“The Bear” si conferma come uno dei migliori prodotti di Disney Plus. La nostra recensione della seconda stagione.
“Sono 126 miglia per Chicago. Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo tutti e due gli occhiali da sole”
Vi sareste mai immaginati che un giorno avreste sentito pronunciare queste parole da un personaggio che non fosse Elwood (Dan Aykroyd), in una situazione del tutto diversa da quella dello storico film diretto da John Landis, eppure altrettanto contestualizzata?
L’ottimo uso di una citazione tanto importante è il perfetto esempio di quanto la sceneggiatura della seconda stagione di “The Bear” sia estremamente ben elaborata.
La serie ideata da Christopher Storer, disponibile su Disney Plus e composta da 10 episodi ben strutturati, si conferma infatti come uno dei migliori prodotti non soltanto della piattaforma streaming della Casa delle Idee ma dell’intero panorama seriale. La storia inizia esattamente dal punto in cui si era conclusa la prima stagione: la chiusura dello storico “The Original Beef of Chicagoland”. La paninoteca della famiglia Berzatto porta quindi al conseguente inizio dei lavori per l’apertura del “The Bear”, ovvero quello che Carmy (Jeremy Allen White) e Sidney (Ayo Edebiri), divenuti soci in affari, immaginano possa diventare un lussuoso ristorante.
Jeremy White torna a vestire il ruolo che gli è valso il Golden Globe come migliore attore, in una seconda stagione tanto introspettiva quanto divertente e (a tratti) assolutamente caotica. Nella sua semplicità, “The Bear” è la dimostrazione che tutto ciò che serve per creare un buon prodotto è una sceneggiatura ben scritta, una trama convincente e, soprattutto, personaggi caratterizzati come si deve. Invero, ogni personaggio, da Richie (Ebon Moss-Bachrach), il burbero “cugino” di Carmy, a Fak, il simpatico omone sovrappeso tuttofare del locale, subiscono una fortissima evoluzione.
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Ogni singolo episodio, infatti, presenta una profonda metamorfosi rispetto alla prima stagione in cui la cucina caotica e instabile di Carmy era l’unica protagonista della scena. Difatti, questa volta, ogni puntata si concentra a sottolineare il profondo cambiamento che ogni personaggio è costretto o meno ad affrontare. Che sia per un avanzamento di carriera, o per l’enorme difficoltà a prendere in esame la propria vita. In una realtà in cui, inevitabilmente, sei costretto a fare i conti con il tempo che passa.
Catartico è l’episodio 2×07 in cui il solito e, diciamolo, per molti insopportabile Richie, cambia pelle. Letteralmente. Per amore? Per gloria personale? Non ci è dato saperlo con certezza. Quel che conta è che Richie, finalmente, riesce a prendere in mano la propria vita. E lo fa nel luogo più insolito in cui ci saremmo mai aspettati che lo facesse. E vogliamo parlare di Sidney che tutto ad un tratto non riesce più a cucinare.
Una sublime colonna sonora, che comprende artisti come i R. E. M., Van Morrison e i Refused (per citarne alcuni), accompagna la crescita, la presa di coscienza, i conflitti e i successi del personale del “The Bear”, in un crescendo di emozioni che raggiungono l’apice attraverso le bellissime, puntate numero 6 e 7. Caos e ansia a livelli indicibili nella prima. Malinconica e introspettiva la seconda.
Come se non bastasse a decretare “The Bear” unica nel suo genere, in questo secondo capitolo fanno la loro comparsa numerose Guest Star del mondo del cinema e delle serie tv. Facendo letteralmente capolino. Tanto da invogliare lo spettatore a fare il “Toto Guest Star”.
Ad ogni modo, per non rovinarvi la sorpresa, a parte la straordinaria partecipazione di Pinco Panco e Panco Pinco che bucano lo schermo, vi parlerò solo di una ma importante Guest Star.
Jamie Lee Curtis.
Ma senza svelarvi troppo. In un ruolo che adorerete, ma al contempo odierete.
Una Jamie Lee come non l’avete mai vista prima. Grottesca fin nell’anima. E qui, credetemi, c’è aria di Emmy.
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Ma oltre alle Guest, conosceremo vere e proprie personalità che, in qualche modo, ci faranno conoscere più a fondo i nostri protagonisti. Come Tiff, l’ex di Richard, interpretata da Gillian Jacobs. Oppure Claire, interpretata da Molly Gordon, un’amica d’infanzia del nostro caro Carmy, che, inevitabilmente, gli farà battere il cuore.
La serie di Storer è appassionata, viva e, soprattutto, colma di sentimento. Come nella prima stagione (anch’essa bellissima! ), la frenesia delle sequenze non manca. Eppure, in questa seconda e appassionante stagione si respira un’aria differente. Più consapevole.
I lunghi piani sequenza, tipici di Storer (che vesti panni sia di ideatore che di regista), le citazioni del passato e i primi piani aiutano a sviluppare l’andamento frenetico della storia e fortificano la metafora che si cela dietro alla cucina del The Bear.
Invero, nel raccontare le avventure di Carmy e dei suoi amici, Storer riesce a trasmettere un importante messaggio. Ossia che oltre ad un luogo frenetico, nonché un ambiente competitivo e difficile da gestire, la cucina può essere una perfetta metafora della vita stessa. Come nello sport infatti, i nostri amati chef devono affrontare delle difficili sfide, sottoporsi ad un allenamento tanto pesante da risultare a tratti straziante.
E, cosa ancora più importante, devono imparare a lavorare insieme o, come si dice in ambito sportivo, “a fare gioco di squadra”. In “The Bear” ogni personaggio rischia di finire in un baratro dal quale non sembra esserci via di uscita, eppure è proprio l’unione che fa la forza. E lo capiranno. Perché è solo lavorando insieme e migliorandosi a vicenda che si riesce a raggiungere il proprio obiettivo.
Un principio, quello della collettività, che viene maggiormente enfatizzato nella puntata finale, tanto bella quanto amara, in cui ognuno dimostra di avere un ruolo nella realizzazione e nella riuscita del ristorante. Uno degli epiloghi più raffinati, maturi e appaganti degli ultimi tempi. Se la prima stagione di “The Bear” era quindi una bella e sorprendente novità, questa seconda è la consacrazione di un prodotto che promette di regale non poche soddisfazioni anche al più esigente degli spettatori.
Di seguito, il Trailer della seconda stagione di “The Bear”.