Cosa accade quando la babysitter di cui siete sempre stati segretamente innamorati, si trasforma in una splendida donna che ricopre un’alta carica dello stato? A porsi questa domanda è il giornalista Fred Flarsky (Seth Rogen), che dopo anni rincontra la ragazza dei suoi sogni, Charlotte Field (Charlize Theron), potenziale futura candidata alla presidenza del paese; e si ritrova casualmente a lavorare per il suo entourage. Dopo una serie di rocambolesche gag e avventure, la coppia improbabile inizia ad entrare in confidenza e intimità e “Non succede, ma se succede…” che anche lei ricambi i vostri sentimenti, allora iniziano i guai!
Questa è la trama di “Long shot”, una commedia brillante, satirica, non volgare che ha la pretesa di attaccare anche i rami più alti del potere politico degli Stati Uniti.
Gli attori principali funzionano e nonostante la differenza d’età sono molto affiatati, di questi tempi non dispiacerebbe ritrovarli insieme nella realtà alla Casa Bianca; per Seth Rogen è sin troppo semplice interpretare un tipo nerd dalle fattezze goffe e strapparci delle risate con un abbigliamento curioso e abitudini stravaganti, ma stavolta a rubargli la scena ci pensa Charlize Theron meno avvezza a ruoli comici, ma che in quest’occasione se la cava benissimo nella parte di un personaggio sfaccettato, dalle velate insicurezze, carico di stress e responsabilità, ma capace come una Dea di scendere dall’Olimpo, per divertirsi, ritrovare se stessa non rinunciando all’amore e alla sua integrità morale. La regia di Jonathan Levine (che con Rogen aveva già lavorato in “50/50”e “The night before”) scorre bene, anche grazie al Direttore della fotografia canadese Yves Bélanger (noto per aver collaborato con Xavier Dolan e Clint Eastwood).
Ottima la scelta delle musiche di Marco Beltrami e Miles Hankins, risalta il magico brano “It must have be love” che richiama non per caso la colonna sonora di “Pretty Woman”. I personaggi secondari sono solo accennati, spicca il divertente cameo di Bob Odenkirk (“Better call Saul”) che impersona un ex attore che vuole mollare la presidenza per tornare sotto i riflettori.
E’ vero, forse si tratta della solita commedia americana, ma la riflessione che ne scaturisce è universale, e non è poi così scontata e banale. Con i sentimenti tutto è concesso e mai come in quest’occasione “l’amore è cieco”. Riuscire a superare i condizionamenti e le regole imposte dalla società in cui viviamo, mantenendo la coerenza e gli obiettivi che ci siamo prefissati senza scendere a compromessi, può fare la differenza. E in alcuni casi salvarci l’esistenza facendoci toccare la felicità con l’onestà.
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