“Sandman – Preludi e Notturni” è la raccolta dei primi otto episodi della serie dedicata al dio del sonno, Morfeo, ideata da Neil Gaiman.
29 novembre 1988. Sugli scaffali delle librerie e fumetterie americane giunse la nuova proposta fumettistica targata DC Comics scritta da Neil Gaiman dal titolo “Sandman – Sleep of the just” (incluso poi nella raccolta del primo ciclo di storie “Sandman – Preludi e Notturni”). Morfeo, il Signore dei Sogni, veniva erroneamente imprigionato da una setta di occultisti il cui scopo era quello di evocare la Morte per ottenere l’immortalità.
Per molti quello fu l’inizio di una delle saghe fumettistiche più amate di sempre. Una storia capace di mescolare le atmosfere tetre e sinistre dei classici racconti horror al mondo fantastico della mitologia.
Eppure l’origine di “Sandman” risale a molto prima. Proprio come fece Mary Shelley, più di un secolo addietro, con il suo “Frankenstein o il moderno Prometeo”, Neil Gaiman ultimò il soggetto della sua opera durante la Grande Tempesta del 1987, quando un ciclone costrinse l’Inghilterra a proclamare lo stato di emergenza e i cittadini a barricarsi dentro le proprie abitazioni. Obbligato a non muoversi dal suo appartamento londinese, dopo essere stato contattato da Karen Berger, la curatrice editoriale della DC nonché futura fondatrice dell’etichetta Vertigo, Gaiman rielaborò un soggetto, appena abbozzato, che mesi prima aveva presentato alla casa editrice fumettistica. Così nacque “Sandman”, una saga destinata ad entrare nella storia del fumetto.
Dopo aver subito per anni i divieti dettati da Comics Code Authority (CCA), l’insieme di norme che (come il Codice Hays per il cinema) regolava la produzione fumettistica, l’idea dei dirigenti della casa editrice fumettistica era quella di approfittare dell’ammorbidimento delle leggi sulla censura e dare nuova vitalità ad un genere come l’horror, inserendo nuovi personaggi nel già noto Universo DC.
Nacquero così storie a tinte tetre come “Il ritorno del Cavaliere Oscuro” di Frank Miller, e “Swamp Thing”, “Watchmen” e “Batman: The Killing Joke” di Alan Moore.
Grazie a “Sandman – Preludi e Notturni” (uscito nella versione deluxe nel 1991), Neil Gaiman riesce a trasportare il lettore in una nuova epica versione dell’Universo DC, tra misticismo e mitologia e ambientazioni oniriche ancora sconosciute agli appassionati del genere supereroistico tipico della Detective Comics Inc. Morfeo (o Sogno) infatti, non si presenta come il più classico degli eroi. Sandman infatti è un vendicatore intenzionato a riconquistare il proprio regno, andato in rovina a causa della sua prolungata assenza. Essendo inoltre una delle prime opere etichettata dal CCA come un fumetto “adatto ad un pubblico maturo”, diede l’opportunità a Gaiman di introdurre un nuovo linguaggio per esprimere il rapporto tra potere e responsabilità.
Atmosfere tetre, paesaggi lugubri e sguardi oscuri, contornati da un senso di smarrimento, proprio come se stessimo vivendo un incubo, il tutto reso ancora più inquietante dal tratto, tanto febbrile quanto deciso, dei tre disegnatori al servizio dello scrittore inglese. Gaiman riesce a trascinare il lettore nell’oscuro mondo di Sandman, quasi ipnotizzandolo, attraverso le tavole disegnate da Sam Kieth, Mike Dringenberg e Malcolm Jones III. Basti pensare al primo episodio (“Sleep of the just”) del ciclo “Sandman – Preludi e Notturni”. Gaiman mette in mostra la scelleratezza dell’animo umano e tutta la sofferenza che essa può provocare, tra veglie eterne e scene di gratuita violenza.
Lo scrittore britannico decide di raccontare non solo la storia di Morfeo bensì di tutto ciò che succede attorno a lui e le devastanti conseguenze della sua assenza sia sul Regno del Sogno sia su quello degli esseri umani.
Gaiman coglie l’occasione del rinnovamento da parte della DC per esplorare scenari inediti. E, soprattutto, per introdurre nuovi personaggi come Death (la Morte), la sorella di Morfeo, che fa la sua comparsa in “The sound of her Wings”, l’ultimo episodio del ciclo “Sandman – Preludi e Notturni”.
Probabilmente, è proprio quest’ultimo capitolo a farci intendere appieno il talento da narratore di Neil Gaiman, nonché le grandi potenzialità della saga di Sandman. Difatti, se i primi setti capitoli della raccolta parlano dell’estenuante ricostruzione del Regno del Sogno, risultando auto conclusivi, “The sound of her Wings” si presenta in maniera completamente diversa, aprendo le porte a nuove avvincenti avventure. Gaiman infatti decide di abbandonare i toni tetri del fantasy horror per mettere in scena un divertente battibecco tra fratello e sorella che si concluderà con la definitiva presa di coscienza del protagonista. In conclusione, “Sandman – Preludi e Notturni” risulta essere un’opera ben strutturata, capace di cogliere l’interesse dei fan più fedeli dell‘Universo DC sottolineando però che l’intento di Neil Gaiman e della casa editrice non è quello di limitarsi ad essi e coinvolgere anche i meno avvezzi al genere supereroistico.
Di seguito l’edizione edita da Panini Comics.
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