Pubblicato postumo dal fratello nel 1818, “Persuasione” è l’ultimo romanzo della scrittrice britannica Jane Austen. Una delle opere più famose dell’autrice assieme a “Orgoglio e Pregiudizio” e “Emma”.
“Era stata costretta ad essere prudente da giovinetta, ma crescendo aveva imparato a essere romantica: naturale conseguenza di un inizio innaturale”
Parlando di Jane Austen e delle sue straordinarie figure femminili, una delle più complesse, affascinanti e probabilmente meno conosciute è la protagonista di “Persuasione”, ultimo romanzo Austeniano. Anne Elliot non ha certamente la sicurezza e il forte carattere della più nota Elizabeth Bennet (“Orgoglio e Pregiudizio”). Ma la sua naturale semplicità e apparente debolezza nascondono un coraggio e una resilienza noti solo a coloro che riescono ad immergersi completamente nella miriade di sentimenti che confluiscono in “Persuasione”.
Piccola sinossi del romanzo
Anne è la seconda di tre figlie di Ser Walter Elliot, che nel suo sangue nobile di baronetto e nella bellezza esteriore trova la sua ragion d’essere. Anne, anima buona e generosa, sembra un’estranea in quella famiglia. Crede nella generosità verso il prossimo, nelle buone azioni, nella bellezza interiore e, soprattutto nell’amore, al di là della condizione sociale. Da giovanissima, si innamora sinceramente del capitano Frederick Wentworth, un povero ufficiale di marina che certamente non può competere con le ambizioni matrimoniali degli Elliot. I due si amano e vogliono sposarsi ma l’ingenua Anne si lascia persuadere a rompere il fidanzamento, alla luce del divario sociale che li divide. Un secondo dopo la ragazza capisce il terribile errore commesso ma ormai è troppo tardi e Wentworth è fuori dalla sua vita.
Otto anni dopo, la famiglia Elliot si trova in difficoltà. Il baronetto e la sua figlia maggiore hanno sperperato le proprie fortune per una vita ben oltre le loro reali possibilità economiche. Ormai considerata una zitella di 27 anni, Anne ricorda con nostalgia i giorni trascorsi col suo capitano, forse gli unici momenti della vita che l’hanno vista realmente felice. Il destino però sembra essere dalla sua parte. Per una pura coincidenza Wentworth torna nella sua vita.
Ci sarà ancora una possibilità per loro o è davvero tutto finito? È riuscito ad andare avanti o anche lui ricorda il loro profondo amore?
Pubblicato postumo dai suoi fratelli nel 1818, “Persuasione” porta alla completa maturità il lavoro di Jane Austen, donandoci un prodotto che affonda le sue radici nell’importanza dei sentimenti, ponendo al primo posto l’individualità di Anne come essere pensante, piuttosto che i fini matrimoniali e le convenzioni sociali dei romanzi precedenti.
Pagina dopo pagina emerge tutta la profondità della Austen, che affronta il tema della persuasione e di subire il giudizio altrui facendoci scoprire un’eroina che è decisamente più forte di quanto non dia a vedere, che tiene su di sé il carico enorme di responsabilità di una donna dell’Ottocento che non è ancora libera di decidere del proprio futuro. Il matrimonio, che in quasi tutti i suoi romanzi rappresenta ciò a cui si ambisce, in “Persuasione” potrebbe rappresentare la degna conclusione di un percorso che parte dalla scoperta interiore dei propri sentimenti e degli sbagli commessi. Forse un riferimento proprio alla vita della scrittrice che non si sposò mai.
“E, per quanto non avesse alcuna ragione […], sentì che era assolutamente impossibile, conoscendolo come lo conosceva lei, immaginare che anche lui non ricordasse.”
L’elemento che più di ogni altro distingue questo dagli altri romanzi della Austen è l’empatia che si crea con la protagonista che, senza filtri, si mette a nudo. Non sono solo le sue parole o le azioni a definirla ma i suoi pensieri, le emozioni che possiamo leggere chiaramente pagina dopo pagina, crescendo assieme a lei.
“Persuasione” non è solo la storia di un amore, ci parla del coraggio di mettere a nudo i propri sentimenti di abbracciare le proprie colpe e di cambiare, andando contro ad una società che vorrebbe Anne incasellata nel suo ruolo di donna. Anne Elliot è un personaggio a tutto tondo, la cui evoluzione è raccontata dai pensieri che la stessa disamina per ricostruire i momenti che l’hanno portata alla condizione nella quale si trova all’inizio del romanzo, rassegnata, infelice e sola, condannata dalla società rimasta impantanata in un passato che lentamente si sta sgretolando. È una donna sensibile, fin troppo acuta, che non riesce a dar spazio alla sua voce nell’opprimente famiglia che la circonda.
La voce di Anne è la voce stessa di Jane Austen che porta a compimento il suo ciclo letterario con un’opera finita che merita di essere letta e compresa.
Di seguito, l’edizione pubblicata da Edizioni Theoria.
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