“Over the Rainbow”. Dal classico del 1939 una canzone indimenticabile che ha segnato in maniera indelebile la cinematografia. I segreti e il dietro le quinte di una canzone divenuta leggenda.
Alla fine degli anni ’30, quando il crollo di Wall Strett era ancora vivo nella mente e nelle tasche delle persone, vi era un uomo, di nome Arthur Freed, musicista e paroliere, braccio destro di Louis B. Mayer, il capo della MGM, che aveva un sogno. Ovvero realizzare un film che fosse fedele al romanzo scritto da Frank Baum, ovvero “Il meraviglioso mago di Oz”.
Ebbene, il sogno stava per divenire una vera e propria realtà. “Il mago di Oz”, diretto ufficialmente dal signor Victor Fleming, altro non era che il risultato di una delle produzioni più difficili della storia del cinema. Uscito nelle sale nel 1939, il film vantava delle vere e proprie sciagure. Calamità (per non dire sventure) che influenzarono la buona riuscita di un film che, nel corso della storia cinematografica, è divenuto un classico e un punto di riferimento per moltissimi cineasti contemporanei.
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Tra i molteplici problemi incontrati durante la produzione, incredibilmente, c’era fin anche la canzone, divenuta leggenda “Over the Rainbow” e cantata da Judy Garland. La canzone, composta appositamente per il film da Harold Arlen per la musica e Yip Harbug per il testo, all’inizio era infatti considerata troppo lenta per l’andamento della pellicola, in quanto Dorothy, avrebbe dovuto cantarla all’inizio del film. E lo scopo era quello di suscitare un messaggio di speranza a chi avrebbe avuto la fortuna di ascoltare la canzone. Ogni persona che, durante gli anni difficili della Grande Depressione, aveva affrontato, e stava ancora affrontando, le conseguenze che la crisi economica aveva dato al paese: povertà, fame.
Il cinema quindi faceva la sua parte, cercando, attraverso i suoi film, di comunicare speranza ad un popolo che già aveva sofferto tanto e che, probabilmente, avrebbe ancora e ancora sofferto nel corso del suo avvenire. Il testo di “Over the Rainbow” è quindi strettamente legato ad uno fine politico, sotto il programma del “New Deal”, insignito dal Presidente Franklin Roosevelt, allo scopo di sollevare gli animi del popolo americano.
Dorothy infatti, dopo essere stata rimproverata dalla zia che le diceva di volare troppo con la fantasia, inizia a cantare “Over the Rainbow”, un luogo illusorio dove, oltre le nuvole, i guai spariranno,e dove Dorothy trova rifugio. “Over the Rainbow”, è una scena che ironicamente, contribuisce di gran lunga al successo del film, tanto da vincere il Premio Oscar nel 1940 come Miglior Canzone. Difatti, non del tutto soddisfatti del brano, Harold Arlen e Yip Harbug sottopongono “Over the Rainbow” al compositore Ira Gershwin che ne aumenta il ritmo.
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Ma non solo. Ci fu un uomo che, oltre a veder proiettato sul grande schermo un degno adattamento del romanzo di Frank Baum, desiderava che “Over the Rainbow” trovasse giustizia. Arthur Freed sottopose il problema a Louis B. Mayer che, come già scritto, era il capo della MGM. Freed lo intimò a mantenere il brano, non solo perché il significato aveva perfettamente senso ai fini della trama, ma poi perché, come musicista e paroliere, sapeva che la canzone avrebbe avuto un degno successo.
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La scena si rivela essere un forte messaggio di speranza che ancora oggi, a distanza di quasi 100 anni dalla sua messa in scena, molti cinefili hanno attribuito alla bravura di Victor Fleming, regista che lasciò il timone a King Vidor per dirigere le ultime due settimane di riprese del film. Fleming, dopo l’ennesimo stop della produzione del Mago di Oz, decise di accettare l’offerta vantaggiosa di andare a dirigere “Via col vento”, anch’esso uscito nelle sale cinematografiche nel 1939. Così King Vidor ebbe l’onore di essere il regista della scena, entrata nella storia del cinema ed emblema del film, “Over the Rainbow”.
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Per Judy Garland fu un lascito incredibile, in quanto la sua fama, la sua fortuna è strettamente legata a “Over the Rainbow”. Chiunque conosca “Over the Rainbow”, associa il brano, non solo alle innumerevoli Cover che ha generato nel corso dei decenni, ma a Judy Garland e alla sua Dorothy.
Non solo. Il brano sarebbe diventato un modello per la storia del cinema. Il genere Musical detiene infatti un grosso debito con Mister Arthur Freed. Dorothy, cantando “Over the Rainbow” nel film “Il mago di Oz”, imposta il percorso dell’andamento della pellicola. Il viaggio che farà verso il suo mondo immaginario, perché dopo la tempesta, dopo la pioggia, vi è sempre un arcobaleno.