E così si è conclusa la 93esima edizione degli Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, meglio conosciuta come Premi Oscar. La notte tra il 25 e il 26 aprile 2021, non è stata certo la più godibile delle cerimonie, tant’è che a tratti è risultata essere piuttosto soporifera. A fine serata ci sono state diverse sorprese che hanno vivacizzato la cerimonia, ma fino a quel momento il picco più alto di intrattenimento è stato la danza improvvisata (durata pochi secondi) di Glenn Close!
Nonostante tutto, per la storia del cinema la 93esima Notte degli Oscar ha avuto una rilevanza non indifferente. Difatti è stata la cerimonia dei cambiamenti e dei nuovi record.
Primo su tutti il passaggio dal Dolby Theatre, che per diciannove anni aveva ospitato l’evento, all’Union Station di Los Angeles, trasportando la cerimonia cinematografica più famosa di sempre in uno spazio decisamente più ristretto e anomalo… ricordando lo stile delle prime cerimonie.
Naturalmente causa Covid-19, non tutti i candidati hanno potuto raggiungere la Città degli Angeli, specialmente chi si trovava all’estero, come Sacha Baron Cohen che ha seguito la cerimonia in diretta dall’Australia. Altro importante (e discutibile) cambiamento è stato assegnare la Statuetta al Miglior Film ancor prima di rivelare i vincitori del premio per il Miglior Attore e la Migliore Attrice. Perché cambiare una tradizione?
Tuttavia, sono state proprio le assegnazioni al Miglior Attore e alla Miglior Attrice a stabilire due importanti record.

In primis, grazie alla performance in “Nomadland”, Frances McDormand si è aggiudicata il suo terzo Premio Oscar (dopo “Fargo” e “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”), divenendo la sola attrice vivente ad aver vinto per tre volte l’Academy per la Miglior Attrice Protagonista. La McDormand detiene così il primato assieme a Daniel Day Lewis.
Ma il colpo di scena più grande è legato al Premio per il Miglior Attore Protagonista. L’intero mondo del cinema si aspettava che Joaquin Phoenix pronunciasse il nome del compianto Chadwick Boseman, candidato per la sua intensa performance in “Ma Rainey’s Black Bottom” e invece, sorpresa delle sorprese, “the Oscar goes to… Anthony Hopkins”. Ebbene si! A distanza di ventinove anni dal suo primo (ed unico fino a qualche ora fa…) Oscar per la sua interpretazione di Hannibal Lecter ne “Il silenzio degli innocenti”, Sir Anthony ha sbaragliato la concorrenza ed ha vinto la sua seconda statuetta grazie al ruolo in “The Father – Nulla è come sembra”, diventando così l’attore più anziano in assoluto ad aver vinto l’Academy Award.
Mantre la povera Glenn Close, arrivata all’ottava nomination, è rimasta di nuovo a bocca asciutta (Glenn, alla fine ti daranno il Premio Oscar alla Carriera!)
E non dimentichiamoci del premio per la Miglior Regia.
Quest’anno, per la prima volta nella storia dell’Academy, nella lista dei candidati figuravano due registe donne: Emerald Fennell per “Una donna promettente” e Chloé Zhao per “Nomadland”. Ed è stata proprio la giovane regista orientale ad aggiudicarsi la statuetta. Nata a Pechino, in Cina, Chloé Zhao è stata la seconda donna, dopo Kathryn Bigelow, che in novantatré anni di Academy è riuscita ad aggiudicarsi l’ambita statuetta destinata al miglior regista. Ma non solo. Dopo la vittoria di Bong Joon–Ho, nel 2020 per “Parasite”, per il secondo anno di fila, l’Oscar è stato assegnato ad un autore asiatico, ulteriore conferma della grande qualità del cinema orientale.
Possiamo concludere che il vincitore morale di questa 93esima edizione dei Premi Oscar è, senza ombra di dubbio, “Nomadland”, che potremo ufficialmente vedere in chiaro su Disney + a partire dal 30 Aprile.
Di seguito, in grassetto i vincitori dei 93esimi Academy Award:
Miglior film
The Father
Judas and the Black Messiah
Mank
Minari
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7
Miglior regia

Thomas Vinterberg – Un altro giro
David Fincher – Mank
Lee Isac Chung – Minari
Chloe Zhao – Nomadland
Emerald Fennel – Una donna promettente
Miglior attrice protagonista
Viola Davis – Ma Rainey’s Black Bottom
Andra Day – The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby – Pieces of a Woman
Frances McDormand – Nomadland
Carey Mulligan – Una donna promettente
Miglior attore protagonista

Riz Ahmed – Sound of Metal
Chadwick Boseman – Ma Rainey’s Black Bottom
Anthony Hopkins – The Father
Gary Oldman – Mank
Steven Yeun – Minari
Migliore attrice non protagonista

Maria Bakalova – Borat – Seguito di film cinema
Glenn Close – Elegia americana
Olivia Colman – The Father
Amanda Seyfried – Mank
Yuh-Jung Youn – Minari
Miglior attore non protagonista

Sacha Baron Cohen – Il processo ai Chicago 7
Daniel Kaluuya – Judas and the Black Messiah
Leslie Odom, Jr. – Quella notte a Miami…
Paul Raci – Sound of Metal
Lakeith Stanfield – Judas and the Black Messiah
Miglior sceneggiatura originale

Judas and the Black Messiah
Minari
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7
Miglior sceneggiatura non originale

Borat – Seguito di film cinema
The Father
Nomadland
Quella notte a Miami…
La tigre bianca
Miglior fotografia

Judas and the Black Messiah
Mank
Notizie dal mondo
Nomadland
Il processo ai Chicago 7
Miglior film internazionale
Better Days, Hong Kong
Un altro giro – Danimarca
Collective, Romania
The Man Who Sold His Skin – Tunisia
Quo Vadis, Aida? – Bosnia ed Erzegovina
Miglior film di animazione
Onward
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria
Shaun, vita da pecora: Farmageddon
Soul
Wolfwalkers – Il popolo dei lupi
Miglior documentario
Collective
Crip Camp – Disabilità rivoluzionarie
The Mole Agent
Il mio amico in fondo al mare
Time
Migliori trucco e acconciature
Emma.
Elegia americana
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Pinocchio
Migliori costumi
Emma.
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Mulan
Pinocchio
Miglior sonoro

Greyhound – Il nemico invisibile
Mank
Notizie dal mondo
Soul
Sound of Metal
Miglior cortometraggio
Feeling Through
The Letter Room
The Present
Due estranei
White Eye
Miglior cortometraggio animato
Burrow
Genius Loci
Se succede qualcosa, vi voglio bene
Opera
Yes-People
Miglior cortometraggio documentario
A Concerto Is A Conversation
Do Not Split
Hunger Ward
A Love Song for Latasha
Colette
Migliori effetti speciali
Love and Monsters
The Midnight Sky
Mulan
L’unico e insuperabile Ivan
Tenet
Migliore scenografia
The Father
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Notizie dal mondo
Tenet
Migliore montaggio
The Father
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7
Migliore colonna sonora
Da 5 Bloods – Come fratelli
Mank
Minari
Notizie dal mondo
Soul
Migliore canzone originale
“Hear My Voice – Il processo ai Chicago 7
“Husavik” – Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga
“Io sì (Seen)” – La vita davanti a sé
“Speak Now” – Quella notte a Miami…
“Fight for You” – Judas and the Black Messiah