Attraverso più di 200 pagine in bicromia, “Sempre Pronti” è la tragi-comica esperienza vissuta in un campo estivo
La storia di Vera è come tante altre storie. Semplice, lineare, nessuna catastrofe naturale incombe nella sua vita come un fulmine a ciel sereno. Nessun evento particolarmente traumatico sconvolge i suoi sogni. Perché la piccola Vera è come alcuni di noi quando avevamo dieci anni: desidera solo essere accettata.
L’unico desiderio della piccola Vera è avere degli amici, giocare con loro e condividere quei piccoli, grandi segreti che è giusto avere alla sua età.
Ama la semplicità, l’immaginazione non le manca, e disegnare tutto quello che più le piace e la renderebbe felice.
L’unico “problema” di Vera è che è una bambina semplice, abituata a vivere senza quella agiatezza che le sue coetanee, invece, sono abituate ad avere. A lei non importa possedere la bambola più alla moda e ricercata del momento, vorrebbe passare solo un bel compleanno in compagnia delle sue coetanee.
E invece Vera non ha amici, e quel che è peggio, viene esclusa dai suoi coetanei perché non è come loro. E i vari tentativi per convincere le compagne che anche lei può organizzare un bel compleanno, falliscono miseramente.
Dopo tante delusioni, l’entusiasmo di poter avere finalmente l’opportunità di partecipare ad un campo estivo e coltivare nuove amicizie come tutte le sue coetanee la motiva come non mai. Anche a costo di poter perdere un pezzetto di dignità.
“Sempre pronti” è un racconto di crescita, una testimonianza tragi-comica della vita di una giovane immigrata russa che non riesce ad entrare in armonia con le sue coetanee americane a causa di differenze sociali ed economiche.
Una storia che, quando avevamo dieci anni, molti di noi hanno vissuto. Per questo è molto facile immedesimarsi in Vera, una bambina con tanta gioia di vivere, respinta dalle sue compagne di scuola, piccole superbe e sgarbate, pronte a giudicarla ad ogni sguardo. Così Vera, decide di prendere una decisione che cambierà il corso della sua esistenza: trascorrere un’estate in un campo estivo per bambini russi.
Siamo quindi testimoni del suo percorso emotivo, lungo l’impervia strada che la condurrà non solo a capire che purtroppo la cattiveria è nascosta in ognuno di noi, ma che le farà prendere piano piano coscienza delle sue reali capacità intuitive, intellettuali e di socializzazione.
Riuscirà Vera a superare le difficoltà del campo estivo? E cosa più importante: riuscirà a non perdere sé stessa?
Realizzato in cartonato (256 pagine), in una splendida bicromia in verde grazie alle straordinarie doti creative di Alec Longstreth, e pubblicata in Italia dalla casa Editrice Bao Publishing, “Sempre Pronti” è la storia effettiva dell’autrice Vera Brosgol, classe ’84. Anche se, come scritto nella “nota dell’autrice” in fondo al fumetto, “Sempre Pronti” è sì una storia vera, ma su cui l’autrice si è presa molte libertà (soprattutto per proteggere la privacy). Per mettere ordine ai ricordi d’infanzia, talvolta un po’ sbiaditi, ha infatti trovato un prezioso aiuto grazie all’intervista con una ex guida del campo. Anche se alcune cose e avvenimenti sono cambiati per esigenze narrative, Vera Brosgol ha voluto condividere con noi lettori la sua esperienza, sottolineando le piccole gioie e la grande solitudine vissuta durante un’estate quando era solo una bambina. Il suo intento, quindi, riesce appieno.
La forte empatia che il lettore prova per il personaggio di Vera è quindi autentica, immedesimandosi facilmente nella sua esperienza, anche se talvolta può trovare un gusto dolce amaro in alcuni frammenti, in quanto, come scritto sopra, Vera dovrà fare i conti con la propria crescita e, di conseguenza, con la consapevolezza delle proprie capacità. I disegni di Vera Brosgol aggiungono alla storia un tocco personale, in quanto ogni personaggio, sia primario come Vera o secondario come le cattive compagne del campeggio, Sasha e Sasha (ebbene si), oppure la guida del campeggio, Natasha, ha una propria caratterizzazione e personalità ben distinta. La storia, dalla prima all’ultima riga, si legge tutta d’un fiato, e permette al lettore di vivere una seconda infanzia.
Nota a margine. In fondo al fumetto, possiamo trovare alcune foto della piccola Vera (da qui si può notare la straordinaria somiglianza con il fumetto) e una lettera che Vera Brosgol scrisse a sua madre direttamente dal campo.
Trasferitasi negli Stati Uniti quando era solo una bambina, la sua passione per il disegno la portò a diplomarsi in Animazione Classica allo Sheridan College, in Canada. Anni dopo, dopo varie esperienze nel campo dell’animazione, nel 2012, ha pubblicato “Anya e il suo fantasma”, premiato nel 2012 con un Eisner Award come “Best Publication for Young Adults” e con un Harvey Award come “Best Original Graphic Publication for Younger Readers” .
Di seguito, l’edizione di “Sempre Pronti” pubblicata dalla casa editrice Bao Publishing.
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