Disponibile su Disney Plus, “Only Murders in the Building 4” è un ritorno alle origini tra commozione, mistero e risate.
Ammettiamolo. La terza stagione di “Only Murders in the Building” non era stata la più eccelsa. Oltre che particolarmente interessante. Per quanto intrigante, la trama era meno coinvolgente rispetto ai primi due capitoli. Colpa soprattutto di un cambio di rotta, in cui i tre podcaster più amati della serialità si separavano, conducendo le indagini in solitaria e trascurando la produzione del podcast. Ma per fortuna, con questa quarta stagione, “Only Murders in the Building” è tornata agli standard cui ci ha abituati fin dall’inizio. Ossia da quella storica prima indagine per l’omicidio del giovane Tim Kono.
Un gradito ritorno alle origini che comincia, come tradizione vuole, da un omicidio. E non un omicidio qualunque. Invero, questa volta, la vittima è niente meno che Sazz, l’amatissima controfigura di Charles, nonché uno dei volti più amati e apprezzati dell’intera serie. I nostri protagonisti si trovano quindi costretti a partecipare ad una nuova delicata indagine che li coinvolge emotivamente. Soprattutto il caro mister Savage (Steve Martin). Il tutto mentre da Hollywood una casa di produzione è intenzionata a girare un film sul loro celebre podcast.
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Giunti alla quarta stagione di questa gloriosa serie TV che riesce a fondere l’esilarante comicità della commedia alla fitta rete di misteri e intrighi del giallo, le potenzialità e i pregi di “Only Murders in the Building” sono ormai noti. Ma è comunque giusto sottolinearli, a cominciare dalla scelta del cast.

Spesso si dice che un grande cast non sia sinonimo di alta qualità. Ma in questo caso gran parte del successo della serie TV è decisamente merito dei suoi interpreti. Nelle vesti sia di protagonisti che di produttori esecutivi, Martin Short, Steve Martin e Selena Gomez danno vita a quella che, oserei definire, una delle migliori triadi attoriali del mondo della serialità. La loro alchimia si respira ad ogni sequenza, comprese quelle in cui non recitano insieme. I personaggi, che appaiono più uniti che mai, riescono a coinvolgere, entusiasmare e divertire, in un crescendo di tensione, mistero e si, anche risate.
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Presentandosi con pochissimi, e trascurabili, buchi di trama, la sceneggiatura delle varie puntate (curata ovviamente da diversi scrittori), riesce a sviluppare una trama tanto spassosa quanto gremita di enigmi da risolvere. E non stiamo parlando solamente di quelli legati alla morte di Sazz. Il tutto contornato da risvolti semplicemente geniali, sia dal punto di vista narrativo che comico.
Ed anche se potrebbe sembrare pleonastico sottolineare quanto sia importante il bagaglio di esperienza di Steve Martin e Martin Short, è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare.
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Superati ormai i settanta, i due amici (nella vita reale) di vecchia data, danno vita ad una comicità di altri tempi. Come difatti dimostrano quei passi di danza sul cornicione dell’Arconia (chi ha visto non può non ricordare), per fare un esempio. Nella sua semplicità infatti, il loro innato umorismo, sia espressivo che fisico, riesce a portare gli spettatori indietro di almeno un secolo, quando i comici si chiamavano Buster Keaton e Harold Lloyd. E se non è un complimento questo non so davvero cosa lo sia.
Ma “Only Murders in the Building 4” non si limita alla mera comicità. Peppino De Filippo una volta disse che “far piangere è meno difficile che far ridere”. E per quanto il grande comico napoletano avesse ragione, la serie targata Hulu e distribuita da Disney Plus riesce a fondere divertimento e commozione con una semplicità e una finezza a dir poco disarmante e con una precisione quasi maniacale.

E in mezzo a tanta maestria e genialità, spicca il personaggio di Charles-Haden Savage, interpretato magistralmente da Steve Martin. Il fu “Padre della Sposa” da vita ad un uomo distrutto dal dolore per la perdita della sua più vecchia e cara amica, raccontandoci, puntata dopo puntata un rapporto tanto forte quanto di reciproco rispetto. Un’amicizia profonda, un lutto che il caro Charles vive insieme a noi umili spettatori facendo conoscere più a fondo l’indimenticabile personaggio di Sazz. Difatti Charles è in lutto e sente fortemente la mancanza della sua cara amica. Tale condizione emerge ad ogni sequenza in cui è protagonista. Ma, nonostante la tristezza che lo affligge, non si lascia abbattere ed è più determinato che mai a rendere giustizia alla donna che per anni gli è stata accanto.
Ogni personaggio, compresi i secondari, ha un ruolo ben preciso e le sotto trame, anche se inizialmente potrebbero sembrare futili, sono funzionali per la storia principale. Ed anche se il colpo di scena finale potrebbe essere un po’ sottotono rispetto agli standard cui ci hanno abituato, la conclusione di “Only Murders in the Building 4” è la promessa di una quinta ed ultima stagione degna di una delle migliori serie dell’ultimo decennio.
Di seguito il Trailer della quarta stagione di “Only Murders in the Building”.
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