Non sempre le storie romantiche sono colme di banalità. Come cercheremo di dimostrare in questo articolo.
Quella delle storie romantiche è una trama vecchia quanto il cinema stesso. Invero, fu Thomas Edison, agli albori della cinematografia, ossia nell’ormai remoto 1896 a riprendere un tenero bacio tra due innamorati, in uno dei primi cortometraggi (della durata di appena 18 secondi) della storia cinematografica dal titolo “The Kiss”. Da quel momento i film romantici hanno assunto molte sfaccettature, avendo prima piena libertà artistica e poi dovendo sottostare ai dettami del Codice Hays. Questo vietava rappresentazioni sul grande schermo considerate inappropriate all’epoca, come l’adulterio o il sesso al di fuori del matrimonio.
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“L’orribile verità” (1937), con l’affascinante Cary Grant e la sensuale Irene Dunne, protagonisti di una storia d’amore che calza a pennello con l’esempio che voglio farvi. Jerry e Lucy, hanno un tempo limitato per riaccendere la fiamma del loro sentimento poiché in procinto di divorziare.
Ma parlando di storie romantiche (non commedia, ovviamente), una delle pietre miliari del cinema, è senza dubbio “Casablanca”, sebbene il finale sia tutt’altro che scontato, soprattutto per l’epoca in cui è stato girato. Datata 1942, la pellicola diretta da Michael Curtiz con protagonisti Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, gira attorno alla figura di Rick Blaine, ex combattente repubblicano espatriato in Marocco, dove ha aperto un rinomato locale, e di Ilsa Lund, l’ormai perduto grande amore della sua vita, giunta a Casablanca assieme al marito, Victor Laszlo, un militante cecoslovacco della resistenza anti nazzista.
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Per tutta la durata della pellicola assistiamo all’intenso scambio di sguardi tra Rick e Elsa, tanto da convincerci che alla fine i due staranno insieme. E poi arriva quel famoso e indimenticabile finale… “Rick, noi oggi inauguriamo una bella amicizia”. Chi ha visto, sa.
E poi, sono arrivati gli anni ’90. Il Codice Hays era stato abolito da quasi trent’anni, le storie d’amore si erano fatte sempre più audaci e il romanticismo è divenuto sinonimo di Julia Roberts. Bellissima, sexy e con un sorriso in grado di far innamorare chiunque, l’attrice americana ha partecipato ad alcune delle commedie romantiche più famose di sempre da “Pretty Woman” a “Il matrimonio del mio migliore amico” fino a “Notting Hill”. Ma il cinema del decennio che anticipò il nuovo millennio non è limitato al romanticismo commerciale di cui Julia Roberts era il simbolo, oltre a Meg Ryan (ricordiamo “Insonnia d’amore”, 1993).
Anche perché la commedia romantica divenne talmente richiesta da diventare, pellicola dopo pellicola, una variazione (se non una ripetizione) dello stesso tema, fino a sfiorare il paradossale. Oltre che a toccare un’enorme prevedibilità. “Pretty Woman”, per esempio, ha una struttura logistica molto simile a “Cenerentola”, ovvero la classica ragazza in difficoltà viene salvata dal principe. E così, quasi come a voler ripetere uno schema ben definito, si è evoluta la commedia romantica. Anche se, a voler essere precisi, si dovrebbe tornare molto indietro, ai veri classici del cinema. Un esempio è Frank Capra e il suo indimenticabile “Accadde una notte” (1934), tra i primi film romantici ad inaugurare il “prototipo” del film On the road.
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Tuttavia, non esisteva solo Julia Roberts e la commedia intrisa di romanticismo. Gli anni ’90 regalarono delle perle del genere romantico (non commedia, s’intende solo come genere romantico) come “I ponti di Madison County”, con due assi quali Meryl Streep e Clint Eastwood come protagonisti. Ricordiamo Meryl negli indimenticabili panni di Francesca, una casalinga annoiata, che si ritrova a vivere, con marito e figli lontano a casa da sola. Quando Robert, un affascinante fotografo, entrerà nella sua vita, in lei affioreranno sensazioni mai provate prima di allora.
Con il passare degli anni, ovviamente, il cinema è cambiato. Come anche gli amori sono cambiati e il modo di innamorarsi. Il nuovo millennio ha condotto noi estimatori in un guazzabuglio di tecnologia e modo di comunicare. Possiamo parlare di “Her” (2013), un’autentica riflessione sull’età contemporanea (o meglio in un futuro prossimo). Dove Joaquin Phoenix acquisterà un sistema operativo basato sull’intelligenza artificiale in grado di evolvere e adattandosi alle esigenze di ogni utente. Questo sistema operativo prenderà il nome di Samantha, con la quale Theodore (Joaquin) instaurerà un’intensa storia d’amore.
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Spesso, i film romantici non hanno la responsabilità di rappresentare la realtà, anche se, naturalmente e inevitabilmente, hanno l’obbligo di stare al passo coi tempi. Invero, se prima, anni fa le lettere d’amore erano l’unico modo per esprimere un forte sentimento, ora due innamorati potrebbero mantenere un amore a distanza, conoscendosi e parlandosi anche attraverso il piccolo schermo di un cellulare o di un computer (ricordiamo “C’è posta per te”, 1998) e non attraverso una cassetta delle lettere in grado di trascendere le regole dello spazio e del tempo (ricordiamo “La casa sul lago del tempo”, 2006) L’amore è mutato tanto quanto le sue rappresentazioni sul grande schermo, presentando storie che, per quanto alcune possono risultare banali, hanno delle risoluzioni del tutto inaspettate, come accade nel finale di “La La Land” di Damien Chazelle.
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Ma qui non siamo a proporvi storie romantiche guidate da pressapochismo e banalità. Anzi, se alcune potrebbero sembrarvi banali e prevedibili, come ad esempio la prima che vogliamo porre alla vostra attenzione, ovvero “Before Sunrise”, in realtà con lo scorrere del tempo che Jesse e Celine trascorreranno insieme, sarà una continua sorpresa. Anche se l’epilogo potrebbe apparire prevedibile, è il viaggio che i due ragazzi intraprenderanno insieme che conta.
Di seguito, vi consiglieremo cinque tra le moltissime pellicole, in grado di essere, a nostro modo di vedere, originali, rispetto a molte altre che invece non lo sono.
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1 – Prima dell’alba (Before Sunrise – 1995) – regia di Richard Linklater
Ethan Hawke impersona Jesse, un ventenne americano che, durante il viaggio di ritorno a casa, su un treno diretto a Vienna incontra Celine (Julie Delpy), un’attraente studentessa francese in viaggio verso Parigi. Tra i due scocca subito la scintilla, tanto che decideranno di scendere entrambi a Vienna e passare la notte insieme vagando e parlando per le colorate vie della città. Jesse e Celine, giovani e pieni di sogni e grande avvenire, si conosceranno come non mai, rivelando desideri e paure, raccontandosi come non mai prima di allora.
Una sofisticata storia d’amore, classe 1995, tratta da un reale incontro (anche se fugace) rimasto nel cuore del regista, Richard Linklater, quando trascorse una notte intera a camminare per Philadelphia con Amy, una ragazza conosciuta da poco. I due si tennero in contatto per un po’, fino a quando, il regista non scoprì che la ragazza era venuta a mancare prima dell’uscita del film.
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2 – Amami se hai coraggio (2003) – regia di Yann Samuell
Julien (Guillaume Canet) e Sophie (Marion Cotillard) sono due amici d’infanzia, amanti del sarcasmo, dei giochi e degli scherzi. E della reciproca compagnia. Sophie è audace, provocatoria, gelosa. Julien è un dongiovanni, amante dei giochi e delle innumerevoli prove di coraggio che Sophie puntualmente gli lancia. Per questo, giorno dopo giorno, anno dopo anno, i due si lanciano sfide sempre più impossibili e difficili. Fino a quando non realizzeranno che il loro tradizionale divertimento altro non è che un modo per celare i loro veri sentimenti. Interpretato dai futuri coniugi Marion Cotillard e Guillaume Canet.
3 – Like Crazy (2011) – regia di Drake Doremus
Anna (Felicity Jones) è una giovane studentessa inglese che risiede a Los Angeles e che si innamora perdutamente di Jacob (Anton Yelchin). Tanto da decidere di violare i termini del suo visto di permanenza pur di trascorrere tutta l’estate assieme a lui. Ma, a causa di tale decisione, viene espulsa dal paese. Dopo mesi e mesi di separazione, i due innamorati si renderanno conto che se vogliono stare insieme c’è solo una soluzione: il matrimonio. Ma sarà veramente la decisione appropriata?
È sorprendente scoprire quanto le riprese per girare “Like Crazy” abbiano avuto breve durata (solo quattro settimane) nonostante la grande qualità della pellicola. Vincitore del Gran Premio della giuria al Sundance Film Festival e il Premio Speciale della Giuria per l’interpretazione di Felicity Jones, il film è stato in gran parte improvvisato dai due attori protagonisti.
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4 – One Day (2011) – regia di Lone Scherfig
Un racconto lungo una vita. Emma (Anne Hathaway) e Dexter (Jim Sturgess), si conoscono ad una festa universitaria. E da quel giorno, decidono di restare solo amici. Tra litigi, incomprensioni, maturità, crescita, i due si ameranno, si divideranno, si ritroveranno in un’amicizia che durerà vent’anni. Il film è liberamente ispirato al romanzo “One Day” di David Nicholls.
Il romanzo esplora le vite dei due protagonisti e la loro relazione ogni 15 luglio e per i 20 anni successivi. Ogni capitolo del romanzo è dedicato ad un anno.
5 – Past Lives (2023) – regia di Celine Song
Nora Moon e Hae Sung, sono amici d’infanzia che, profondamente legati al loro passato trascorso quando entrambi erano solo ragazzini in Corea, si ritrovano anni dopo e casualmente grazie ad internet. Tra loro nascerà un nuovo sentimento che si tramuterà in una profonda amicizia e in qualcosa di molto più potente dell’amore.
Un esordio eccellente alla regia di Celine Song, che trasforma un evento di vita personale in uno dei film più riusciti e coinvolgenti emotivamente dell’anno. Secondo quanto riportato su Hollywood Reporter, incredibilmente Celine Song ha avuto l’idea per “Past Lives” quando era seduta in un bar di New York con suo marito, il collega, scrittore e sceneggiatore (“Challengers”) Justin Kuritzkes e il suo migliore amico d’infanzia in visita dalla Corea.