I protagonisti sono i componenti della famiglia Torrance, descritti da King come persone semplici, impegnate a fare i conti con la propria condizione sociale e con il loro passato. Jack Torrance è un ex insegnante alcolizzato, rimasto disoccupato dopo aver aggredito uno studente. Convinto di trovare la pace e l’atmosfera giuste per portare a termine la commedia a cui lavora da mesi, accetta il posto di custode invernale all’ Overlook Hotel, un imponente albergo situato tra le Montagne Rocciose del Colorado, dove si trasferisce assieme a sua moglie Wendy e al figlio Danny.
Ma durante la permanenza all’Overlok Hotel accade qualcosa di sconvolgente.
La mente di Jack Torrance viene stravolta da un’entità maligna provocando in lui uno stato di alienante pazzia. Allucinazioni, crisi d’identità, pensieri e comportamenti aggressivi ad alto rischio sociale, si insinuano nella mente di Jack logorando la sua anima. Ed è proprio sulla mente di Jack che Stephen King prima, e Stanley Kubrick in seguito, si sono soffermati. L’entità maligna entra nei pensieri di Torrance con facilità, sconvolgendo la creatività di Jack attraverso i fallimenti del suo passato. Altri non era che un alcolizzato fedifrago incapace di amare e crescere persino suo figlio.
Tra le pagine di King e lungo la pellicola di Kubrick, sebbene risultino tanto simili quanto diverse (difatti Kubrick aggiunse alcune particolarità mitologiche all’adattamento cinematografico), i due autori raccontano due versioni dissimili della stessa storia.
Il fulcro della storia è la paura di perdere il controllo.
Jack è ossessionato dal successo, desidera diventare un famoso scrittore ed è convinto di avere il dominio totale sulla propria esistenza e su quella di sua moglie e suo figlio. Quando accetta il posto di guardiano è sicuro di poter gestire ogni aspetto dell’Overlook Hotel e, allo stesso tempo, scrivere l’opera che lo farà arrivare alla tanto agognata fama. Ma queste sue convinzioni avranno vita breve. In Jack lentamente si svilupperà il terrore del fallimento che lo porterà ad un terribile blocco (il così detto “blocco dello scrittore”).
Un blocco che consentirà ai fantasmi dell’Overlook di insinuarsi all’interno del suo inconscio, facendo sì che il protagonista della storia perda completamente il controllo delle sue azioni. Jack si auto convincerà che Wendy e Danny non siano altro che degli ostacoli nella strada verso il successo. Questo farà nascere in lui un odio profondo che lo porterà a credere che sterminare la sua famiglia sia l’unica soluzione per superare la sua crisi creativa.
In cuor suo Jack sa perfettamente di essere un fallito e, probabilmente, che non riuscirà mai a diventare un famoso scrittore. Difatti, l’aspirante commediografo si relazionerà con tre fantasmi che (se vogliamo) rappresentano i più grandi fallimenti negli aspetti più significativi della sua vita: il lavoro, il matrimonio e l’alcolismo.
Il barman che appare improvvisamente è una figura decisamente troppo elegante per presenziare in un luogo così desolato. È difatti la perfetta personificazione della dipendenza dall’alcol a cui Jack cede continuamente, nonostante in passato gli abbia procurato non pochi problemi. In più di un’occasione il signor Torrance promette a sé stesso e alla sua famiglia di smettere di bere, e puntualmente finisce sempre col ricascarci. Il barman rappresenta dunque la debolezza a cui Jack non riesce a resistere.
Come già detto, un altro grande aspetto della vita in cui ha fallito è la carriera lavorativa.
L’ex custode, Grady, che Jack incontra nei bagni dell’Overlook, raffigura infatti il fallimento dal punto di vista lavorativo di Jack Torrance. Al contrario dell’aspirante commediografo, Grady risulta essere un uomo elegante, riuscito nell’intento di svolgere la sua funzione in maniera egregia. Jack invece ha perso il lavoro come insegnante dopo aver aggredito uno studente ed ha accettato il posto di custode invernale convinto di poter gestire l’Hotel e, contemporaneamente, scrivere la sua commedia. Ma col passare dei giorni si renderà conto di non essere in grado di portare a termine nessuno dei due lavori. Jack è incapace di raggiungere i propri obiettivi e nella sua mente contorta e deformata dai dubbi e dalle incertezze, gli unici responsabili del suo tracollo sono Wendy e Danny.
Infine il fantasma della camera 217(che nel film si trasforma in 237), rappresenta l’infedeltà di Jack. La donna nuda che esce dalla vasca da bagno è la personificazione del fallimento a livello affettivo. Torrance è difatti, un pessimo marito e un pessimo padre. Ritratto da King come un soggetto con scatti d’ira e violenza, assente nella vita coniugale e nella crescita del piccolo Danny, culminando la sua follia proprio all’Overlook minacciando la sua famiglia con un’ascia.
I tre spettri del fallimento spingeranno Jack in una spirale di pazzia che farà totalmente perdere il controllo al protagonista. Lo scrittore ha sempre avuto l’illusione di essere l’artefice del suo destino e di poter dominare sia sulla sua famiglia che sul suo lavoro. Col passare del tempo però, la convinzione che lui stesso abbia tracciato il proprio percorso si farà sempre più debole, fino a far perdere Jack nel labirinto della sua mente, portandolo alla follia.