Quella tra Vivian Ward e Edward Lewis, protagonista del cult degli anni ’90 “Pretty Woman”, è una delle storia d’amore più famose del cinema. Molte sono le curiosità legate alla pellicola di Garry Marshall, in questo articolo ne troverete, probabilmente, alcune davvero divertenti e interessanti.
Nel mondo del cinema e della letteratura molte sono le storie a lieto fine in cui due individui, provenienti da ambienti e ceti sociali totalmente diversi, si innamorano follemente e, sfidando i pregiudizi, decidono di passare il resto della vita insieme.
Il più classico degli esempi è quello di Cenerentola, protagonista dell’omonimo Classico Disney del 1950 adattato dalla fiaba di Charles Perrault, in cui la giovane figlia di un aristocratico, ridotta a svolgere i doveri di domestica dalla matrigna e dalle sorellastre riuscirà a far breccia nel cuore del Principe e a diventarne la moglie.
Ventiquattro anni più tardi fu l’acclamato regista George Cukor a mettere in scena la storia d’amore tra la povera fioraia Eliza Doolittle (Audrey Hepburn) e il professore Henry Higgins (Sir Rex Harrison), un glottologo britannico di fama internazionale, nel film “My Fair Lady”, adattamento cinematografico dell’omonimo musical con protagonista Julie Andrews. Convinto di essere in grado di insegnare a parlare un “perfetto inglese” a qualsiasi individuo, di qualunque ceto sociale, il professore scommetterà con il suo caro amico, il Colonnello Hugh Pickering, di poter trasformare Eliza in una signora dell’alta società.
La scommessa, ovviamente, prenderà risvolti inaspettati e tra Higgins e la fioraia nascerà un profondo amore.
Ed è proprio ispirandosi a “Cenerentola” e a “My Fair Lady” che J.F. Lawton scrisse la sceneggiatura di “Pretty Woman”, pellicola poi diretta da Garry Marshall nel 1990.
Interpretato da Richard Gere e da Julia Roberts, “Pretty Woman” è la storia di Edward Lewis, un affascinante uomo d’affari che, trovandosi disperso per l’Hollywood Boulevard, chiederà indicazione a Vivian Ward, una giovane e bellissima prostituta che accetterà di accompagnarlo in cambio di una ricompensa in denaro. I due passeranno la notte insieme e in seguito Edward le offrirà una grande somma di denaro per passare insieme l’intera settimana, andando con lui alle cene di lavoro e agli eventi dell’alta società americana. E così, un semplice accordo lavorativo si trasformerà in uno dei più grandi amori della storia del cinema.
Di seguito alcune curiosità su “Pretty Woman“.
1 – Una storia curiosa ruota attorno alla giacca che Vivian indossa all’inizio del film.
Garry Marshall trovò infatti la fantomatica giacca rossa, solitamente indossata dagli uscieri dei teatri, in un piccolo mercatino dell’usato. Una volta venuta a conoscenza dell’uso che ne avrebbe fatto Garry Marshall, la giovane ragazzina chiese come pagamento un biglietto per Disneyland. Garry, sentendosi a disagio nel ripagarla con un solo biglietto per Disneyland, la ripagò… con soli trenta dollari.
2 -Quando Julia Roberts venne scelta per il ruolo della prostituta Vivian, decise di fare alcune ricerche sul campo.
Nonostante le remore di Garry Marshall, l’attrice passò una intera serata assieme a delle vere donne di strada in cura alla Free Clinic di Los Angeles, dove la moglie di Garry Marshall, all’epoca, lavorava come infermiera. Nonostante le preoccupazioni da parte di Garry nel lasciare da sola la sua protagonista in mezzo a “donne di malaffare”, Julia fece amicizia divertendosi molto.
3 – Prima di diventare la storia d’amore simbolo degli anni ’90, “Pretty Woman” aveva tutt’altra storia e, tutt’altro titolo.
La prima stesura della sceneggiatura, aveva come titolo provvisorio “Tremila”, riferito alla somma in denaro che Edward doveva dare a Vivian per i suoi servigi da accompagnatrice. Inoltre, la trama prevedeva un finale molto più drammatico rispetto a quello poi rappresentato sul grande schermo e modificato da Garry Marshall. Dopo aver passato l’intera settimana insieme, Edward e Vivian avrebbero avuto un forte litigio, separandosi in malo modo. Stanca e distrutta sia fisicamente che emotivamente dalla separazione, Vivian, avrebbe trovato la sua coinquilina priva di vita a causa di un’overdose. Fortunatamente l’intero andamento della storia venne radicalmente cambiato, facendo sì che “Pretty Woman” diventasse un cult anche per le generazioni future.
4 – Vi siete mai chiesti quale fosse il filmato in bianco e nero che Vivian guarda nella stanza d’albergo di Edward?
Si tratta della replica di una puntata di “I Love Lucy”, una sitcom americana andata in onda durante gli anni ’50 con protagonista Lucille Ball, una attrice e cantante del periodo. Curiosità vuole che la lavorazione della sitcom è stata recentemente raccontata nel film “A proposito dei Ricardo” con Nicole Kidman nei panni di Lucille. Garry Marshall lavorò come sceneggiatore di “I Love Lucy”, scrivendo numerosi episodi… tranne quello mostrato in “Pretty Woman”.
Difatti, dopo averlo ammirato nel film “Cotton Club” nel quale Richard interpretava un musicista che suonava la tromba, gli chiese se aveva imparato a suonare qualche altro tipo di strumento. Così, durante la scena in cui possiamo ammirare Edward che suona il pianoforte in una sala con pochi spettatori, altri non è che il vero Richard Gere a suonare, un pezzo tratto da un’opera scritta dallo stesso attore.
6 – Nella la famosa scena dello “Shopping Spudurato” al Rodeo Drive, durante la prova dei vestiti, nelle sequenze in cui Vivian viene inquadrata solamente nella parte del busto, venne usata una controfigura.
Di seguito la scena dello Shopping.
7 – Non fu per niente semplice scegliere l’Opera lirica da rappresentare nel film.
Garry Marshall aveva difatti proposto “l’Aida” ma, poiché era troppo cara, la produzione tentò di imporgli “La Bohème”. Alla fine scelsero “La Traviata”, scelta che poi si rivelò essere perfetta per il significato del film. Il dramma che sta alla base dell’opera di Giuseppe Verdi, racconta la vita di Violetta, una giovane cortigiana parigina che decide di abbandonare la sua vita di perdizione per l’amore del bel Alfredo. Il loro amore sarà ostacolato da mille difficoltà.
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