il suo secondo Premio Pulitzer, “Nickel Boys” è una pellicola che colpisce al cuore, capace di affrontare tematiche difficili senza però risultare pesante. Certo, quella di distribuire il film direttamente in streaming (su Prime Video in Italia) potrebbe rivelarsi una scelta poco azzeccata per una pellicola che avrebbe trovato maggior impatto nel buio e nella suggestione di una sala cinematografica. Tuttavia, “Nickel Boys” riesce nel difficile intento di adattare una storia densa di significato.

Quello che traspare fin da subito, grazie ad una sceneggiatura che ripercorre fedelmente i passi dell’opera originale e ad una fotografia che avvolge la Nickel in un alone di terrore e cupezza, è che il riformatorio altro non è che una prigione. Un luogo di segregazione dove le guardie godono nell’avere il totale controllo sui ragazzi, abusando continuamente del loro potere. Eppure, in mezzo a tanta atrocità, Elwood riesce a scoprire un valore importante come l’amicizia. E, soprattutto, a trovare uno scopo nella sua vita, ora che la possibilità di frequentare il college sembra essere sparita nel nulla.
Quella del razzismo, degli abusi di potere e dell’amicizia sono certamente tematiche che, in passato, sono state affrontate in molteplici occasioni. Ed anche se, ad una prima impressione, la trama sembra non godere di una particolare originalità, è la messa in scena che rende “Nickel Boys” un film dal forte impatto emotivo. Invero, il regista RaMell Ross, che si rifiuta di rinunciare alla sua formazione da documentarista e direttore della fotografia, per il suo primo lungometraggio cinematografico decide di raccontare tutto attraverso la soggettiva di Elwood e di Turner, l’altro protagonista della triste vicenda della Nckel Academy.
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Per tutta la durata della pellicola, ambientata tra un passato in cui Elwood è un prigioniero alla mercé delle guardie e il presente in cui, invece, è un uomo ormai affermato, i personaggi sfondano la quarta parete parlando direttamente al pubblico. Un espediente che enfatizza quel senso di oppressione e di terrore vissuto dai due ragazzi protagonisti.
E, in una pellicola scritta e diretta in maniera tale da rendere giustizia ad un romanzo tanto bello come “I ragazzi della Nickel”, sono proprio i due giovani interpreti a sorreggere una storia sontuosa nella sua peculiarità. Ethan Herisse (Elwood) e Brandon Wilson (Turner) interpretano due ragazzi spaventati dalla cruda realtà del riformatorio ma che nella loro genuina amicizia trovano la volontà di sostenersi a vicenda.
Sono i due talentuosi interpreti il cuore pulsante di “Nickel Boys”. Aunjanue Ellis, che interpreta la nonna con cui vive Elwood, si cala perfettamente nei panni di una donna rimasta sola che prova una tremenda ansia per il nipote finito ingiustamente in riformatorio. Tuttavia sono Ethan Herisse e Brandon Wilson, con il loro innato magnetismo, ad accompagnare lo spettatore nell’orrore di una trama cruda e mai, neppure per un istante, scontata.
“Nickel Boys” è sicuramente un film che spezza la quarta parete, attraversa lo schermo e colpisce direttamente l’anima del pubblico. E, nonostante affronti tematiche molto complesse, con sequenze dal forte impatto emotivo, riesce a narrare il tutto con una sofisticata leggerezza senza però mancare di rispetto ad un’opera degna del Premio Pulitzer.
Di seguito, il Trailer di “Nickel Boys”.