“Povere Creature!”, l’ultima fatica di Yorgos Lanthimos vincitrice del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, ci racconta l’evoluzione di Bella Baxter, impersonata da una straordinaria Emma Stone.
Yorgos Lanthimos, regista ateniese classe 1973, è uno di quei rari autori cinematografici in grado di mettere d’accordo i pareri di critica e pubblico. Da “Dogtooth”, pellicola datata 2009 ma che in Italia è stata rilasciata soltanto nel 2020, fino a “La Favorita”, che per molti avrebbe dovuto aggiudicarsi l’Oscar al miglior film piuttosto che “Green Book”. Lanthimos è stato apprezzato sia delle menti più illuminate e critiche sia dagli umili spettatori che vedono nel cinema un semplice svago. Infine, cosa non meno importate, il buon Yorgos è sempre riuscito a risaltare il talento dei suoi interpreti, soprattutto quando si parla di attrici.
Basti pensare proprio a “La Favorita” con cui aveva esaltato tre grandi estri della recitazione come Oliva Colman, Rachel Weisz ed Emma Stone, che sembra essere sempre più la vera musa ispiratrice del regista greco.
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A riprova di quanto appena sostenuto, basti pensare alle interpretazioni di “Povere Creature!”, il nuovo film scritto e diretto da Yorgos Lanthimos, che vede come protagonista la talentuosa stella di “La La Land”. In un ruolo che non solo mette in mostra tutte le sue immense doti recitative ed espressive, ma che sovrasta, con una facilità quasi imbarazzante, tutti gli altri bravissimi interpreti a servizio di Lanthimos. Mark Ruffalo è difatti eccelso nel portare in scena Duncan Wedderburn, un subdolo casanova troppo vanitoso per rendersi conto di non essere nessuno, e grazie alla sua innata capacità di impersonare chiunque, Willem Defoe riesce a donare una grande eleganza, nonostante il suo aspetto deforme, al dottor Godwin Baxter, figura paterna della nostra protagonista.
Ma tutto questo scompare di fronte all’immenso magnetismo dimostrato, per l’ennesima volta, da Emma Stone, che impersona Bella Baxter, una giovane suicida riportata in vita dal geniale estro del professor Baxter. Trapiantando il cervello del feto (mai nato ma ancora vivo) della donna stessa per donare a Bella una nuova vita.
“Povere Creature!” è infatti il racconto della crescita, sia emotiva che culturale, di Bella Baxter. Una donna che parte alla scoperta del mondo e dei suoi piaceri terreni. Dal sesso, ai cibi prelibati, alla buona compagnia, ma anche delle meno nobili sensazioni umane.
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Durante il suo viaggio, attraverso città come Lisbona, Alessandria d’Egitto e Parigi, Bella proverà felicità, soddisfazione e stupore. E imparerà a dominare la rabbia, la tristezza e il disprezzo, senza mai abbandonare quella fanciullezza e quell’innocenza tipiche delle creature più sincere del mondo.
Emma Stone si cala completamente nella parte di Bella, parte che le è valsa il secondo Premio Oscar. Recitando in maniera semplicemente divina, sia con l’espressività del volto che con la fisicità. L’attrice infatti recita con tutto il corpo cambiando tanto il modo di porsi quanto quello di muoversi, passando, in maniera assolutamente credibile, dal sembrare una bambina nel corpo di un’adulta al divenire una donna colta, intelligente e, soprattutto, convinta delle proprie idee.
Per quanto ingenua, Bella sviluppa un pensiero ben preciso su quello che crede sia il ruolo della donna nella società. Rifiutandosi di sottostare ai dettami di un’epoca (quella del XIX secolo) fortemente patriarcale.
La regia di Lanthimos, che alterna inquadrature con l’effetto a lente d’ingrandimento a campi lunghi e ampi piani sequenza, riesce a distinguere le diverse fasi della vita di Bella con un espediente tanto semplice quanto efficace.
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La prima parte infatti, quella in cui la giovane protagonista è confinata tra le mura di casa Baxter. Bella si presenta con un elegante bianco e nero che, da una scena all’altra, cambia in un colore tanto acceso quanto folgorante. Allo stesso tempo, le scenografie di Shone Heath e James Price incorniciano la luminosa Europa del 1800. E i costumi di Holly Waddington, per quanto stravaganti, rispecchiano le usanze dell’età vittoriana.
“Povere Creature!” è quindi una quelle pellicole in cui tutto quanto funziona armoniosamente. Oltre alla regia, tipica del regista greco, le scenografie e i costumi. Anche la colonna sonora di Jerskin Fendrix, ora movimentata e tagliente ora quieta e avvolgente, accompagna la crescita di Bella Baxter.
Ma, purtroppo, c’è un grosso “ma”. Ossia il terzo atto del film, quello conclusivo. Lanthimos infatti decide di spezzare il mistero che si cela dietro al passato della sua protagonista piuttosto che lasciarlo leggermente velato attraverso delle raffinate maestrie. Rendendo così il finale della pellicola poco affascinante e incisivo.
L’aspetto grottesco del film, che aveva caratterizzato “Povere Creature!” fin dalla prima sequenza, raggiunge un apice troppo elevato rischiando di rovinare una sceneggiatura che altrimenti non avrebbe avuto smacchi.