L’infanzia, poi la ribellione e infine il successo. “Sei nell’anima” è disponibile su Netflix.
“La morale della storia è che c’è sempre alternativa
La morte è obbligatoria, ma l’età è facoltativa
1983, sono nata senza genere
1983, sono vittima e carnefice
Sono luce e poi le tenebre”
Esplosione di Rock. “Se nell’anima”, nuovo film di Cinzia TH Torrini, tratto dall’autobiografia “Cazzi miei” della cantautrice senese Gianna Nannini, è letteralmente un’esplosione di Rock. Perché, credetemi, un’artista non crea opere d’arte che possono durare nei secoli dei secoli se non ha un minimo di tormento. Può essere amore, può essere rabbia, può essere entrambi. Può essere tutto. Scrivi, scrivi, poi cancelli, cerchi di trovarle ma le parole non vogliono uscire. Ti incazzi, tiri calci, sbraiti, urli. Piangi. Ma alla fine, le note arrivano, le parole escono veloci come il vento. Ed è in questi momenti che si crea un’opera d’arte. Con un taccuino in mano, bevendo birra, magari fumando una sigaretta e suonando qualche do-re-mi-fa-sol. Pianoforte, chitarra, poco importa. La musica è eterna.
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La musica è quel che abbiamo bisogno di sentire la mattina quando ci svegliamo. È croce, è gioia è ambizione, è vita. Ed è per questo che Gianna Nannini, classe 1954, fin da quando era una dolce bambina sognava di fare la cantante. Un po’, forse, anche per ribellione, ma soprattutto per passione. Carnale, viscerale. Lo si percepisce da ogni strofa, ogni parola, ogni fiato. È poesia. La poesia di una donna, Gianna, interpretata, aggiungerei da una meravigliosa Letizia Toni, attrice alla prima alba della sua carriera, ma già davvero molto brava.

La sua interpretazione ha reso Gianna Nannini ancor più mainstream per il pubblico giovanile della generazione Z, assuefatti divoratori di Netflix, distributore ufficiale del film.
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“Sei nell’anima” è quindi un tributo alla vita, all’esistenza della più grande rocker italiana. Letizia Toni, seppur all’inizio un po’ acerba, è riuscita a donare linfa vitale alla giovane e trasgressiva Gianna, nata in una famiglia borghese di Siena e fuggita dalle spire di una famiglia, o meglio, di un padre (per meglio dire babbo) troppo severo, ma soprattutto troppo orgoglioso per appoggiare e sostenere il sogno della figlia di diventare una cantante, costringendo Gianna fin dalla tenera età a sottostare alle rigide regole imposte da un padre troppo autoritario.
Così Gianna, divenuta adulta, se ne frega. Prende la chitarra e vola via. Verso un universo distante anni luce dalla recidiva severità di un padre che non vuole sentire ragioni, ma al quale dedicherà “Tornerai”.
“Tornerai perché perdersi non è possibile
noi siamo un fiume di nuvole
dove nuotano i sogni”
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Ad ogni modo “Sei nell’anima” è la storia della giovinezza di Gianna Nannini. Una storia di lotta, di amore. Tutto per inseguire un sogno. A testimonianza che non tutto vien regalato. Anzi, sei costretta ad inseguirlo. A volte, giungendo anche a scomodi compromessi. E la vita di Gianna, anzi, per meglio dire la giovinezza di Gianna, non è stata tutta rosa e fiori. Dall’insegnante fin troppo “affettuoso” ad un padre assolutista e aggiungerei, una madre, presente ma praticamente assente nella pellicola.

Con le sue canzoni Gianna, che canta con tremenda passione e, a volte, con assoluto tormento, attraverso una serie di flashback che rimandano alla sua infanzia, non troppo riusciti a causa di un montaggio fin troppo repentino che catalizzano la pellicola destabilizzando a volte l’attenzione di chi guarda, esprimono la tremenda voglia di urlare della cantante. E lo fa, piangendo, e straziando il cuore ad una giovane Mara Maionchi (Andrea Delogu) all’epoca responsabile editoriale che la scrittura seduta stante.
Fortunatamente in “Sei nell’anima” la musica è l’assoluta protagonista, A Letizia Toni l’arduo compito di darle volto, carattere (e che carattere), espressività, nelle provocanti esibizioni, nell’ambizione, nella disperazione, nell’amore e nel periodo più difficile della sua vita, vissuto durante i primi anni ’80, fatto di alcool, droghe, e smarrimento. A darle voce, sempre Letizia Toni. Una volta scelta per la parte la ragazza di origini pistoiesi ha iniziato a prendere lezioni di canto per circa un anno. Lezioni di canto, di movimento, di pianoforte. Perché come da lei stessa dichiarato Non doveva sembrare una copia di Gianna, ma essere Gianna Nannini. E il risultato è davvero sorprendente, grazie all’assistenza di un vocal coach per avere una voce quanto di più simile alla cantante senese.
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Grazie ad una regia decisamente dinamica e mai, e sottolineo mai noiosa, passiamo da i primi testi dal forte impatto femminista “Morta per autoprocurato aborto”. E poi “America”, riproponendo un’esibizione che sconvolse una parte d’Italia moralista. “California”, “Latin Lover”, “Ragazzo dell’Europa”, “Primadonna”, “Fantasia”, “1983” e infine alla consacrazione con “Fotoromanza”.

Ma “Sei nell’anima” è molto di più. Tralasciando il turbolento e fin troppo veloce inizio del film che evidenzia a più riprese l’infanzia, l’adolescenza e infine la maturità di Gianna, che provoca un senso di disorientamento iniziale nella mente dello spettatore, “Sei nell’anima” è una reale testimonianza per mezzo dei casini, chiamiamoli così, che vive Gianna, dell’ispirazione della cantante nello scrivere i testi delle sue canzoni. Ovviamente, il tutto, grazie alla sceneggiatura della stessa regista Cinzia TH Torrini, chiara, precisa ben rivolta allo scopo finale.
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Si perché il film ha il pregio di condurre lo spettatore, attraverso ogni singola esperienza che Gianna vive. E grazie a queste esperienze che la formeranno nella persona che diventerà in futuro, creerà i testi delle sue canzoni.
E, cosa più importante, ne evidenzia le estreme fragilità quando nei primi anni ’80, Gianna perde un po’ la testa. Il nuovo manager la assilla, la intima di cambiare per poter diventare meno rock e più pop. Così, in un periodo fatto di eccessi, regredisce in uno stato confusionale che fa apprezzare ancora di più sia l’interpretazione di Letizia Toni, che la meravigliosa rinascita di Gianna Nannini.
Una rinascita che l’ha condotta a dov’è adesso, nel presente. Non solo una rocker con idee liberali, anarchiche. Ma una voce italiana, tra le più importanti del panorama culturale italiano. Una anima afflitta da mille inquietudini, pronta più che mai a riversarle nella memoria di noi appassionati. E così, con “Sei nell’anima”, possiamo assistere ad un film con molti difetti si, specialmente nella parte finale dove la protagonista offrirà il suo ultimo saluto. Tutto molto bello ed emozionante ma forse un po’ troppo ruffiano.
Ma, come già scritto, nonostante alcuni difetti, è un film da vedere e soprattutto da ascoltare. In fondo è solo un omaggio alla vita della più grande rocker italiana. E solo per questo, ne vale la pena.
Di seguito il Trailer di “Sei nell’anima”.