Only Murders in the Building 4 è sempre più avvincente. Vi siete mai chiesti chi potrebbe essere il colpevole?
Fin dalla prima stagione “Only Murders in the Building” è stato uno quei prodotti capaci di intrattenere, divertire e, allo stesso tempo, intrigare le abili menti di noi umili spettatori. Stagione dopo stagione infatti, si sono sprecate le teorie su chi fosse il colpevole dell’omicidio di Tim Kono, Bunny Folger e di Ben Glenroy.
Ed ora, giunti all’ottavo episodio della quarta stagione della serie in onda su Disney Plus, siamo ormai in dirittura di arrivo. Eppure, adesso più che nelle passate stagioni (soprattutto della terza), una domanda riesce ancora a cogliere l’attenzione del nostro senno: chi ha ucciso Sazz??
SE hanno ucciso Sazz…
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Perché, come ci ha insegnato “Game of Thrones”, non bisogna mai credere che un personaggio sia veramente morto. Almeno fino a quando non vediamo il suo cadavere trafitto da una spada, arso vivo o decapitato. Insomma, niente cadavere niente delitto. E, se non ricordo male, nessuno, a parte il buon Charles, ha confermato che la protesi travata nell’inceneritore dell’Arconia fosse effettivamente quella di Sazz. Cosa che invece è avvenuta con quella appartenuta al defunto professor Dudenoff (ma questa è un’altra storia).
L’unica cosa certa, al momento, è che nell’appartamento del fu “Padre della Sposa”, sono state rilevate tracce di sangue appartenute alla sua cara amica nonché ex controfigura, nonché amante di sua moglie, nonché… No. Non divaghiamo!
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Il sangue era indubbiamente quello di Sazz, ed è probabile che il cecchino abbia sparato alla stunt dall’appartamento di Dudenoff. Ma, se non l’avesse uccisa come ci è stato fatto credere? Se così fosse, ella avrebbe potuto inscenare la sua morte e nascondersi da qualche parte in attesa che il suo caro amico e la sua squadra di podcaster producers risolvessero il mistero.
Certo, potrebbe sembrare strano che nessuno abbia visto una donna sanguinante muoversi all’interno di un palazzo affollato come l’Arconia. Tuttavia potrebbe non aver usato l’uscita di servizio e aver sfruttato invece uno dei tanti passaggi segreti che caratterizzano l’elegante condominio.
Teoria decisamente paradossale, è probabilmente sbagliata, tuttavia… plausibile?
Ma se così non fosse? Se la nostra amata controfigura fosse veramente morta, chi potrebbe essere il suo uccisore?
Arrivati al finale dell’ottavo episodio di “Only Murders in the Building 4” due cose sembrano ovvie. Gli Westers, ossia gli abitanti della cittadina ovest, sono innocenti. Certo, stanno in qualche modo eludendo la legge fingendo che Dudenoff abiti in Portogallo, incassando il suo assegno della pensione e continuando a pagare l’affitto ad una persona ormai passata a miglior vita. Ma in fin dei conti non fanno, e non hanno fatto, del male a nessuno. E una nuova accusa nei loro confronti sarebbe ripetitiva, se non addirittura ridondante e deleteria ai fini della trama. Quindi direi che possiamo depennarli dalla lista dei sospetti.
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L’altro nome, quello che al momento sembra essere il più prevedibile, è quello di Glen Strubbins, la controfigura del compianto Ben Glenroy (Paul Rudd). Helga infatti, dopo aver fatto la sua comparsa a sorpresa durante il confronto tra Oliver, Charles e Mabel con gli Westers, ha raccontato al nostro simpatico trio che Sazz le aveva confidato di essere entrata in contatto con un uomo, un suo collega stunt, che lei stessa aveva definito come “un uomo pericoloso” e la futura “causa della sua morte”.
Ma, oltre ad essere inattendibile, poiché l’unica prova è la parola di un personaggio apparso all’improvviso e di cui non sappiamo niente (il classico narratore inaffidabile), la teoria che il cecchino sia Glen, è fin troppo scontata. Inoltre, memori dell’esperienze vissute grazie alle scorse tre stagioni di “Only Murders in the Building”, non dimentichiamoci che se un personaggio viene accusato sul finale di una puntata, automaticamente nell’episodio successivo viene fuori qualcosa che lo scagiona.
Helga è sicuramente un personaggio sospetto e probabilmente è proprio da lei che si sta nascondendo Sazz (se è ancora viva). E quella serratura sulla porta di Dudenoff, montata in maniera tanto approssimativa per un fabbro esperto come lei appare alquanto sospetta nella nostra mente.
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Ma il primo nome che spicca nella lista dei sospettati è quello di Marshall Peepope, lo sceneggiatore di quello che dovrebbe essere il film sul podcast di Oliver, Charles e Mabel. Per prima cosa, nessuno ha mai sospettato di lui e, perdonatemi il gioco di parole, in una serie in cui nessun personaggio viene mai escluso questo potrebbe risultare sospetto. Ed è lui che ha innescato il processo mentale che ha portato i creatori di “Only Murders in the Building” alla conclusione che i killer fossero due. Che sia un’abile mossa per sviare i sospetti?
Inoltre, stando a quanto scoperto da Eugene, Eva e Zach, qualcuno segue, osserva i tre podcaster fin dall’inizio. Ossia dall’omicidio di Tim Kono.
Invero, come i tre attori hanno sottolineato, ci sono dei misteri non ancora risolti. Misteri come l’avvelenamento del povero cagnolino di Oliver (che per fortuna è sopravvissuto) e il biglietto lasciato sulla porta di Jan, l’ex fidanzata di Charles nonché assassina di Tim Kono.
Peepope sembra conoscere molto bene i caratteri e le abitudini dei nostri protagonisti. E questo potrebbe portarci a credere che li stia seguendo da molto molto tempo, abbastanza da poter aver architettato tutto dal principio. Almeno fino a quando Sazz non lo ha scoperto. In più c’è un fatto piuttosto curioso. Marshall ha dichiarato di usare occhiali non graduati e la barba finta allo scopo di sembrare più maturo e quindi più professionale. Ma se invece volesse celare il suo aspetto?
Questo potrebbe essere collegato ad uno degli altri misteri non ancora risolti, passato forse inosservato. In una delle stagioni precedenti, ricordiamo che uno dei fan del podcast di Oliver, Charles e Mabel ha parlato di un serial killer, noto come lo Slasher della 6th Avenue, ancora in libertà. E se fosse Peepope il famigerato assassino seriale?
Ed anche se così non fosse, avrebbe comunque un valido movente.
Sazz infatti, sembrava essere in possesso di alcune informazioni che avrebbero potuto frenare, se non cancellare, la produzione del film su “Only Murders in the Building”. Una cosa decisamente inaccettabile, soprattutto in virtù del fatto che è la prima volta che una storia scritta da Peepope viene in presa seriamente in considerazione.
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Eppure, per quanto Marshall sia il sospettato numero 1, non si può certo escludere la possibilità, che a compiere l’omicidio sia stata Loretta. Ebbene sì, l’altro nome che spicca in cima alla lista dei sospettati è proprio la futura signora Putnam.
Loretta è sempre stato un personaggio piuttosto ambiguo, fin dalla sua comparsa in scena. E il fatto che abbiano affrettato così tanto i preparativi del loro matrimonio non fa altro che rendere la donna ancora più enigmatica, così come i suoi movimenti in questa quarta stagione (anche se la presenza di Meryl Streep può essere stata ridotta per una questione di costi di produzione).
Sappiamo che Loretta vive a Los Angeles, impegnata a lavorare ad una grossa produzione. Talmente grossa che non ha potuto permettersi niente di più di un monolocale. Ma non è la sua residenza a destare dubbi. Il cinema ci insegna che molti attori possono vivere in monolocali considerati gli enormi costi degli affitti.
Invero, mentre Charles, Mabel e il suo amato Oliver si sono nascosti dalla sorella minore di mister Savage, Howard si è preso la briga di avvertire sia Bev Melon, ossia la produttrice del film, sia i tre attori che dovrebbero impersonare i podcaster nel film a loro dedicato, piombati in quello che avrebbe dovuto essere un posto sicuro, lontano da occhi indiscreti.
Tuttavia, quando anche Loretta li raggiunge, è Oliver che afferma che è stato il loro caro amico ad avvertirla, dando così per scontato che la bocca larga di Howard avesse raggiunto anche la sua futura sposa. Ma in realtà non sappiamo con esattezza come abbia scoperto il loro rifugio.
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E come se questo non bastasse, riesce a sovrastare fisicamente Doreen, la sorella di Charles, una donna molto più giovane e robusta, colpendola prima con un calcio (usando la gamba sinistra) e poi immobilizzandola.
Certo, sono solo supposizioni, e nella terza stagione la vediamo scrivere una lettera al figlio con la mano destra, il che cozzerebbe con la teoria degli attori secondo cui il killer è mancino. Ma rimane il fatto che attorno alla figura di Loretta aleggia un alone di mistero.
Inoltre, manca il movente. Perché per quanto Peepope potrebbe aver architettato tutto quanto per celare la sua identità o magari avere finalmente una buona storia da scrivere per una grande sceneggiatura, il nesso che collegherebbe Loretta a tutta questa storia è ancora piuttosto sfuggente. Forse la cara Loretta nasconde qualcosa, ma è probabile che sia del tutto estranea dalla vicenda legata alla presunta morte di Sazz. È più probabile che miri ai soldi di Oliver. Perché ricordiamolo. Un film su di loro è in cantiere e Oliver, così come Charles e Mabel, intascherà una discreta somma di denaro, rendendo l’uomo prima “povero” e sfortunato e poi “ricco” e sfortunato.
Proprio per questo motivo, Marshall Peepope rimane il sospettato numero 1. Ma, giunti a questo punto, non ci rimane altro da fare che attendere e vedere se una delle nostre ipotesi sia giusta.