“The Artful Dodger”. Finalmente una serie originale, fresca, dal ritmo coinvolgente e che non si prende troppo sul serio.
Partiamo dal presupposto che “The Artful Dodger” è un gioiello della serialità. Una serie con una storia che, grazie alla sua spigliata e intelligente ironia, cattura chi la guarda. Complice un cast di talento: da David Thewlis che interpreta l’insostituibile Fagin, Thomas Brodie-Sangster, che dona volto e voce al protagonista Jack Dawkins e Maia Mitchell, la mai ingenua Lady Belle.
“The Artful Dodger”, appartiene all’universo letterario di Oliver Twist, ma anche se la penna di Charles Dickens qui non c’entra niente, la miniserie può considerarsi uno spin-off del romanzo. Distribuita da Disney plus, “The Artful Dodger” vanta 8 puntate una più intelligente e briosa dell’altra.
Ma di cosa parla esattamente “The Artful Dodger”.
Quindici anni dopo gli eventi narrati, assistiamo al ritorno di due personaggi del mondo letterario di Charles Dickens: l’ex abile borseggiatore Jack Dawkins, ora importante e conosciuto chirurgo della fittizia cittadina di Port Victory, in Australia, anche se costretto a giocare d’azzardo a causa di uno stipendio che non esiste; e Fagin, abile ladro, ex mentore e unica figura genitoriale che Jack abbia mai avuto.
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Ritrovatesi dopo moltissimo tempo, i due inizieranno, su insistenza dello stesso Fagin, di nuovo a provare in tutti i modi a delinquere per impedire a Darius Cracksworth, famosa canaglia di Port Victory, di tagliare una mano al giovane dottore. La nuova amicizia ritrovata porterà i due ad allearsi in più di una avventura tra le strade e gli affari di Port Victory. Perché il talentuoso chirurgo, sebbene ami il suo lavoro, non riesce ad abbandonare il suo passato, trascorso in mezzo al crimine.

E in prima fila, e accortasi delle malefatte dei due uomini, la figlia del Governatore della cittadina, miss Lady Belle (Maia Mitchell), arguta, intelligente e, ovviamente, bellissima. La giovane che coltiva nella totale riservatezza una passione per la medicina, riuscirà ad estorcere al giovane e promettente dottor Dawkins la promessa che la farà diventare il primo chirurgo donna.
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Da qui in poi si apre il sipario ad una serie unica. Una storia che pone più volte sul tavolo operatorio la difficile condizione della donna nella società. Alla donna era infatti proibito diventare un medico, al di là di quale classe sociale appartenesse. E sebbene Belle sia la figlia del Governatore e abbia le potenzialità, oltre che le possibilità economiche per intraprendere una onorevole carriera nella medicina, le è proibito. La serie infatti, ha il pregio, oltre ad avere un tono assolutamente carico di ironia, ed una colonna sonora dal timbro contemporaneo che non stona affatto, anzi, accentua la piacevolezza di molteplici scene, di sottolineare più volte questo disagio. Mettendo a confronto la privazione di una giusta istruzione con l’irrazionalità del sistema patriarcale.
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Non solo.
Allo stesso tempo la serie pone l’attenzione anche sul sistema sanitario dell’epoca. Barbaro, privo di un’accurata igiene, della scarsa preparazione di molti medici, sebbene illustri titoli di studio, qualifiche dicano il contrario. E infine, la pochezza di un degno compenso economico per un lavoro così tanto importante. Jack, infatti, nonostante il lavoro gratificante che ogni giorno è disposto a fare, ovvero salvare vite, è costretto a rivolgersi altrove per riuscire a guadagnare qualche soldo in più. Così Jack vede in Fagin, una possibilità (anche se tenta di allontanare più volte dalla mente del lesto furfante l’idea che possa tornare alla vita da delinquente).
La sceneggiatura, come i suoi dialoghi sono quindi originali, brillanti, vivaci. Il feeling tra i personaggi è palpabile. Specialmente tra i principali. Fagin, dal canto suo, interpretato da un disinvolto e spontaneo David Thewlis, è a mio avviso il personaggio migliore della serie. Colui che, da bravo burattinaio muove i fili della storia. Senza Fagin non esisterebbe nessun “The Artful Dodger”. E anche se alcune sotto trame avrebbero meritato più approfondimento e attenzione, la serie è dinamica.
La regia, è creativa. Sebbene la scene non si soffermino abbastanza sulle operazioni (non siamo in Grey’s Anatomy ovviamente), se ne percepisce perfettamente il senso. Dottori privi di talento che si trovano improvvisamente a rifiutare pazienti disperati che necessitano di aiuto. Chirurghi troppo alticci per qualche bicchiere di troppo che provano a amputare arti che non dovrebbero essere amputati. Dottori che tentano a più riprese a fermare i primi e i secondi cercando soluzioni nei libri di medicina e nella sperimentazione di nuove tecniche risolutrici.
Questo e tanto altro è “The Artful Dodger”. Fresca, briosa, romantica. Un connubio perfetto tra dovere e piacere.
Di seguito il Trailer di “The Artful Dodger”.
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